Federmeccanica: c'è lavoro per i giovani ma non ancora per diplomati e laureati
Federmeccanica: c'è lavoro per i giovani ma non ancora per diplomati e laureati Federmeccanica: c'è lavoro per i giovani ma non ancora per diplomati e laureati Tra le proposte un periodo triennale di contratti a termine con cautele per evitare abusi (Dalla redazione romana) Roma, 11 aprile. I problemi dell'occupazione giovanile sono attentamente seguiti dal governo, dalle forze politiche e da quelle sociali. Fioriscono i contributi tesi a cancellare, o quanto meno contenere, il preoccupante fenomeno dei giovani senza lavoro. L'ultima iniziativa, in ordine di tempo, è quella della Federmeccanica che recentemente ha messo a punto un documento dal titolo: «Mercato del lavoro e occupazione giovanile », redatto da un gruppo di lavoro diretto dal vicedirettore Walter Olivieri. Queste le principali proposte e considerazioni cui giunge lo studio della Federazione dopo un'analisi della situazione occupazionale in Italia e in Europa, alla luce anche dei recenti progetti governativi per dare più lavoro alle giovani leve. 1) nuova occupazione è possibile in Italia, sia acquisendo spazi industriali potenzialmente esistenti (meccanica e chimica secondaria) sia sostenendo l'espansione del terziario con il restituire redditività alle imprese. Occorre quindi liberare l'industria italiana «dai vincoli in cui per anni è stata costretta». Il senso di marcia è quello che l'accordo interconfederale del 26 gennaio '77 ha cominciato a delineare. 2) L'industria italiana non chiede incentivi straordinari o temporanei, ma condizioni analoghe a quelle degli altri paesi. Le risorse finanziarie previste dai disegni di legge potrebbero più utilmente essere indirizzate, per quanto riguarda il settore industriale, a rafforzare la linea della fiscalizzazione degli oneri sociali. 3) A causa dei vincoli ricordati, l'industria italiana ha finito per dimensionare i propri organici a limiti di sicurezza, inferiori alla propria potenzialità, rinunciando talvolta a occasioni di lavoro a favore della concorrenza. Almeno in via congiunturale, dovrebbe essere autorizzata la stipulazione di contratti a termine riservati ai giovani disoccupati, con determinate cautele per evitare abusi, ma senza riserve mentali e procedure di avviamento ,che anziché garantire i disoccupati riducono nei fatti le opportunità di occupazione. Analogamente si dovrebbero introdurre forme di lavoro parttime. 4) Rapporti « la voro-f orinazione» potrebbero essere sperimentati a livello locale, ove si riscontri la demanda di lavoro qualificato non soddisfatta. Tutto ciò in assenza di incentivi ma anche di imposizioni e impostazioni di tipo vertenziale. 5) Dovrebbe essere ostacolata la pratica del lavoro nero, con sanzioni a carico sia delle aziende che dei lavoratori e, contemporaneamente, aumentando gli assegni familiari e-o riducendo gli oneri fiscali ai lavoratori a più basso reddito. 6) Per quanto riguarda la disoccupazione intellettuale, «non possono attendersi sostanziali apporti da parte dell'industria, nell'immediato». Qualora si determinino le condizioni per una sua maggiore competitività, «si potranno prevedere accelerazioni nel tasso di assorbimento, rispetto agli incrementi passati, che pure non sono stati trascurabili, specialmente per i diplomati». In prospettiva, la propensione a lavori burocratici-funzionariali e semiimpiegatizi andrà corretta adottando scale di valori diverse dalle attuali nella gestione delle carriere e delle retribuzioni nell'amministrazione statale e nel parastato, ed in parte anche nell'industria. Fondato il partito "marxista-leninista" Firenze, 11 aprile. A conclusione di un congresso nazionale svoltosi a Firenze da sabato ad oggi, è stato fondato il « Partito marxista-leninista italiano » (Pmli), nato dalla «Organizzazione comunista bolscevica italiana marxista - leninista (Ocbi m-1), sorta sette anni fa. Segretario generale, su proposta della presidenza del congresso, è stato eletto Giovanni Scuderi, di Firenze. Il simbolo del nuovo partito consiste in una falce e martello incrociati e sormontati dall'effigie di Mao Tsetung. Nel corso dell'assemblea è stato approvato il programma e lo statuto del pmli, ed è stato eletto il primo comitato centrale, del quale fanno parte — afferma un comunicato — « Operai, lavoratori, intellettuali del popolo, donne e giovani ». (Ansa)
Persone citate: Giovanni Scuderi, Mao, Walter Olivieri
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