Ferrari a Long Beach può dare un colpo da "ko„ al campionato

Ferrari a Long Beach può dare un colpo da "ko„ al campionato Ferrari a Long Beach può dare un colpo da "ko„ al campionato Formula 1 fra gomme e bidoni (Nostro servizio particolare) Long Beach, 31 marzo Per disputare il quarto atto del campionato mondiale piloti, Il « circo » della Formula 1 ò volato ancora oltre oceano. La meta è Long Beach, In California, una città balneare di 400 mila abitanti, a sud di Los Angeles, sulle coste dell'Oceano Pacifico. E' una trasferta che mette a dura prova la resistenza fisica del piloti, del meccanici e di tutti gli addetti al lavori perché le 9 ore di differenza di fuso orarlo, esistenti tra l'Europa e la California, non si assimilano facilmente in pochi giorni e di conseguenza ci si ritrova completamente svegli quando fuori è notte fonda e viceversa si casca dal sonno alle 4 del pomeriggio. A Long Beach si stanno completando I lavori per accogliere questa seconda edizione del Gran Premio Usa West, voluto da un gruppo di appassionati, fra I quali figura anche l'ex-pilota Dan Gurney, per far conoscere i piloti e I bolidi più famosi del mondo al pubblico californiano, ritenendo che il Gran Premio che si disputa annualmente a Watkins Glen fosse insufficiente per un Paese così vasto. Pur disponendo in California di altri impianti quali quelli di Rlverslde ed Ontario, il gruppo organizzatore ha pensato di disputare questo secondo Gran Premio americano su un circuito tipo Montecarlo, cioè cittadino. Per questo motivo, alcune delle ampie strade di Long Beach sono state in questi giorni trasformate In circuito. Anche quest'anno II tracciato di gara è stato ottenuto adottando le stesse interessanti soluzioni della precedente edizione. Al posto dei tradizionali • guard-ralls », la pista è stata delineata disponendo, con grosse gru, dei blocchi di cemento di forma trapezloidale lunghi metri 3,70. larghi centimetri 55, alti centimetri 87 e pesanti ciascuno 3500 chilogrammi. Questi blocchi, uniti uno all'altro per mezzo di ganci, formano un vero e proprio muro continuo sul quale, in caso d'urto, la macchina scivola via e non rischia di Incastrarsi come Invece può pericolosamente accadere con le barriere metalliche. Per coprire il tracciato, che ha uno sviluppo di 3251 metri, sono occorsi 1800 di questi blocchi. Sopra gli stessi è stata stesa una rete metallica alta 2 metri e 30, sostenuta da tubi d'acciaio e percorsa longitudinalmente da tre cavi fissati a dei contrafforti. All'interno delle curve, dove è poco probabile che la macchina vada a sbattere, è stato impiegato del • guard-raiI- rigidamente fissato a del grossi bidoni d'olio (circa 1600) uniti tra loro e riempiti di sabbia, allo scopo di appesantirli. Un altro accorgimento che lo scorso anno si è dimostrato valido è stato quello di deporre all'esterno delle curve, oltre a lasciare dello spazio, delle barriere formate da vecchi pneumatici (circa 25 mila) legati tra loro e sovrapposti fino all'altezza di un metro. Nelle curve più difficili sono state sistemate da due a quattro file di queste gomme. Inoltre, nei punti dove avvengono le staccate più pericolose, sono state create vie di fuga cieche che però richiedono l'Inversione di marcia per tornare sul percorso di gara. Manovra questa che non è sempre facile e veloce con le monoposto. Intanto, nella grande arena, un enorme palazzo dello sport che per l'occasione funge da box, l meccanici stanno ultimando il montaggio delle monoposto. Tutto è pronto quindi a Long Beach, ribattezzata « Bldon Beach • per via dei fusti d'olio disposti sul tracciato, per dar vita a questa quarta prova del • mondiale ». Ercole Colombo

Persone citate: Dan Gurney, Ercole Colombo, Watkins Glen

Luoghi citati: California, Europa, Los Angeles, Montecarlo