Ucciso il procuratore generale di Bonn nella sua automobile a raffiche di mitra

Ucciso il procuratore generale di Bonn nella sua automobile a raffiche di mitra La vettura era ferma ad un semaforo nel centro di Karlsruhe Ucciso il procuratore generale di Bonn nella sua automobile a raffiche di mitra (Dal nostro corrispondente) Bonn, 7 aprile. Il primo accusatore della magistratura tedesca, il Procuratore Generale dello Stato Siegfried Buback, è stato assassinato questa mattina insieme con il suo autista, nel centro di Karlsruhe, a meno di trecento metri dalla sede della Corte Costituzionale. Era l'uomo più odiato dai terroristi tedeschi della «Frazione Armata Rossa», che da anni stava perseguendo con costante tenacia. Ancora tre giorni fa, quasi presagendo la propria morte, aveva messo in guardia l'opinione pubblica contro la «seconda generazione» degli anarchici, «una piccola banda di terroristi che non ha alcun rispetto per la vita umana e che potrebbe colpire in qualsiasi momento ». Siegfried Buback, 57 anni, è morto all'istante, colpito alla gola da una raffica di mitra. A sparare è stata probabilmente una donna seduta sul sellino posteriore di una motocicletta (una Suzuki di grossa cilindrata) accostatasi alla vettura di servizio del magistrato. Il luogo dell'assassinio: un animato incrocio nel centro di Karlsruhe. L'o- ra: le 9,15, il momento abituale in cui Buback si recava ogni mattina in ufficio, percorrendo sempre il solito tragitto, in una vettura normale (senza vetri corazzati), e senza scorta. All'incrocio la vettura di Buback trova il semaforo rosso. Racconta un testimone oculare, uno jugoslavo che con la propria macchina si era fermato alla sinistra della Mercedes nera del Procuratore Generale, che proprio dinanzi al semaforo era ferma e e i a a sone, ambedue con tute di pelle scura, passamontagna sul viso e casco in testa. D'improvviso la persona seduta sul sellino posteriore, esile, probabilmente una donna, punta la canna di una ma- schinenpistole e spara a raffica. Il semaforo scatta sul verde, l'autista sta ripartendo, viene colpito, precipita sulla strada mentre l'automobile procede da sola ancora per una diecina di metri. L'uomo che sta sul sedile anteriore di destra si abbatte, è Buback; così anche una persona seduta dietro (si saprà più tardi che è un agente di polizia fuori servizio che aveva chiesto un passaggio al magistrato), è gravemente ferita, forse se la caverà, rimarrà però paralizzata per sempre. Racconta ancora il testimone jugoslavo che i due assassini erano calmissimi. Sparate due, tre brevi raffiche da distanza ravvicinata (sono stati trovati 13 bossoli) hanno fatto ancora un giro intorno alla vettura di Buback crivellata di colpi {«sembrava quella del film Bonnie e Clyde» ), per accertarsi che non vi fossero sopravvissuti, hanno riposto l'arma in una lunga borsa di pelle e, visto che il semaforo era ritornato sul verde una seconda volta, sono ripartiti a velocità normale verso il centro della città. Il testimone avrebbe voluto inseguire gli assassini, ma non ha potuto, uno dei proiet¬ tili aveva perforato una gomma della sua vettura. La notizia dell'assassinio di Siegfried Buback ha suscitato indignazione e portato a un'immediata mobilitazione di tutte le forze di polizia della Germania Federale. Bonn ha ordinato lo stato d'allarme, il ministro degli Interni, Werner Madhofer, ha interrotto le sue vacanze sui campi di sci della Svizzera, il ministro della Giustizia Vogel è rientrato in aereo dalla Grecia, per tutta la polizia e il corpo delle guardie di frontiera sono state sospese le licenze pasquali, dinanzi agli edifici pubblici e alle abitazioni degli uomini politici e dei magistrati sono ricomparse le autoblindo e le camionette con uomini dotati di armi automatiche, ai posti di frontiera stradali e ferroviari e negli aeroporti (nonostante l'enorme numero dei partenti per le ferie) sono stati eseguiti minuziosi controlli, lungo le autostrade sono stati istituiti posti di blocco a ogni svincolo. Il ministero degli Interni ha chiesto aiTito Sansa (Continua a pagina 2 in settima colonna) Karlsruhe. Coperti da un lenzuolo i corpi di Siegfried Buback e del suo autista (Ansa)

Luoghi citati: Bonn, Germania Federale, Grecia, Svizzera