Francia, "vecchia,, sinistra e maggioranza senza idee
Francia, "vecchia,, sinistra e maggioranza senza idee L'opinione di Jean-Francois Revel Francia, "vecchia,, sinistra e maggioranza senza idee Decisamente gli americani sono indisponenti. Il governo francese chiede che sia permesso l'atterraggio del Concorde e che non si riceva Kanapa, e loro fanno il contrario. Ricevono Kanapa c rifiutano il permesso al Concorde. Jean Kanapa, lo specialista di affari internazionali del partito comunista francese, ha avuto un incontro in febbraio con diplomatici dell'ambasciata americana a Parigi, che desideravano conoscere più a fondo il punto di vista del pcf in politica estera. Fino a quel momento i dirigenti comunisti francesi avevano sempre respinto le richieste d'incontro di diplomatici americani. 11 fatto nuovo, e certo significativo, passato relativamente inosservato, ora si è trasformato in un altro colpo alla maggioranza che governa la Francia. E' stato lo stesso Giscard d'Estaing a far scoppiare il «caso». Esprimendo la sua irritazione al segretario di Stato Cyrus Vance, il Presidente della Repubblica ha attirato l'attenzione su un episodio passato sotto silenzio, ed ha informato tutti che gli americani trattano già il pcf come eventuale futuro partito di governo. Lo scarto I contatti discreti tra l'opposizione e diplomatici stranieri rappresenta oggi un sintomo che il governo francese deve avere il coraggio di valutare. Tali contatti significano evidentemente che il mondo intero considera la maggioranza attuale precaria, e si comporta di conseguenza. E' un fenomeno storico, e non serve indignarsi contro i fenomeni storici se si vuole modificarli. Tanto più che ciò di cui Giscard d'Estaing ha dovuto rendersi conto deriva da una situazione interna francese con la quale l'ambasciata degli Stati Uniti non ha nulla da spartire, cioè la degradazione della maggioranza, diventata una minoranza. II Presidente della Repubblica e il primo ministro de¬ vono stare attenti alle cause profonde di tale degradazione e non alle logiche conclusioni che ne traggono gli stranieri. E' un fenomeno quantitativamente modesto, gonfiato da una certa psicosi, è il 3 per cento degli elettoti che ha spostato il suffragio dalla maggioranza all'opposisionc. E' uno scarto debole, ma nelle democrazie moderne il potere cambia di segno proprio grazie a tali differenze, a volte anche minori. Perché il tre per cento dei francesi si è messo a votare socialista quando, come mostrano tutti i sondaggi più recenti, il grosso degli elettori e la totalità dei nuovi elettori socialisti si dichiarano di centro, di centro-sinistra e persino... di centro-destra? In altri termini, essi non mostrano per nulla di approvare la linea marxista-leninista del «programma comune» delle sinistre, quel programma che fu la condizione posta dal partito comunista francese per l'alleanza con i socialisti. Perché dunque si sono schierati con i social-comunisti? Lo spostamento di voti e dovuto all'aumento della seduzione ideologica della sinistra? Sarebbe ben strano, perché la sinistra non formula un'idea nuova da anni. Imperniata sul «programma comune» del 1972 la sinistra ripete fino alla nausea le stesse formule da cinque anni, senza cercare neppure di aggiornare questo pot-pourri scotto di ricette che hanno fatto fallimento ovunque siano state applicate. Si potrebbe obiettare che sono le tesi del XXII congresso del pcf ad aver costituito una novità che ha indotto numerosi elettori a votare a sinistra. Ma l'«abbandono» nel 1976 di una dittatura «del proletariato» che il pc in ogni caso non esercita in questo momento non costituisce che una promessa per il futuro, promessa che, in realtà, nulla aggiunge agli impegni democratici già stipulati nel programma comune del 1972, an¬ che se essi ora si esprimono in modo più rumoroso. Si ha un bel rivoltare in tutti i sensi la questione della «sincerità» comunista, non c'è che una risposta da dare, oggi come nel 1972: chi vivrà vedrà. Se dunque una sinistra in continua effervescenza superficiale, ma fondamentalmente immobilista e persino passatista, dà l'impressione di andare avanti, di fare proposte nuove, di rinnovarsi, quando nulla di tutto ciò succede, è perché la capacità d'immaginazione e d'azione della maggioranza è in caduta libera e ogni giorno cade più in basso. Riforme? In queste condizioni, è inutile parlare di riforme nei prossimi dodici mesi. Se si continua a vegetare ncll'autosoddisfazione, non basteranno dodici secoli a cambiare la situazione. Se invece si «inventa», se si agisce, dodici settimane possono bastare. In realtà la crisi economica non spiega da sola il passaggio a sinistra dell'elettorato, perché questa stessa crisi economica, anzi con aspetti molto più gravi, sta spingendo a gran forza verso i conservatori i suffragi dell'elettorato britannico. Tale spostamento sinistra-destra avviene per le stesse ragioni dello spostamento inverso che si registra in Francia: non perché i conservatori abbiano inventato idee mirabolanti, ma perché i laboristi hanno perduto tutte quelle che gli rimanevano. I numerosi elettori ex socialisti inglesi non si aspettano certo, all'improvviso, che il capitalismo privato risolva tutti i problemi; essi semplicemente non s'aspettano più nulla dal capitalismo di Stato o dall'economia mista. Allo stesso modo il 53 per cento degli elettori francesi non s'aspetta miracoli dal marxismo-leninismo: semplicemente il 53 per cento degli elettori francesi non s'aspetta più nulla di buono dall'attuale maggioranza. Jean-Francois Revel
Persone citate: Cyrus Vance, Francois, Francois Revel, Giscard D'estaing, Jean Kanapa, Revel Francia
Luoghi citati: Francia, Parigi, Stati Uniti
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