Il biglietto per il tram raddoppierà di prezzo (200 lire) dal primo luglio

Il biglietto per il tram raddoppierà di prezzo (200 lire) dal primo luglio Il biglietto per il tram raddoppierà di prezzo (200 lire) dal primo luglio L'assessore ai trasporti Rolando : "E' necessario comunque evitare un'esplosione del deficit" - Intanto rincara al bar la tazza di caffè: da oggi costa 250 lire Dal primo luglio il biglietto del tram passerà da cento a duecento lire. La proposta di adeguamento delle tariffe era già prevista nel piano del trasporti attualmente in discussione con le forze politiche e sociali. La proposta, che probabilmente sarà presentata stamane al sindaco Novelli, è da tempo allo studio dell'assessore ai Trasporti Rolando: ora slamo alla stretta finale e forse la prossima settimana la decisione verrà esaminata dalla giunta. Con 11 raddoppio del prezzo del tram sarà perù introdotta la tariffa orarla per 1 biglietti ordinari. Ciò significa che l'utente, acquistando 11 tagliando lo potrà utilizzare, non per una sola corsa come ora avviene, ma per più linee, per 11 tempo di un'ora. «IX biglietto orario — spiega l'assessore Rolando — potrà indurre gli utenti a programmare i loro trasbordi e, in ultima analisi, ad usare di più il mezzo pubblico». Contemporaneamente verranno adottate misure per favorire studenti e lavoratori, con sconti in determinate fasce orarie e tesserini preferenziali. Gli abbonamenti per tutta la rete costeranno 5 mila lire. In base ad analisi, i costi di gestione dell'Atm, prolettati al 1980, nell'ottimistica ipotesi di un tasso d'inflazione medio del 15 per cen¬ to all'anno, si attesterebbero sui 140 miliardi e, nell'ipotesi più realistica (Inflazione del 25 per cento) arriverebbero a 195 miliardi. Per mantenere quindi costante 11 rapporto rlcavl-costl (attualmente pari al 25 per cento), nella prima ipotesi, gli Introiti dovrebbero arrivare a 35 miliardi, nella seconda a 50. «Per raggiungere l'obiettivo — secondo 1 calcoli del plano del trasporti — e per evitare un'esplosione del deficit Atm, una o due revisioni tariffarie non sarebbero neppure sufficienti. Dovrebbe essere valutata la possibilità di indicizzare le tariffe sul costo della vita». ir Quella tazzina che fino a ieri dava tono, da oggi deprime. Pochi grammi di miscela, qualche lacrima di acqua bollente, zucche io, si o no, secondo i gusti: il sapore è quello di sempre, ma 11 nuovo prezzo è 250 lire. Uno scherzo da primo aprile, anche se questo « pesce » non è una sorpresa, ma un timore che turbava 1 consumatori da parecchi mesi. Gli esercenti del bar si discolpano: « In un anno il prezzo della miscela si è triplicato. Da 3600 lire il chilo, molti di noi sono già arrivati a pagare il caffè 12 mila lire il chilo. Per noi è la rovina. E dei rincari non siamo certo noi i responsabili ». Un lamento, forse, ma non sulle ali della fantasia. Che il caffè abbia preso la rincorsa e non accenni a fermarsi se ne erano accorti tutti. Le proteste del consumatori, le accuse di speculazione, le crisi dei raccolti denunciate dai paesi produttori sono cose note. E' noto anche che un'associazione di consumatori, la Confconsumatoiri di Parma, aveva proclamato lo sciopero del caffè per contrastare gli aumenti di prezzo: purtroppo — almeno nella nostra città — 1 risultati non sono stati molto rilevanti. Gli amanti del caffè continuano a bere la tazzina, anche se ormal è « amara ». C'è chi parla di « speculazione » nei confronti della tazzina a 250 lire. Ma subito gli esercenti insorgono: « Abbiamo esitato molto prima di portare il prezzo a 250 lire. Era fermo a 200 dall'aprile scorso. Dovevamo rincarare già a gennaio-febbraio. Abbiamo resistito finché era possibile. Ma ricordiamo anche che nella tazzina non entrano solo caffè ed acqua calda; contano e costano anche la manodopera, le spese, l'affitto e le dieci ore che spesso i gestori dei bar passano dietro il banco ».