Fiat sospende la produzione per cinque giorni a Pasqua

Fiat sospende la produzione per cinque giorni a Pasqua Un'improvvisa decisione dell'azienda Fiat sospende la produzione per cinque giorni a Pasqua La «pausa di Pasqua» alla Fiat si farà. Con una decisione a sorpresa, l'azienda ieri ha informato i sindacati che gli stabilimenti automobilistici sospenderanno la produzione da venerdì 8 a venerdì 15 aprile compreso. Era da quasi un mese che la Fiat aveva manifestato ai sindacati l'esigenza di perdere cinque giorni di produzione nel settore automobilistico, per evitare che lo stoccaggio di vetture raggiungesse livelli troppo elevati. Anche l'ultimo incontro di venerdì scorso a Torino si era concluso in modo negativo, perché sindacalisti ed azienda non avevano trovato l'intesa sul modo di «coprire» i cinque giorni da «perdere». Il problema resta insoluto. Con la decisione di ieri la Fiat si limita a sospendere la produzione, lasciando impregiudicato il sistema di «copertura», che sarà discusso con i sindacati nell'ambito delle trattative per la «piattaforma» integrativa. In pratica, l'azienda anticipa il pagamento delle cinque giornate; si stabilirà dopo se saranno «coperte» con ferie, festività, eccetera. Questa soluzione non pregiudica le trattative sulla «piattaforma». Le parti, nei loro comunicati, confermano che il negoziato per il contratto integrativo proseguirà. Lo «scambio dei comunicati» è avvenuto in un incontro che si è svolto ieri pomeriggio all'Unione Industriale di Torino tra la delegazione Fiat e quella sindacale guidata dai tre segretari provinciali dei metalmeccanici (Ferro, Franco e Serafino). La chiusura riguarda circa 85 mila lavoratori. Staranno a casa 10 giorni: da giovedì sera a tutto domenica 17 aprile. In questo periodo le giornate di produzione sono, appunto, cinque: venerdì 8, martedì 12, mercoledì 13, giovedì 14, venerdì 15 aprile. Gli stabilimenti interessati sono i seguenti: Carrozzerie: Mirafiori, Rivalta, Lingotto, Cassino, Napoli, Termini Imerese, Autobianchi Desio. Meccanica: Mirafiori, Rivalta, Vado Ligure, Firenze, Termoli, Sulmona, Bari, Villar Pero sa. Stampaggio: Mirafiori, Rivalta, Lingotto. Altre aziende: Fiat-Allis di Lecce e di Cusano Mi lanino; nonché i reparti delle Fonderie e Fucine di Torino e di Carmagnola che lavorano per il settore automobilistico. Per gli impiegati l'azienda informerà gli uffici che lavorano e quelli che faranno vacanza. Il comunicato della Fiat, nella parte sostanziale, dice: «La direzione, in rapporto agli incontri avuti con i sindacati, non intende definire le modalità di copertura retributiva — da realizzare tramite gli istituti contrattuali delle ferie e delle festività — se non dopo aver esperito il tentativo di soluzione consensuale, nell'ambito e nei tempi della vertenza in atto». Questa frase significa, appunto, che le trattative sulla «piattaforma» continueranno. Il testo dei sindacati, emes¬ so dalla Firn provinciale, è polemico. Si informa che la Fiat «ha deciso in modo unilaterale» di chiudere gli stabilimenti dell'auto. «Si tratta — dice il testo — di una decisione di notevole gravità, perché segna un ritorno alla prassi delle scelte unilaterali da parte della direzione, dopo anni di una volontà diversa». Dopo aver sottolineato la posizione dei sindacati (disponibili a contrattare la «copertura» delle cinque giornate con ferie e festività, a condizione che per il 1978 l'azienda s'impegni a concedere le quattro settimane di ferie consecutive, in un sistema di vacanze scaglionate) il comunicato prosegue: «La Firn prende atto della dichiarazione Fiat che intende ricercare una soluzione concordata con la Firn nell'ambito e nei tempi di soluzione della vertenza complessiva, per la copertura di queste giornate con istituti contrattuali (ferie e festività) e riconferma la disponibilità a percorrere questa strada». Il testo sindacale e quello della Fiat ripetono quasi letteralmente la stessa frase per confermare che le trattative iiiiiiiiniiini i in iiiiiiiin continueranno. Non è stata fissata la data del nuovo incontro; è probabile che le parti si ritrovino dopo il 18, cioè quando gli stabilimenti saranno completamente riaperti. Per domani, giovedì, sono in programma le tre ore di sciopero decise la settimana scorsa dai sindacati. Sergio Devecchi

Persone citate: Cassino, Cusano, Sergio Devecchi, Villar Pero