Gattai a "nascondino,, lo sci resta immutato di Giorgio Viglino

Gattai a "nascondino,, lo sci resta immutato In Valmalenco per salvare gli azzurri Gattai a "nascondino,, lo sci resta immutato Soltanto la ricerca di un capro espiatorio - Autocritica di Cotelli, ma nessun programma - Le ragazze non esistono per il vertice federale Chiesa Valmalenco, 5 aprile. Per risolvere I problemi dello sci italiano bisogna salire in Valtellina, dominio dei Cotelli, tra bresaola marchiata Rlgamontì, e Inferno senza tagli meridionali. La bresaola è saporita, richiede Il vino, poi bisogna rifocillarsi per mantenere la mente lucida e II giochino porta avanti nella sera, prima di dare II via alla conferenza stampa, che tale non è perché c'é II pubblico. SI è tutti chiamati a recitare una parte, a contenere contrasti, giudizi, parole, a sdrammatizzare spesso, per non mettere in difficoltà il collega DI Marco che di tutta l'Iniziativa della Valmalenco è II motorino Instancabile. Molte novità non sono quindi venute a galla, ma le riassumo subito perché bene o male costituiscono ammissioni ufficiali dalle quali sarà difficile tirarsi Indietro. Cotelli con frasi chiare e precise ha fatto l'autocritica che da tempo svolgeva in privato: « Probabilmente c'è stata una supervalutazlone della valanga azzurra, e forse c'è stata una man¬ canza al studio sul nuovo, su quanto si poteva fare per migliorare ad esemplo in direzione della monospecializzazione, cioè slalom o gigante. Qualcosa abbiamo sbagliato e II calo c'è stato: l'analisi degli errori la stiamo ancora facendo. Tutti gli azzurri sono nati slalomisti, il tipo di curva nostra non è mai stata da gigante: noi si è sempre tirato dritto sul pali e, ora si è scoperto che è più Importante diminuire gli attriti che non diminuire il percorso ». Gattai non ha risposto a nessuna delle domande poste con maggiore o minor asprezza, ha tappato la bocca a Stricker che magari avrebbe potuto dire cose interessanti a nome degli atleti, è stato meno loquace del consueto, anche un po' meno disteso. In sintesi ha detto: « Ci sono state tre ordini di cause, e sottolineo cause e non colpe, In quella che è stata definita la crisi Italiana: cause umane, atmosferiche e tecniche. Umane da parte degli allenatori che se hanno compiuto degli eccessi è stato soltanto nell'intento di far bene. Atmosferiche perché di rado si è potuto correre su ghiaccio. Tecniche come ha illustrato Cotelli. Non voglio però nemmeno sentir parlare di licenziamenti, per chi ha dato tutto l'apporto possibile. Nella riunione del consiglio prevista per il 16 aprile è mia convinzione personale che sarà completato lo studio delle cause e potremo prendere le decisioni adeguate. Qualcosa cambierà, ve lo assicuro ». Alle contertazlonl tecniche e psicologiche, Cotelli ha replicato con buona sincerità ma molte reticenze: « Fin dall'inizio di stagione nell'ambiente è mancata la serenità, ma la contestazione è etplosa dopo Garmlsch e Berchtesgaden. Per concludere la struttura tecnica buona c'è, gli uomini sono validi, ne usciremo, magari andandoci ad allenare d'estate invece che allo Stelvlo sulla neve invernale del Sudamerlca ». Cotelli junior, Chicco cioè, ha avuto le gratificazioni che gli spettano per gli eccellenti risultati di Leonardo David uno del giovani a lui affidato e per la crescita della base di giovanissimi che debbono colmare II vuoto di tre anni che la Fisi fa risalire ufficialmente al periodo di gestione della commissione giovani da parte di Cazzanìga, un dirigente ora uscito dai quadri. Ancora Gattai per chiudere ha espresso fiducia piena nel confronti dell'industria: « I nostri rapporti con l'Industria non ci condizionano, anzi non avremmo mai potuto fare tanto se non avessimo avuto la collaborazione delle Industrie. Se I giornali seguono meno lo sci è dovuto a esigenze di bilancio non a disaffezione, niente di grave ». Le conclusioni che si possono trarre da questo abboccamento sono abbastanza sconfortanti. Non c'è nessuna Intenzione di cambiare metodi e persone, ma soltanto di trovare un capro espiatorio già ben identificato in Al! phons Thoma. Mancano come sempre programmi concreti per // futuro, Cotelli eccellente nell'autocritica è carente nei programmi e reticente sul problemi reali. Gattai è pronto a licenziare gli atleti, ma a coprire gli allenatori, espone l'incredibile concetto che sbagliare per eccesso è un merito, si produce in un asso lo di violino nel confronti dell'industria che sarà da ricordare al momento In cui verranno fuori i contrasti reali. Quanto alle ragazze nemmeno una parola, Ignorata. Gli atleti non II Invidio, malgrado tutti I torti che sono riusciti ad accumulare,, soprattutto è difficile trovare una motivazióne Ivalida ad esemplo •'tper-STr-Té^^nardo David. Giorgio Viglino

Luoghi citati: Berchtesgaden