Zero a zero della Sperimentale con la Svizzera a Basilea

Zero a zero della Sperimentale con la Svizzera a Basilea Zero a zero della Sperimentale con la Svizzera a Basilea "Azzurri,, solo nella ripresa Un primo tempo fiacco, schemi improvvisati, giocatori senza intesa - Nel secondo tempo gli italiani si portano all'attacco con decisione, qualche occasione sbagliata - In evidenza Bruno Conti e Zaccarelli - Solo diecimila spettatori (ma pioveva) (Dal nostro inviato speciale) Basilea, 13 aprile. Ouando s'improvvisa è diffìcile vincere, anche se si dispone di buoni «numeri» e gli avversari non sono irresistibili. Cosi la nostra Nazionale B, che è «sperimentale» per definizione e per forza di cose, deve accontentarsi di uno 0-0 piuttosto misero, come bilancio del suo primo impegno in trasferta contro la Svizzera. Non è stata certo una partita entusiasmante, si è giocato sotto la pioggia In un ambiente piuttosto freddo per via della temperatura bassa e del pubblico abbastanza scarso (poco più di 10 mila spettatori): solo il tifo dei lavoratori italiani residenti in Svizzera ha regalato qualche minuto di calore ad una cornice dimessa, in questo vecchio stadio di Basilea, costruito vicino al terrapieno della ferrovia, illuminato poco e male. Bernardini e Bearzot non potranno certo segnare voti e giudizi troppo brillanti nel loro maxiregistro delle squadre nazionali. La squadra ha «ballato» parecchio nel primo tempo, ha saputo soltanto nella ripresa trovare un assetto tattico convincente e organizzare cosi qualche manovra efficace in fase di attacco. Il centrocampo, malgrado l'impegno di Patrizio Sala, Pecci e Zaccarelli, ha sofferto non poco nei primi 45', in particolare all'inizio quan¬ do si giocava un po' a moscacieca di fronte al folto gruppo di centrocampisti svizzeri: i nostri continuavano a scambiarsi gli avversari senza riuscire a dirigere il traffico con autorità ed efficacia. Nella ripresa le cose sono andate meglio, perché gli svizzeri hanno attenuato la loro spinta offensiva. Cosi poteva scapparci anche il successo, ma sempre per qualche spunto isolato: gioco di attacco se n'è visto poco, Pruzzo è rimasto spesso Isolato e fermo, controllato piuttosto duramente da Blzzlni, il quale essendo laureato in psicologia, ha pensato bene di fargli sentire il «proprio peso» con entrate dure, cominciando subito con un fallo dopo appena 20". Qualche «assolo» di Novellino nel primo tempo e di Bruno Conti nella ripresa, qualche incursione di Zaccarelli e Maldera hanno portato minacce alla porta di Kung, ma è chiaro che il bilancio complessivo non è troppo positivo. Del resto questa Nazionale B serve solo per regalare esperienza a elementi che devono offrire soluzioni di ricambio per la «A», e non è male se i singoli vengono a trovarsi in queste occasioni in situazioni disagiate, anche tatticamente, potendo così completare il proprio bagaglio personale. Al termine del primo tempo, lo 0-0 era la logica conseguenza del poco gioco e dell'abbondante impaccio dei nostri, mentre consentiva qualche recriminazione agli svizzeri, che avevano conservato più a lungo il possesso della palla nei primi 45 minuti e avevano saputo creare alcune pericolose occasioni da gol. I nostri accusavano chiaramente un certo imbarazzo tattico, come ci si poteva facilmente attendere da una formazione improvvisata, senza preparazione specifica, e, dunque, con ben poca intesa: i problemi venivano poi accentuati dall'assenza di Scirea, che aveva obbligato Bernardini e Bearzot a «ritoccare» la composizione della nostra difesa. Il primo quarto d'ora, infatti, era tutto dedicato dai nostri alla ricerca di una convincente inquadratura tattica: le marcature venivano più volte variate, sia in difesa che a centrocampo, dove i nostri (in maglia bianca) si scambiavano più volte avversario, mentre gli svizzeri (In rosso) si dimostravano assai meglio organizzati. Dalla girandola di marcature risultavano alla fine alcune incongruenze tecniche: per esempio, Maldera, che è mancino quasi • puro», si trovava sempre sulla destra a marcare Susler, mentre Patrizio Sala e Zaccarelli si alternavano nel correre dietro a qualcuno dei tanti centrocampisti svizzeri. Così, per tutti i primi 15' non riuscivamo quasi mal ad attraversare la metà campo, costretti com'eravamo a subire le manovre a ritmo lento ma sufficientemente precise degli svizzeri, che al 14' impegnavano II nostro portiere Paolo Conti nella prima parata a terra sul centravanti Risi, che era controllato da Mozzini. In precedenza, un colpo di testa di De Castel aveva mandato il pallone alto sulla traversa. Per vedere un attacco dei nostri bisognava aspettare fino al 18', quando uno spunto di Novellino e Bruno Conti offriva un buon pallone a Pruzzo, il cui tiro