Giannettini continua a mentire è chiaro che nasconde qualcosa di Guido Guidi

Giannettini continua a mentire è chiaro che nasconde qualcosa Ripreso il processo per la strage di piazza Fontana Giannettini continua a mentire è chiaro che nasconde qualcosa (Dal nostro inviato speciale! Catanzaro, 13 aprile. Che Guido Giannettini menta non vi sono dubbi: per quali motivi insista in questo suo atteggiamento, anche contro ogni evidenza, è un mistero tutto da chiarire. Il segreto che certissimamente l'agente Zeta del Sid difende è sempre più fitto. Insistere con lui sembra inutile: ci ha provato oggi, per l'intera giornata sino a tarda sera, il professor Guido Calvi della difesa Valpreda con tenacia ed aggressività, ma con scarsi risultati. Quale ruolo ha avuto nella strage di piazza Fontana? Per quale ragione il controspionaggio (o quantomeno quello che allora era il servizio D del controspionaggio, come dire il capitano La Bruna ed il generale Muletti) lo ha fatto fuggire in Francia (3 aprile 1973), quando il giudice istruttore di Milano cominciò ad orientare i sospetti su di lui? Perché il Sid (sempre il capitano La Bruna ed il generale Maletti) lo ha aiutato e protetto durante la sua latitanza sfidando il codice penale? Per quale motivo, dopo una lunga peregrinazione attraverso la Francia e la Spagna, s'è costituito (agosto 1974) in Argentina? Perché all'ambasciatore italiano a Buenos Ayres confidò che preferiva affrontare la giustizia piuttosto che correre il pericolo d'essere fatto fuori? Perché all'ambasciata italiana il suo nome non figurava (almeno cosi sembra) nell'elenco di coloro che avrebbero dovuto essere ricercati? L'agente del Sid sostiene d'essere fuggito (3 aprile 1973) perché temeva che il giudice istruttore di Milano emettesse un mandato di cattura. Ma questo provvedimento fu preso soltanto nel gennaio 1974: per quale motivo Giannettini aveva questo timore nove mesi prima? «Che si arrivasse a me — è stata la risposta — lo avevo saputo da indiscrezioni captate in ambienti giornalistici». Ma se non aveva nulla da rimproverarsi perchè tanta paura? «Posi il quesito al capitano La Bruna — è stata la spiegazione — il quale mi ricordò che, comunque, non avrei dovuto coinvolgere mai il Sid in questa storia». Fuggire dall'I¬ talia fu una sua iniziativa o fu una iniziativa, invece, del controspionaggio? Non s'è capita la risposta: Giannettini ha parlato per cinque minuti senza dire nulla. Quando ha deciso di costituirsi? Nello stesso momento in cui Andreotti fece il suo nome in una intervista pub- La protesta a Roma blicata da «Il Mondo». Ma questa intervista risale al 12 giugno 1974: Giannettini in quel momento era in Francia, poi si è trasferito in Spagna, alla fine è andato in Argentina e qui s'è presentato all'ambasciata di Buenos Ayres. «Come mai ha fatto trascorrere due mesi prima di decidersi?», ha osservato Calvi. I particolari della costituzione di Giannettini meritano un'indagine a parte: l'agente del Sid si presenta all'ambasciata di Buenos Ayres, spiega all'ambasciatore che in Italia lo stanno cercando per la strage di piazza Fontana, parla con l'addetto militare, viene lasciato libero di andare e venire dall'albergo dove ha preso alloggio e soltanto dopo qualche giorno arriva l'ordine da Roma di imbarcarlo sul primo aereo. E' strano che ad un ricercato per un reato gravissimo venga riservato un trattamento del genere: ma Giannettini insiste nella sua versione. Perché mai — chiede Calvi — l'ambasciatore prima di inviare a Roma il ricercato si consulta per te lefono con il capo della polizia al Viminale? Giannettini è forse un personaggio più importante di quanto si ritenga. Nell'aprile 1974, infatti, fu incaricato di elaborare un rapporto da Parigi, quando era già latitante, sulla situazione italiana. In istruttoria si è lasciato sfuggire che sarebbe stato opportuno raggiungere un accordo fra le alte gerarchie militari per intervenire presso il Capo dello Stato ed evitare che il Paese scivolasse verso il caos. Che significa questo accenno? « Si trattava di un rapporto chiestomi dal cap. La Bruna — ha spiegato Giannettini — che avrebbe dovuto essere rielaborato dal Sid per essere sottoposto al Capo dello Stato ». « Ma quale tipo di intervento avrebbe dovuto essere compiuto? », ha chiesto Calvi. « Io mi sono limitato a prospettare una situazione — ha replicato Giannettini — le decisioni spettavano al Capo dello Stato». Poi, l'imputato i si è reso conto di avere parlato troppo: « Non intendo aggiungere altro », ha detto. Come si permetteva di dare suggerimenti al Capo dello Stato, se il Sid gli chiedeva questi suggerimenti pur sapendo che era latitante per il reato di strage, che tipo di personaggio è questo Guido Giannettini? Guido Guidi