Grossa rivincita per Maertens Moser secondo, Saronni terzo
Grossa rivincita per Maertens Moser secondo, Saronni terzo Il campione del mondo per distacco nella Freccia Vallone Grossa rivincita per Maertens Moser secondo, Saronni terzo (Nostro servizio particolare) Verviers, 7 aprile. Freddy Maertens, campione del mondo, è un uomo di parola. Aveva promesso una grossa rivincita, indicando persino il punto in cui avrebbe attaccato. Ha mantenuto, scattando dal plotone sulla Còte Stockeu (la più severa delle diciassette che dovevano essere affrontate) per giungere solo al traguardo della Freccia Vallone con un vantaggio di 2' e 50". L'ultimo a cedere alla ruota di Maertens è stato Roger De Vlaeminck. Il campione della Brooklyn non è riuscito, tuttavia, a ripetere il miracolo di domenica scorsa, quando si fece letteralmente trascinare, per cinquanta chilometri, dalla foga del campione del mondo che pensava di essere squalificato e non reagì nemmeno allo scatto dell'avversario nella volata. L'impresa di Maertens alla Freccia Vallone è tanto più notevole perché si è concretata in una giornata terribile: temperatura sotto zero, pioggia, nevischio, addirittura autentiche tormente che hanno messo a dura prova i corridori. Soltanto 45 dei 158 partiti hanno finito la corsa. Maertens è schizzato via quando era appena stato ripreso G. B. Baronchelli, rimasto in testa per oltre venti chilometri (proprio mentre imperversava la bufera), prima in compagnia di Perret che aveva riagganciato, poi da solo. Alle spalle del campione del mondo si è formata una piccola pattuglia guidata dal giovanissimo Saronni, con il quale c'erano anche Poulidor (il più vecchio assieme al più giovane del ciclismo internazionale), Knetemann, Thurau, Pollentier e De Vlaeminck, il quale aveva insistito per qualche chilometro, per essere poi riassorbito. Questi corridori venivano in seguito raggiunti da Moser, Vandi, Ceruti, Merckx, r'onckaert, Verbeeck, De Witte, Kuiper, Fuchs, Van Springel, Dierickx, Godefroot, Teirlinck e il campione francese Beon. 11 vantaggio di Maertens, che superava i tre minuti, si riduceva a due e mezzo, alla fine, per merito di Moser e Saronni, i quali si sganciavano a cinque chilometri dall'arrivo assieme a Van Springel e a Knetemann per conquistare le piazze d'onore. Gli altri accusavano appena quattro secondi di ritardo dal quartetto. Alcuni, fra i quali Ceruti, avevano ceduto. Ma non Alfio Vandi, che è risultato uno dei più generosi sulle salite, collaborando attivamente con il sorprendente Saronni. Il diciannovenne milanese, il quale gareggiava per la prima volta all'estero, ha con¬ fermato 11 suo valore giungendo terzo e suscitando l'ammirazione di tutti. Moser ha attraversato un brutto momento sui colli più difficili: il disturbo alla respirazione (già avvertito domenica scorsa) lo ha addirittura condotto sull'orlo della rinuncia. Moser si è tuttavia ripreso risultando uno dei più autoritari nella parte conclusiva e classificandosi secondo. Quello di Moser è il terzo posto d'onore nelle grandi classiche francobelghe dopo quelli ottenuti in passato nella Parigi-Roubaix e nel Giro delle Fiandre. Sabato tutti I partenti di oggi, ad eccezione di Saronni e Vandi e di pochi altri, saranno in lizza nella Amstel Gold Race, in Olanda, valida quale prova di Coppa del Mondo. Carlo Valeri ORDINE D'ARRIVO: 1) Freddy Maertens (Bel), che percorre i km 223 in 5 ore 52' e 44", alla media oraria di km 37,968; 2) Francesco Moser (It) a 2'50"; 3) Giuseppe Saronni (It); 4) Herman Van Springel (Bel); 5) Jerry Knetemann (01); 6) Willy Teirlinck (Boi) a 2'54"; 7) Walter Planckaert (Bel); 8) Eddy Merckx (Bel); 9) Frans Verbeeck (Bel); 10) Roger De Vlaeminck (Bel); 11) Raymond Poulidor (Fr); 12) De Witte (Bel), tutti con il tempo di Teirlinck.
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