Genova: presidente della corte d'appello s'uccide perché aveva un male incurabile?

Genova: presidente della corte d'appello s'uccide perché aveva un male incurabile? Soffriva da cinque anni, il dolore era insopportabile Genova: presidente della corte d'appello s'uccide perché aveva un male incurabile? Si è sparato un colpo di pistola in bocca nella sua villa di Prasco, in provincia di Alessandria - Ha lasciato due lettere in cui spiega i motivi del suo gesto - Il cadavere è stato scoperto dall'anziana domestica - Il magistrato apparteneva a una delle più antiche famiglie liguri Genova, 7 aprile. II conte Giulio Gallesio Piuma, 60 anni, noto magistrato genovese, si è ucciso, oggi a mezzogiorno, sparandosi un colpo di pistola in bocca. Sembra soffrisse di un male incurabile, temeva di non sopportare l'acuirsi del dolore. Ha lasciato due lettere in cui spiega i motivi del suo tragico gesto. Il magistrato risiedeva a Genova, ma i fine settimana li trascorreva spesso in una villa di Prasco, in provincia di Alessandria dove è avvenuto il tragico episodio. Il cadavere è stato scoperto dalla domestica, Giulia Rosmino, 80 anni. Giulio Gallesio Piuma era presidente della prima sezione civile della corte d'appello di Genova, dove era stato trasferito di recente dopo aver presieduto per qualche tempo la prima sezione penale. Era nato a Finale 62 anni fa da un'antica famiglia patrizia ligure, il cui ceppo risaliva alla Repubblica di Genova. Era cavaliere di Malta e molto vicino agli ambienti della curia. Laureato in legge a Genova, aveva cominciato nel capoluogo ligure la carriera di magistrato, quasi quarant'anni fa. Come presidente del tribunale, nel 1965, si era distinto dirigendo il famoso processo « Nicolay », una vicenda estremamente complessa, perché legata ad una questione finanziaria intricatissima. In quell'occasione dimostrò la sua peculiare caratteristica di magistrato, versato in egual misura sia nel diritto civile, sia nel diritto penale. Successivamente, tra il 1968 e il 1972, fu a Roma come magistrato di Cassazione alla quarta sezione penale, quindi tornò a Genova prima come presidente di sezione di corte d'appello nel ramo penale, successivamente in quello civile. Era considerato unanimemente tra i più aperti e preparati magistrati della « vecchia generazione ». A qualche collega, negli ultimi tempi, aveva confidato di essere affetto da un male incurabile e di nutrire da tempo il timore di non essere in grado di sopportare eventuali peggiori sofferenze. Recentemente aveva chiesto due mesi di congedo per salute: oltre che a curarsi, in queste settimane in cui è stato lontano dall'ufficio forse, stava pensando anche al gesto disperato che poi ha messo in atto. Un gesto che a Genova ha colpito profondamente l'ambiente giudiziario: « Era molto religioso e praticante, andava quasi tutte le mattine a messa — ha detto un giudice genovese —, inoltre era un uomo molto equilibrato. Il suicidio è quindi sorprendente, doveva essere giunto all'estremo della disperazione ». Giulio Gallesio Piuma lascia moglie e due figli: la maggiore è docente di una materia giuridica presso la facoltà di economia e commercio, il secondogenito sta iniziando proprio in questi mesi la carriera del magistrato, p. 1. Giulio Gallesio Piuma Giulio Gallesio Piuma

Persone citate: Giulia Rosmino, Giulio Gallesio, Nicolay