Polemico Marchais con Mitterrand per l'«apertura» europeista del ps di Paolo Patruno

Polemico Marchais con Mitterrand per l'«apertura» europeista del ps Il leader del pcf difende la "sovranità nazionale" Polemico Marchais con Mitterrand per l'«apertura» europeista del ps (Nostro servizio particolare) Parigi, 9 aprile. Georges Marchais, rallegrandosi dell'assenso di Mitterrand alla sua proposta d'incontro per attualizzare il «programma comune», si è augurato che il summit dei dirigenti dei partiti della sinistra si tenga «il più presto possibile». L'incontro dovrebbe aver luogo comunque fra la fine di aprile e l'inizio di maggio. Il leader comunista, in vacanza a Nizza, ha però tenuto a replicare subito a Mitterrand sui due punti principali del «contenzioso» fra comunisti e socialisti nell'aggiornamento del programma comune, cioè sulle nazionalizzazioni e sull'Europa. Nella sua risposta a Marchais, il leader socialista aveva ribadito l'ostilità del suo partito ad ampliare il numero delle nazionalizzazioni già previste dall'accordo con il pcf, e aveva espresso la volontà del ps di «evitare ogni forma di statizzazione con conseguente rischio di burocratizzazione». Inoltre aveva fatto un esplicito riferimento alla «prospettiva dell'autogestione», esprimendo la sua preferenza per una partecipazione maggioritaria dello Stato nel settore siderurgico e automobilistico, che il pcf vorrebbe invece nazionalizzare. Su questo punto Marchais ha detto chiaramente che «non ci possono essere mezzi termini: o si nazionalizza o non si nazionalizza. Noi sosteniamo che bisogna tener conto con realismo dell'evoluzione della situazione in tre settori-chiave: siderurgia, auto¬ mobile e petrolio, per prospettare non delle prese di partecipazione da parte dello Stato, già previste nel programma comune, ma vere e proprie nazionalizzazioni, il solo mezzo per attuare una vera politica di progresso sociale». Riguardo al futuro europeo, Marchais ha ignorato la richiesta di Mitterrand di appoggiare, nell'ambito dell'aggiornamento del programma comune, l'adesione del Portogallo alla Cee, mentre ha ribadito vigorosamente l'opposizione dei comunisti all'elezione a suffragio universale del prossimo Parlamento europeo, che considera «una minaccia grave per l'indipenden- za e la sovranità nazionale». Il leader comunista ha sostenuto: «Vorrebbero farci credere che è senza importanza per la nostra autonomia, ma certi già parlano di trasformare questo Parlamento in Costituente. Noi pensiamo che sia inaccettabile, che rappresenti una minaccia per la classe operaia nel suo insie-1 me... Perché è l'Europa del capitale quella che si prospetta dietro l'esca del suffragio universale». Per Mitterrand, invece, l'elezione popolare del Parlamento europeo è conforme alla «vocazione internazionale del socialismo», e su questo punto il dissenso ps-pcf appare più marcato. Paolo Patruno

Persone citate: Georges Marchais, Marchais, Mitterrand

Luoghi citati: Europa, Nizza, Parigi, Portogallo