Il turismo in Campania un rilancio impossibile? di Adriaco Luise

Il turismo in Campania un rilancio impossibile? Si cerca di arginare la crisi del settore Il turismo in Campania un rilancio impossibile? (Dal nostro corrispondente) Napoli, 13 aprile. E' il turismo la carta vincente per la ripresa economica della Campania? Nei giorni scorsi gli amministratori locali del Meridione, enti turistici, istituzioni culturali, organizzazioni sindacali e diverse componenti sociali hanno affrontato l'argomento, cercato di trovare soluzioni per arginare la crisi sempre più acuta del settore, frenare la fuga degli ospiti tradizionali verso la Grecia ed altri Paesi dell'area mediterranea. In particolare le finalità del dibattito, protrattosi per tre giorni a Palazzo Reale, si so- no indirizzate verso una nuova politica promozionale, verso una concezione del turismo inteso come un vero e proprio servizio sociale. E' emerso che il problema non è soltanto un «fenomeno spontaneo», a cui basta un po' di mare, di sole ed il panorama, ma può rappresentare con la creazione di un'adeguata gamma di strutture l'occasione per far uscire dall'isolamento suggestive località del Sud, dare un positivo scossone alla disoccupazione ed assicurare nel contempo un flusso costante di valuta pregiata. Alla conferenza nazionale sul turismo fissata a Roma per l'ultima decade di aprile, la Regione Campania si presenta con un pacchetto di proposte non legate ai canoni di una semplice propaganda oleografica, ma a programmi di realizzazioni e di iniziative da attuarsi a breve e medio termine. Esse riguardano la creazione di un fondo nazionale per la promozione turistica, fissando al 50 per cento la quota destinata al Mezzogiorno; l'intervento delle partecipazioni statali alla creazione di villaggi turistici per fini sociali; l'offerta di soggiorno a condizioni vantaggiose per prolungate presenze; la fiscalizzazione degli oneri sociali alle imprese alberghiere del Sud; l'elaborazione di un piano con la collaborazione del ministero della Marina mercantile per migliorare i porti di quarta classe e creare approdi sicuri per imbarcazioni da diporto, ed ultima l'attribuzione alle Regioni meridionali di un fondo integrativo di quello previsto per il turismo dalla legge 183. Lo scambio, il confronto di idee e di opinioni emerso dalla conferenza regionale sul turismo organizzata dall'assessore del ramo Aldo Grimi, può dirsi positivo anche se sono stati sfiorati o volutamente trascurati elementi di fondo del problema quali l'inquinamento, il degrado del paesaggio, la situazione persistente di tensione sociale, la difficoltà nei trasporti che fanno sentire il loro peso sulla ripresa del settore a cui sono legate le aspettative della popolazione campana e degli operatori economici. Si è anche parlato di istituire una consulta regionale sul turismo col compito di armonizzare una più stretta collaborazione tra le categorie interessate. Sull'auspicato decollo turistico della Campania permangono tuttavia fondate perplessità dal momento che viene trascurata la formazione di una diffusa coscienza turistica, poco o nulla si è fatto per migliorare le condizioni ambientali e gli attentati al patrimonio paesaggistico e culturale proseguono indisturbati, nonostante appelli al buon senso e drammatici gridi di allarme. Una realtà sconvolgente di cui gli ultimi episodi sono i saccheggi di opere d'arte alla città dissepolta di Pompei, al Museo archeologico e la costruzione dell'« albergo mostro » del Puenti che ha devastato una delle più pittoresche località della costiera amalfitana, contrabbandato lo scempio come un richiamo per nuovi ospiti, una iniziativa promozionale per il turismo. Adriaco Luise

Persone citate: Aldo Grimi

Luoghi citati: Campania, Grecia, Napoli, Pompei, Roma