veniva deviato in calcio d'angolo. Sul tiro di Bruno Conti dalla bandierina si trovava solo Patrizio Sala al centro dell'area: la sua conclusione bassa, di destro, era «stoppata» sulla linea da Chapuisat, il libero degli svizzeri, il quale salvava così un gol che sinceramente i nostri non avevano affatto meritato. Risultava comunque sempre più evidente l'approssimativo telalo della nostra squadra, che tra l'altro lasciava Pruzzo troppo solo in avanti: al suo fianco, Novellino si metteva in evidenza con qualche guizzo, ma Bruno Conti non trovava la posizione giusta, almeno fino agli ultimi minuti del primo tempo: i due davano l'impressione di essere un po' l'uno il • doppione» dell'altro, alle loro spalle II triangolo di centrocampo Sala, Pecci, Zaccarelli stentava decisamente, i singoli venivano sovente «saltati» dagli spunti di Barberis o di Botteron. e tutto II reparto non riusciva ad assicurare una convincente regìa al nostro gioco. Infatti, l'Italia si limitava a contenere le offensive degli svizzeri, che regalavano autentici spaventi alla nostra difesa: al 23', per una girata bassa di Risi, terminata di poco a lato, al 25' per un'altra conclusione di Risi, che si trovava in posizione di fuorigioco non rilevata dall'arbitro e per nostra fortuna mandava la palla fuori. Brivido grosso ai 32', per una «autotraversa» derivante da una deviazione di Mozzini che contrastava Risi su un centro da destra di De Castel. Sette minuti più tardi replicavano i nostri, con uno spunto di Pruzzo, finalmente pericoloso: avanzata di Salvadori sulla destra, pallone a Bruno Conti, quindi al centravanti, che, dopo una finta, «scaricava» il sinistro ma Kung parava in due tempi. Prima dell'intervallo, ancora un altro spavento per la nostra retroguardia, su una mischia che vedeva prima Risi, poi De Castel, in posizione buona per girare a rete, mentre Conti era fuori porta, ma per fortuna Maldera liberava, con un certo affanno. L'avvio della ripresa vedeva la nostra Nazionale B un po' più sciolta, soprattutto più convinta e decisa nell'azione. Scattava finalmente anche qualche contropiede efficace che metteva in crisi la retroguardia degli svizzeri e spostava un po' l'asse del gioco anche nell'altra metà campo. Pure le nostre marcature risultavano ora più stabili e convincenti. I nostri (che avevano ora in porta Bordon per la prevista «staffetta» con Paolo Conti) arrivavano vicini al gol due volte nel primo quarto d'ora: al 13' con un sinistro dal limite di Maldera fuori di -poco (mentre sulla destra era libero Bruno Conti), al 15' per un bellissimo « allungo » sulla destra dello stesso Conti che poi scambiava con Novellino e veniva fermato dall'arbitro per fuorigioco. Era proprio Bruno Conti a dare ora più «verve» alla nostra manovra e il portiere svizzero Kung doveva preoccuparsi dei nostri attacchi ora più frequenti. Gli italiani andavano vicinissimi al gol al 20' per un'incursione di Zaccarelli che si lanciava nel centro dell'area e veniva servito da un preciso tocco di Novellino: la pronta girata in corsa di sinistro di Zaccarelli, stasera capitano, terminava purtroppo a lato di poco, in diagonale. La partita diventava più vivace, gli schemi di gioco si «aprivano» e i nostri potevano manovrare meglio, mentre le marcature risultavano più allentate, soprattutto da parte degli svizzeri, che dovevano a loro volta improvvisare, date le numerose sostituzioni operate dal d. t. Vonlanthen che cambiava successivamente ben 4 giocatori. Il nostro contropiede «affondava» ancora al 26' con uno scambio Maldera-Novelllno-Maldera e conclusione parata, poi al 30' una «bomba» di Zaccarelli su punizione veniva respinta di pugno da Kung. A loro volta gli svizzeri ci mettevano in difficoltà con le incursioni dei centrocampisti, in particolare di Von Wartburg e Barberis, quest'ultimo continuo propulsore delle azioni. Proprio un lancio di Barberis per Von Wartburg al 35' obbligava Bordon ad una disperata uscita di piede per salvare la sua porta. Negli ultimi minuti toccava alla nostra difesa guardarsi dalle incursioni degli svizzeri: il libero Vavassori si distingueva per decisione negl'interventi, tra gli ospiti era sempre Barberis il più incisivo e un suo colpo di testa a 2' dal termine sfiorava la rete. Lo 0-0 restava in piedi sino al termine. Antonio Tavarozzi Svizzera: Kung; Von Wartburg, Trincherò (dal 43' Maradan), Bizzini, Chapuisat, Barberis (dal 71' Elsemer); De Castel, Scheiwiller (dal 46' Demarmeis), Risi, Botteron, Susler (dal 71' Hasler). I Italia B: P. Conti (dal 46' BorI don); Salvadori, Maldera; P. Sala, j Mozzini, Vavassori; B. Conti. PecI ci, Pruzzo, Zaccarelli, Novellino. Arbitro: Vautrot (Francia). Pruzzo non ha segnato

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