Liberato l'industriale Botticelli

Liberato l'industriale Botticelli Liberato l'industriale Botticelli (Dal nostro corrispondente) Ancona, 6 aprile. In stato di choc, infreddolito, sudicio, con una barba di due mesi, Mario Botticelli, il quasi settantenne industriale marchigiano rapito il 26 gennaio scorso, è tornato questa notte in libertà dopo settanta giorni di prigionia. I suoi rapitori lo hanno scaricato da un'auto poco prima dell'una sulla provinciale Gregoriana in località Gcla»ia tra- Serravalle di Chienti e Camerino, presso il valico di Colfiorito nel cuore della montagna marchigiana. L'uomo, abbandonato in mezzo alla strada, ha trovato rifugio in un vicino casolare disabitato e vi è rimasto per un paio d'ore. Nel frattempo una telefonata anonima indicava ai carabinieri di Serravalle il punto in cui l'ostaggio ara stato liberato, ma le gazzelle hanno stentato un po' a ritrovarlo perché il Botticelli, impaurito e scioccato, dall'interno del casolare non si faceva vivo. Ha gridato: «Aiuto, sono qui» solo quando ha visto la luce azzurrina lampeggiare da un'auto dei carabinieri. I banditi non lo hanno trattato male. Spesso non lo hanno neppure bendato, ma lo hanno minacciato più volte. Un giorno uno gli disse che se i parenti non pagavano sarebbe finito sotto cinque metri di terra. Ha aggiunto di essere in grado di riconoscere soltanto uno dei suoi carcerieri, che era a viso scoperto. Quando entrava ero costretto ad abbassare sempre il capo — ha detto il Botticelli — ma lo riconoscerei, anche se sono poco fisionomista. Spesso i malviventi gli iniettavano tranquillanti ( «ero sempre drogato». e. g.

Persone citate: Botticelli, Mario Botticelli

Luoghi citati: Ancona, Gcla, Serravalle, Serravalle Di Chienti