Cita la Regione per un'azienda ferma da 5 anni
Cita la Regione per un'azienda ferma da 5 anni Rovelli (Sir) in Sicilia Cita la Regione per un'azienda ferma da 5 anni a, di uen ne er he nco li, le ti e tie to se gi, (Dal nostro corrispondente) Palermo, 9 aprile. Una bomba politico-finanziaria è esplosa a Palermo alla vigilia di Pasqua. E' stata causata dalla mancata realizzazione di un complesso petrolchimico per il propilene e altri derivati del petrolio nella piana di Licata nell'Agrigentino, in una delle più depresse zone di Europa. Il progetto, già approvato dal Cipe nell'ottobre del 1975, prevedeva l'occupazione di 4400 unità e un costo iniziale di 78 miliardi salito poi — con la lievitazioil i ne dei prezzi — a ben 186 miliardi. Nel frattempo, sono passati cinque anni dalla costituzione della società Sarp che doveva attuare il piano chimico-petrolifero di Licata e non sono stati mossi che pochi passi. Adesso il petroliere Nino Rovelli partner nell'iniziativa con l'Ente minerario siciliano, Ems, ha deciso di non attendere più e ha messo in mora il consocio Ems che possiede il 65 per cento delle azioni della Sarp. Infatti, attraverso la Sir International che ha sede a Vaduz nel Liechtenstein ed è una finanziaria della Sir, Rovelli ha chiesto un arbitrato nominando suo arbitro l'avvocato Sorrentino di Roma. Da parte sua la Sarp ha nominato il professor Nicola Piazza di Palermo. Ci si chiede, oggi a Palermo, che cosa succederà. La Sir nella Sarp ha il 35 per cento ma al tempo stesso è proprietaria della Sir International incaricata di progettare e costruire gli impianti di Licata. Se gli arbitri dovessero dare ragione a Rovelli, l'Ems — e quindi la Regione siciliana — finirà per dovere pagare alla Sir International una quantità imprecisata di miliardi, secondo qualcuno fra i 15 e i 20 miliardi, oltre ai 13 miliairdi già corrisposti nel 1972 dalla Sarp alla Sir Rovelli ha chiesto che il collegio arbitrale decida se la mancata attuazione del progetto di Licata sia da addebitare a dolo o a colpa e da parte di chi. Dal canto suo, l'onorevole Nicola Ravidà (de) ha rivolto un'interrogazione al presidente della Regione siciliana Bonfiglio e all'assessore all'industria Venti mi gli a in cui fra l'altro chiede «se a giudizio del governo della Regione l'iniziativa Sarp-Licata sia attuale, se presenti opportuni margini di convenienza e di fondatezza economica, se siano state predisposte adeguate cautele per porre gli investimenti pubblici al riparo da manovre speculative da qualsiasi parte provengano». «In particolare — prosegue il deputato democristiano — qualora l'iniziativa suddetta sia tuttora da giudicare utile, si chiede di sapere quali siano le ragioni che inducono l'Irfis ad adottare un atteggiamento ritardatario nella definizione dei mutui da erogarsi alla Sarp, e se tale atteggiamento non sia per caso da porre in relazione — come si dice negli ambienti finanziari e industriali isolani — con il ben noto interesse del la Montedison in contrasto con la realizzazione della stessa iniziativa ». a. r.
Persone citate: Bonfiglio, Nicola Ravidà, Nino Rovelli, Rovelli, Sorrentino
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