La Stampa - Consultazione Archivio

Che dice il pcf Che dice il pcf Parigi, 7 aprile. In un commento alla dichiarazione dell'amministrazione Carter sull'eurocomunismo, il leader del pcf Georges Marchais ha dichiarato: «Noi ci auguriamo che gli Stati Uniti, come qualunque altro Paese, non si immischino negli affari interni francesi». Marchais ha così concluso: «Spetta solo al popolo francese decidere quale politica in- j terna e estera desidera sia realizzata, e farà la sua scelta nel '78». A questa presa di posizione di Marchais, ha fatto seguito una dichiarazione analoga di Jean Kanapa, membro dell'ufficio politico e incaricato dei problemi di politica estera il cui incontro con due diplomatici americani in febbraio aveva provocato l'irritata reazione dell'Eliseo nel corso della recente visita di Vance a Parigi. Kanapa si è rallegrato anzitutto «che il governo americano riconosca che l'avvento d'un governo con i comunisti è un problema che dev'essere deciso dal popolo». «Il governo americano — ha proseguito Kanapa — considera inoltre che sarebbero lese le relazioni tra gli Stati Uniti e un governo dove si esercitasse una predominanza comunista». Ma questo evidentemente non concerne la Francia — ha sostenuto il dirigente del pcf — «perché il governo sarebbe diretto dalla sinistra unita, in seno alla quale i comunisti eserciterebbero le loro responsabilità con le altre formazioni democratiche». Proprio oggi il leader socialista Mitterrand ha inviato una lettera al segretario generale del pcf Marchais dicendosi d'accordo sulla sua proposta di una riunione dei responsabili della sinistra per « attualizzare » il programma comune. Il segretario del partito socialista, in questa prospettiva, scrive che il ps auspica di aggiungere al preambolo del programma comune sulle libertà, un riferimento « alla stretta applicazione e al necessario controllo degli accordi di Helsinki sulla libera circolazione degli uomini e delle idee ». p. pat.