La "guerra atomica,, di Carter ha colto di sorpresa l'Occidente di Vittorio Zucconi

La "guerra atomica,, di Carter ha colto di sorpresa l'Occidente Contro le centrali al plutonio previste anche in Europa La "guerra atomica,, di Carter ha colto di sorpresa l'Occidente (Dal nostro corrispondente) Washington, 9 aprile. Senza esplosioni, quasi senza rumore, giovedì scorso 7 aprile è scoppiata fra l'Europa, gli Stati Uniti, il Giappone, il Terzo Mondo, la «guerra dell'atomo». L'ha dichiarata — o piuttosto l'ha resa ufficiale, che da tempo ormai si svolgeva sotterranea — il presidente Carter annunciando, in una conferenza stampa, che gli Stati Uniti hanno rinunciato a sperimentare e costruire reattori nucleari per la produzione di energia elettrica di tipo «autofertilizzante», i cosiddetti Fast-Breeder, capaci di produrre da soli il proprio combustibile. La ragione ufficiale, secondo Carter, sta nel fatto che il prodotto di tali reattori, il plutonio, è il più semplice ed efficace materiale per costruire bombe atomiche: diffondere reattori «autofertilizzanti» (Breeder) al plutonio nel mondo equivale — è la tesi americana — a creare le premesse per una disseminazione di armi nucleari e offrire alle infinite organizzazioni terroristiche di ogni colore un bersaglio ghiottissimo. La decisione di Carter promette di scatenare fra l'America e le nazioni interessate ai reattori al plutonio (l'Italia è in prima fila) una crisi assai grave. Il Giappone ha già investito migliaia di miliardi nella costruzione del suo primo impianto, a Tokai; la Germania e le nazioni europee sono già molto avanti sulla strada della tecnologia del plutonio. Al centro della disputa è il reattore nucleare a scopi pacifici, questo sottoprodotto della tecnologia bellica che sfrutta la fissione (esplosione) dell'atomo per produrre energia elettrica. Dalla fine della seconda guerra, un numero crescente di reattori è entrato in servizio in varie nazioni: oggi ve ne sono circa duecento nel mondo, la maggior parte in America, e cinque in Italia. Essi soddisfano ad una porzione crescente di bisogni elettrici: negli Usa, circa il dieci per cento della «corrente» consumata viene da centrali col «cuore» atomico. Sulla spinta delle scoperte ad uso bellico, e accanto a vari tentativi sperimentali, il modello di reattore affermatosi finora è quello alimentato ad uranio e raffreddato ad acqua. Ma negli ultimi anni, di fronte alla prospettiva del costo crescente dell'uranio, al monopolio delle riserve detenuto da poche nazioni tra cui gli Usa, e al sospetto che le scorte siano assai meno abbondanti di quanto sperato, gli scienziati hanno tentato altre strade, raggiungendo quella che pareva la soluzione ideale: il breeder, un reattore capace di «auto-nutrirsi», riutilizzando cioè le proprie scorie come combustibile. I paesi europei, privi di scorte naturali di uranio e totalmente dipendenti dagli Usa per il funzionamento delle loro centrali attuali, hanno evidente interesse ad un reattore che si «nutre» da solo e hanno sviluppati, dopo tre prototipi sperimentali (due in Francia, uno in Inghilterra), la prima centrale com¬ merciale dimostrativa, che è in costruzione in Francia con il concorso di Italia e Germania, e delle società elettriche di queste nazioni. Pur non dimenticando gli altri due tipi di reattori nucleari, ad uranio arricchito e ad uranio «riprocessato», gli europei sembrano decisi a muoversi sulla strada del plutonio, la cui forza di attrazione è irresistibile: per nazioni che hanno conosciuto la stretta feroce dell'embargo petrolifero, non può esservi sogno più incantevole dell'indipendenza energetica, almeno parziale. Abbandonando solennemente questa tecnologia ed incitando le altre nazioni a fare altrettanto, Carter si è messo dunque in rotta di collisione diretta con l'Europa: l'Italia, ad esempio, ha comunque bisogno dei finanziamenti americani per portare avanti il suo programma atomico che costerà oltre ventimila miliardi di lire. L'obiettivo di Carter sembra essere quello di creare uno choc internazionale, una presa di coscienza mondiale che produca accordi multilaterali, e una gestione «comune e sorvegliata», forse attra. verso l'Onu (dunque non autonoma e libera) dei combustibili nucleari. La diffusione dei reattori a scopi pacifici mette nelle mani di tutti — argomenta Washington — i necessari utensili per la pro¬ duzione di armi atomiche (un breeder produce da cinque a dieci chilogrammi di plutonio, più che sufficienti per una bomba) e mette a portata di mano dei terroristi un potenziale strumento nuovo e ambito di sterminio all'ingrosso. Il tentativo di Carter — che ha infuriato anche l'industria privata americana già finanziariamente esposta nello sviluppo dei reattori al plutonio e spaventata dai progressi degli europei, oggi più avanti degli Usa — è volto a mettere le briglie sui progressi «atomici» dell'Europa, cercando anche di impedirle di vendere a terzi la propria tecnologia: è il caso della Germania, che venderà al Brasile impianti per arricchire l'uranio e produrre plutonio. E' un tentativo per ottenere in qualche modo una forma di controllo sulla diffusione dei combusti, bili nucleari, mantenendone una buona parte nelle mani americane. E' un'azione che non sembra destinata al successo, anche se la Casa Bianca offre ai Paesi amici come contropartita la promessa di continue forniture di uranio per i reat tori tradizionali e lascia intravedere lo sviluppo di un nuovo tipo di reattore, che potrebbe offrire molti dei vantaggi del breeder senza gli effetti secondari. E' il reattore al «torio», un minerale enormemente più diffuso ed economico dell'uranio, al quale sta lavorando l'ammiraglio Rickovcr, richiamato in servizio da Carter all'età di settantacinque anni. Padre di tutte le applicazioni navali e molte di quelle civili dell'atomo, l'ammiraglio Rickover è l'antico superiore diretto di Carter. Qualcuno sospetta che l'ispiratore della «guerra atomica» lanciata dalla Casa Bianca sia proprio Rickover: se così fosse, il vecchio ammiraglio avrebbe messo il suo ex subordinato su una rotta po. litica che gli potrà dare molti dispiaceri. Vittorio Zucconi

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