Novara, soltanto un miracolo può evitare la retrocessione

Novara, soltanto un miracolo può evitare la retrocessione In Serie B e C il calcio piemontese vive oggi di amarezze e di rimpianti Novara, soltanto un miracolo può evitare la retrocessione Gli azzurri, uno a uno con il Varese, praticamente condannati a lasciare i "cadetti" (Dal nostro Inviato speciale) Novara, 11 aprile. Neppure i « fedelissimi », In genere gli ultimi ad arrendersi, credono più al miracolo. Sul loro giornaletto, in prima pagina, c'è scritto: 'Andarcene con dignità: E ieri, per il Novara, forse se n'è andata — portata via da un autogol e dal Varese — anche l'ultima speranza di restare in B. Ci voleva una vittoria: non sarebbe bastata di certo, ma se non altro sarebbe servita come iniezione di fiducia; è arrivato un pareggio, che non serve a nulla. E il presidente Ta- ì rantola, realista, fa I conti: •Ormai abbiamo novantacinque probabilità su cento di retrocedere. Avremmo bisogno di almeno tredici o quattordici punti, in dieci partite: cioè dovremmo vincere sempre In casa e portar via qualche punto In trasferta. Ecco, ci vorrebbe un mezzo miracolo'. Un mezzo miracolo (e forse anche Intero) perché il Novara non vince da quattro mesi e dovrebbe improvvisamente mettersi a viaggiare quasi in media inglese, come una squadra da promozione. •Finché la matematica non ci dà per spacciati — dice l'allenatore Cationi — io continuo a sperare: nel calcio non c'è niente di impossibile'. E' giusto che Cai Ioni parli cosi, anche se le parole magari non corrispondono esattamente al pensiero. Bisogna evitare che all'interno della squadra cominci a circolare aria di smobilitazione, perché contro quel tipo di vento non c'è riparo. Serie C, allora, al novantaclnque per cento. Tarantola dice: 'Abbiamo avuto giocatori fuori uso, incidenti e sfortuna. Un campionato storto. Qualcuno, forse, ha dimostrato anche scarso attaccamento ai colori sociali. Adesso dobbiamo finire il torneo a testa alta, poi tireremo le somme: e chi dovrà pagare, pagherà. Ma ai tifosi voglio fare questa promessa: se andremo In C, faremo di tutto per risalire subito. Terremo I giocatori migliori e faremo qualche Innesto. CI saranno dei milioni da tirar fuori e II tireremo fuori'. Per il Novara, insomma, dovrebbe trattarsi solo di un anno di «purgatorio». Speriamo che sia cosi. A veder giocare gli azzurri nel primo tempo, ieri, non si aveva l'Impressione di trovarsi di fronte all'ultima della classe. Non ci si aspettava molto, certo: il Novara era reduce da sedici partite senza vittorie, il Varese non conquistava i due punti da fine gennaio. Non si aspettavano molto neppure I tifosi, che hanno preferito passare la Pasqua in casa, anche a causa del vento, freddo e fastidioso: so'tanto 2753 paganti, un pubblico che è già da serie C. Un Novara discreto, nel primo tempo. Gli azzurri a centrocampo dominavano, soprattutto grazie a Lodetti, difensore, suggeritore e attaccante nello stesso tempo. Correva e smistava, smistava e correva: e chissà dove trovava tante energie, a 35 anni suonati. Ferrari lo aiutava, Vriz e Bacchin erano pronti allo scatto (ma molto imprecisi), Toschi e DI Stefano convergevano troppo al centro ed il gioco all'attacco perdeva spesso ogni geometria. Comunque, era il Novara a comandare il gioco: al 9' Lodetti a Vriz, che indugiava e pasticciava a due passi dal portiere finendo col farsi precedere da Mascella; al 12' e al 21' tiri di Toschi e Bacchin, parati; al 27' pericolo per gli azzurri, con De Lorentls che tirava su Buso da pochi metri: al 31' Vriz a Bacchin, colpo di testa, ma troppo centrale. Due minuti dopo, finalmente, il gol (meritato) del Novara: cross di Ferrari e deviazione In rete di Vriz, di testa, nell'angolino. Gli azzurri continuavano ad attaccare, i tifosi (anche se pochi, e Infreddoliti) cominciavano a farsi sentire. La serie C, alla fine del primo tempo, sembrava un pochino meno vicina. Ma erano solo Illusioni. Il Novara tornava in campo deciso a raddoppiare ed a chiudere la partita, non ci riusciva e cominciava a giocare contratto. Buso, il portiere, sembrava una statua di marmo; davanti a lui, i difensori pasticciavano; all'attacco, Di Stefano non riusciva ad entrare nel vivo del gioco e Toschi, che rientrava dopo lunga assenza, aveva ormai speso tutto (Calloni lo sostituirà poi con Zanotti, un esordiente non ancora diciottenne). Il Varese faceva poco, ma anche quel poco bastava a creare orgasmo fra gli azzurri. E cosi, fatalmente — anche se fortunosamente — arrivava il pareggio. Manueli (57') effettuava un -calcio di punizione da oltre 25 metri, con molta potenza; Buso stava per gettarsi sulla destra, ma la palla picchiava contro Ferrari, In barriera, e si infilava a sinistra. C'era ancora tempo per rimediare e forse il Novara dei primi 45 minuti ci sarebbe anche riuscito. E invece era ancora il Varese, più per demerito degli azzurri che per merito suo, a sfiorare il gol: al 78' Cattaneo passava per sbaglio a Franceschelli e la difesa rimediava con affanno; all'85' lunga discesa di Crlsclmanni, Buso usciva a vuoto, Cattaneo mandava sul fondo a pochi passi dalla porta. Finiva cosi, con un pareggio che per il Novara suona come una condanna. A meno di un miracolo, lo si è detto: ma chi ci crede ancora? Maurizio Caravella Novara: Buso; Fumagalli, Lugnan; Veschettl, Cattaneo, Ferrari; Toschi (dal 75' Zanotti), Lodetti, Bacchin, Vriz, DI Stefano. Varese: Mascella; Arrighi, Pedrazzini; Brambilla, Ferrarlo, Dal Fiume; Manueli, Glovannelll, Ciceri, De Lorentis (dal 46' Crisciman ni), Franceschelli. Arbitro: Colasantl. Reti: al 33' Vriz, al 57' Ferrari (autogol). Spettatori: paganti 2753, incasso 7 milioni 399.600 lire.

Luoghi citati: Novara, Varese