" Edipo re" tra i divi di Ugo Buzzolan

" Edipo re" tra i divi La tragedia di Sofocle vista da Vittorio Gassman " Edipo re" tra i divi Lo spettacolo domani sera in tv, sarà preceduto stasera da uno "special" illustrativo - Del cast fanno parte anche Buazzelli, Proietti, Lea Massari e Adolfo Celi Domani sera andrà in onda sulla rete 2 alle 20 e 40 Edipo re di Sofocle con Vittorio Gassman. Precederà, stasera, sempre sulla rete 2 (alle 22 circa), il programma Gassman: una bottega per il teatro che cercherà di mostrare e di far capire al pubblico in quale modo, con quali strumenti culturali gli attori si sono accostati a Sofocle, e quindi attraverso quale processo, che ha richiesto la collaborazione di tutti, si sia arrivati all'interpretazione dell'opera. Non diciamo che è indispensabile e obbligatorio vedere la trasmissione di stasera per seguire la tragedia di domani, ma è consigliabile: parleranno e discuteranno gli attori, presumibilmente si esporranno le varie, possibili letture dell'Edipo re, da quella tradizionale a quella rituale, e ci sarà l'intervento di personalità come i fondatori del Living Theatre, come il professor Lucio Lombardo Radice, Liubimov direttore del teatro Taganka di Mosca, e altri. Ma ora spetta a noi, qui, invogliare, per così dire, i telespettatori ad assistere allo spettacolo. Sappiamo che alla platea media i classici, e in particolare quelli con più di duemila anni sulla groppa, fanno paura. La gente diffida, teme di annoiarsi, è convinta di non avere l'istruzione necessaria per affrontare una tragedia che se si porta dietro l'aggettivo «greca» appare ancora più difficile. E' chiaro poi che basta un nome come quello di Sofocle per incutere soggezione. Invece noi vogliamo sfatare o per lo meno correggere questa leggenda dei classici impenetrabili, ostici, pesanti, che solo l'elite intellettuale, solo chi ha fatto l'università è capace di comprendere e di gustare. Ci può essere in realtà qualche testo che esige una certa preparazione e, diciamolo pure, una certa dose di pazienza. Ma non è il caso di Edipo re. Sia consentito a chi scrive un ricordo personale: da ragazzo fui portato a vederlo; mi sentivo terrorizzato, e la mia preoccupazione più grande era quella di non addormentarmi russando sconciamente sulla spalla del vicino. Enorme fu la mia sorpresa quando mi accorsi che la vicenda mi prendeva e mi affascinava lasciandomi di continuo il fiato sospeso, al punto che alla fine, applaudendo a più non posso il protagonista (forse Annibale Ninchi) che ringraziava ancora con i segni rossi simulanti il sangue attorno alle orbite, non potei fare a meno di esclamare, da accanito lettore di Edgar Wallace: «Ma questo è un giallo!». In fondo non dicevo poi una fesseria. Già da autorevoli storici del teatro l'Edipo re era stato indicato come l'antenato del thriller. L'intrigo è semplice e terribile. Edipo è un monarca felice, riverito e amato, dispcnsatore di saggezza e di giustizia. Ma a poco a poco, in un crescendo di indagini e di rivelazioni, scopre che nel suo pas- sato c'è una macchia orrenda: ha ucciso, senza saperlo, suo padre Caio e ha poi sposato, sempre all'oscuro di tutto, sua madre Giocasta. La colpa terrificante appestava Tebe: egli si punisce strappandosi gli occhi e libera dalla maledizione la città allontanandosi vagabondo e mendico. Semplice la storia, accessibile a chiunque, condotta con una tecnica teatrale di un'abilità straordinaria, vibrante di una tensione che incalza: e dietro, anzi dentro, una carica di motivi solenni e sconvolgenti, l'inesorabilità del Fato, l'instabilità della con¬ dizione umana che dalla gioia e dalla sicurezza precipita d'improvviso nei gorghi dell'orrore, l'inutilità di conoscere il futuro, la disperazione di sentirsi in colpa senza avere voluto il male. Tra l'altro, non dimentichiamo che da questo mito torbido e straziante è derivato il nome del complesso fondamentale della teoria psicanalitica, che si chiama, appunto, complesso di Edipo. Noi non abbiamo ancora visto lo spettacolo televisivo di Gassman (rammentiamo bene le sue interpretazioni teatrali del '54 e dell'i¬ nizio degli Anni 60) e quindi non possiamo dire quale sarà la validità della trasmissione di domani: comunque c'è un cast più che notevole attorno a Gassman, da Lea Massari che è Giocasta a Tino Buazzelli che è il vate Tiresia, da Gigi Proietti (il nunzio) ad Adolfo Celi (il messo), con scene e costumi di Polidori, e musiche appositamente composte da Luciano Borio. Uno spettacolo, in ogni caso da non perdere e che dovrebbe meritare, pensiamo, una serata in casa. Ugo Buzzolan Vittorio Gassman (Edipo) e Tino Buazzelli (Tiresia) nella tragedia di Sofocle

Luoghi citati: Mosca, Sofocle