Nel misero appartamento anche il cane è caduto sotto le percosse dell'assassino

Nel misero appartamento anche il cane è caduto sotto le percosse dell'assassino Nel misero appartamento anche il cane è caduto sotto le percosse dell'assassino Un appartamentino di pochi vani: ingresso, cucina, camera da letto, servizi, ripostiglio. In tutto, non più di novanta metri quadrati. L'unico alloggio ancora abitato al 42 di Lungodora Savona dove s'allunga un vecchio edificio di soli pianterreno e primo piano. La casa, grigia, uguale a tante altre della periferia, sta per essere demolita. Ci abitavano gli operai del colorificio Silo. Adesso la gente spera che ci facciano un giardino. E' qui che ha colpito l'assassino di Lidia Donno Giordani. Ha ucciso, infierendo sul cadavere; poi ha messo a soqquadro le stanze. Se n'è andato tirandosi dietro la porta. Nessuno l'ha vi¬ sto. Unico testimone, un cane volpino, l'unica compagnia d'una donna che aveva deciso di vivere da sola la sua vecchiaia, rifiutando l'ospitalità dei nipoti. Ammazzato anche quello, a bastonate. L'alloggio è povero. Mostra tutti 1 suoi anni. Da molto tempo nessuno ha chiamato un imbian- ne chino per rinfrescare i muri. a eumoto n- L'intonaco è spaccato in più par ti, porte e finestre sono mangiati dall'umidità. Ci sono saracinesche bloccate dalla ruggine. Eppure, c'è una strana sensazione dì pulito nelle stanze. I pavimenti sono tirati a lucido, i mobili migliori coperti dal nailon per proteggerli dalla polvere e dalle scorribande dei cane. Il lavello è in ordine, la cucina a gas sembra uno specchio, freschi di bucato strofinacci e asciugamani. Lidia Donno ha addosso la roba d'ogni giorno, un grembiule azzurro, una vestaglietta. A un tratto suonano. Il trillo del campanello rimbalza nel caseggiato vuoto per le scale polverose, contro le porte degli altri appartamenti da dove sono state svitate le etichette con i nomi degli Inquilini. La donna apre: perché? Conosce il suo assassino o questi si è presentato con un pretesto, avendo un obiettivo preciso. E' materia delle indagini. La donna è piccola: paziente cura del corpo le consente di dimostrare forse meno dei suoi 70 anni, anche se, due anni fa, la morte dell'uomo con cui è vissuta l'ha turbata e il dolore ancora l'accompagna. Volta le spalle all'assassino: per la confidenza o in un disperato tentativo di fuga. Viene colpita alle spalle. Cade in avanti, la faccia sul pavimento. Le mani si stringono a pugno. Sono gli ultimi attimi di vita. Sul capo s'abbatte ancora la furia dell'omicida. Le pareti s'imbrattano di sangue. E il cane? Forse ha un tentativo di ribellione, forse abbaia. L'assassino afferra una coperta, avvolge il volpino e ammazza anche lui. Dopo lo scempio, butta all'aria tutto. Non si sa cesa porti via. Nessuno sa niente di Lidia Donno per giorni. I sospetti nascono quando la sorella, da Lecce, chiama per farle gli auguri di Pasqua. La festa si riempie d'amarezza. E anche l'ultimo appartamento di Lungodora Savona 42 si svuota. Renato Romanelli CO e § co (0 I Q o 0) s INGRESSO Il corpo della pensionata è stato trovato dietro la porta d'ingresso; nel salotto-cucina i banditi hanno ucciso il cane

Persone citate: Lidia Donno, Lidia Donno Giordani, Renato Romanelli

Luoghi citati: Lecce, Savona