Il governo potrà rifiutare segreti di Stato ai giudici? di Silvana Mazzocchi

Il governo potrà rifiutare segreti di Stato ai giudici? Il governo potrà rifiutare segreti di Stato ai giudici? (Nostro servizio particolare) Roma, 13 aprile. Il potere esecutivo può dire no alle richieste della magistratura di aquisire atti o documenti coperti dal segreto politico-militare? E sono costituzionali le norme del codice di procedura penale (articolo 342 e 352) che regolano il divieto di esibizione di questo tipo di «segreti di Stato»? I due quesiti sono stati oggi presi in esame in seduta pubblica dai giudici della Corte Costituzionale che emetteranno la sentenza la prossima settimana. La questione è di grande importanza in quanto alla sua soluzione è legato il destino di alcuni dei più grossi processi politici in corso in Italia, da quello per la strage di piazza Fontana, che si celebra a Catanzaro, a quello di Napoli per le schedature Fiat, a quelli per i tentativi di colpi di Stato messi in atto nel nostro Paese dal '70 al *74. II problema del segreto po litico-militare era stato posto alla Corte Costituzionale dal giudice istruttore di Torino Luciano Violante con una or dinanza del 5 maggio '76. Se condo il magistrato che all'è poca conduceva l'inchiesta sul «golpe bianco» tentato, se condo l'accusa, dall'ex amba sciatore Edgardo Sogno, il presidente del Consiglio dei ministri non avrebbe potuto, appellandosi al segreto politi co-militare, rifiutarsi (come fece) di trasmettere all'auto rità giudiziaria alcuni docu menti in possesso dei servizi segreti ritenuti utili alle inda gini. Di qui, il conflitto di attri buzione e l'eccezione di incostituzionalità sollevati da Violante nella sua ordinanza. Il giudice osservò che le norme del codice di procedura penale appaiono in contrasto con alcuni artìcoli dell'ordinamento giurisdizionale della Costituzione perché non con sentono alla magistratura di valutare l'effettiva segretezza dei documenti richiesti e per che di fronte al rifiuto non può acquisire in nessun modo l'informazione. In apertura d'udienza è in tervenuto l'avvocato Antonio Pinto, legale di Edgardo Sogno, che ha sollevato un'ecce zione pregiudiziale di incorri petenza del giudice Violante a sottoporre la questione alla Corte Costituzionale. Il magistrato, a parere dell'avvocato Pinto, «avrebbe più volte violato la legge ordinaria» in quanto la Cassazione, già nel '74, gli aveva tolto la «competenza» dell'inchiesta sul «golpe bianco» per trasferirla al giudice istruttore di Roma. A nome dell'Avvocatura dello Stato e per il presidente del Consiglio, è intervenuto Renato Carata, che ha chiesto ai giudici di respingere il ricorso del magistrato di Torino, ma nel merito i giudici costituzionali già decisero, il 3 marzo scorso, quando con un'ordinanza lo dichiararono ammissibile. Questo punto comunque, sembra essere meno importante ai fini dello svolgersi dei processi in corso. Il presidente del Consiglio Giulio Andreotti ha infatti recentemente confermato la propria disponibilità a testimoniare pubblicamente nell'aula della corte d'assise di Catanzaro. Silvana Mazzocchi

Persone citate: Antonio Pinto, Edgardo Sogno, Giulio Andreotti, Luciano Violante, Renato Carata

Luoghi citati: Catanzaro, Italia, Napoli, Roma, Torino