Condannati i tre banditi che uccisero il ferroviere in una rapina a Milano

Condannati i tre banditi che uccisero il ferroviere in una rapina a Milano li sanguinoso assalto alla periferia di Redecesio Condannati i tre banditi che uccisero il ferroviere in una rapina a Milano Pene di 30 e 29 anni - Tra gli imputati di favoreggiamento vi sono anche un avvocato e quattro medici (Nostro servizio particolare) Milano, 5 aprile. Con una condanna a trenta anni di reclusione e tre a 29 anni s'è concluso oggi in Assise il processo per l'uccisione di un ferroviere, il ferimento di un altro e la tentata rapina di 480 milioni avvenuta nel febbraio 1975 nella stazioncina di Redecesio, presso Milano. La mattina del 24 febbraio 1975, verso le 9.30, quattro banditi — poi identificati per Francesco Cornacchini, trentunenne, milanese; Giuseppe Di Girolamo, 31 anni, anche égli dimorante a Milano; Graziano Brocchi, ventiduenne, residente a Vimodrone e Giovanni Bergamini, trentunenne, domiciliato a Sesto San Giovanni — fecero irruzione negli uffici cassa di Redecesio, scalo ferroviario di smistamento a dodici chilometri ! ! da Milano, proprio al confine col comune di Segrate. Al pianterreno della stazione era appena arrivato un furgone blindato di un istituto di credito trasportando banconote per 480 milioni che dovevano servire, pochi giorni dopo, a pagare gli stipendi. I rapinatori, armati di pistole e fucili a canne mozze, cominciarono a sparare appena uno degli agenti Usila polizia ferroviaria alzò il mitra per fermarli. Tentando di fuggire, i malviventi presero in ostaggio due ferrovieri: Pasquale Cennano, 29 anni, di Segrate, e Rocco Colotti, di 43 anni. Il primo fu colpito a morte dai banditi, il secondo ferito gravemente. Più tardi i responsabili del grave episodio furono arrestati. Oggi la pena maggiore è stata inflitta a Francesco Cor¬ nacchini, riconosciuto colpevole di omicidio, tentato omicidio, tentata rapina. Un anno di meno ai complici (cui sono stati addebitati i medesimi reati) Giuseppe Di Girolamo, Graziano Brocchi e Giovanni Bergamini. Altri otto imputati — ritenuti responsabili di favoreggiamento personale — sono stati condannati a pene varianti dai quattro mesi a un anno di reclusione. Fra questi il professor Elio D"Urso, 45 anni, medico e docente universitario presso la facoltà di scienze alimentari dell'ateneo milanese, e i medici Giovanni Mancini, Pierluigi Cella e Vincenzo Bertona, per aver curato due banditi rimasti feriti nella sparatoria seguita alla rapina, il Cornacchini e il Di Girolamo. Il prof. DTJrso è stato invece prosciolto con formula piena dall'accusa di tentata estorsione: secondo le accuse, avrebbe infatti a suo tempo preteso oltre 30 milioni per ricoverare in clinica, sotto falso nome, i rapinatori feriti. Pure condannato per favoreggiamento l'avvocato Marcello Vitolo, che sarebbe risultato legato ai banditi. Un supplemento di indagini è stato disposto dalla Corte per un altro imputato di favoreggiamento, il ferroviere Salvatore Casini, che ospitò nella sua villa i banditi feriti. Nel corso del dibattimento però sono sorti a suo carico anche sospetti di partecipazione diretta alla tentata rapina. La sentenza è stata letta dopo oltre sette ore di camera di consiglio; salvo minime variazioni, i giudici hanno accolto la richiesta del pubblico ministero dott. Chelazzi. o. r.

Luoghi citati: Milano, Segrate, Sesto San Giovanni, Vimodrone