Moro ai comunisti di Luca Giurato
Moro ai comunisti Moro ai comunisti (Segue dalla 1" pagina) intelligenza, ma per una azione di questo genere è più che mai necessario uno sforzo comune, una intesa di tutte le forze politiche democratiche ». La « botta e risposta » tra Piccoli e Natta è giunta prima del discorso di Moro, nel gran mare di reazioni al gravissimo episodio di Napoli, una città già sconvolta da mille altri problemi, che potrebbe trasformarsi in una polveriera. La circostanza, non casuale, che il rapimento di Guido De Martino sia avvenuto proprio nella metropoli meridionale, è messa a fuoco, nel suo giusto rilievo politico, da molti esponenti politici. Non è sfuggita a De Martino e non è sfuggita ai leaders che oggi si sono recati ad esprimergli solidarietà ed affetto nella sua casa di Napoli, dal pre¬ sidente della Camera, Ingrao, a Nenni, Pertini e Craxi. Il presidente del Senato Fanfani, che si trova in Giappone, ha telegrafato e più volte telefonato. Impossibile registrare tutte le reazioni al rapimento, come vorremmo. Ribadiamo quanto già affermato (la commozione e lo sdegno sono generali) e riportiamo qualche dichiarazione «pescata» qua e là, tra i mille flashes che hanno invaso le redazioni. «E' un altro scellerato evento — ha detto Ingrao, presidente della Camera, dove la emozione è stata per tutta la giornata fortissima — e non soltanto perché esso colpisce un membro di questa Camera verso il quale tutti noi sentiamo rispetto e grande stima. Di fronte al gesto di stanotte, si deve pensare che alcuni sciagurati puntino deliberatamente ad aggravare la tensione del Paese sfruttando un momento politico difficile, nel quale già l'uomo della strada è turbato da una catena di violenze. Chi gioca questa carta infame — ha proseguito Ingrao — si sbaglia. Non ci lasceremo intimidire. Torniamo a chiedere con forza che lo Stato difenda la sicurezza di tutti i cittadini, di ogni ceto e ruolo, e garantisca il libero e democratico svolgimento della nostra vita politica». Subito dopo il ministro dell'Interno, Cossiga, dopo aver ricordato le fasi del rapimento, ha detto: «Pur non dovendosi escludere, prudenzialmente, alcuna delle ipotesi che si suole formulare in casi simili, l'esemplare modesto costume di vita della famiglia De Martino l'impegno politi-co del rapito e del padre e le modalità dell'esecuzione pri vilegìano nettamente la tesi del sequestro politico, ciò che getta un'altra ombra sulla vita della città di Napoli e dell'intera comunità nazionale. Doloroso nei suoi aspetti umani, il fatto è di inaudita gravità poiché si muove nell'ambito della criminalità politica: si tratta di un atto infame di intimidazione giocata sul prezzo dei più sacri affetti familiari, diretto contro un uomo, contro un partito e contro le stesse istituzioni. Il governo e le forze dell'ordine operano con impegno e fermezza per ridare serenità ad una famiglia angosciata e per restituire la libertà ad un cittadino». In serata Craxi ha chiesto di incontrare Cossiga e il ministro dell'Interno l'ha subito ricevuto al Viminale. Domani, il segretario del psi sarà nuovamente a Napoli. La direzione socialista ha infatti invitato tutte le strutture periferiche a prendere contatti con le forze politiche e sindacali per una serie di manifestazioni unitarie. E' in atto una grande mobilitazione democratica di base. Luca Giurato
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