Un autodromo a Camporosso per la formula 1 di Montecarlo di Cristiano Chiavegato

Un autodromo a Camporosso per la formula 1 di Montecarlo Presentato ieri il progetto di costruzione Un autodromo a Camporosso per la formula 1 di Montecarlo (Dal nostro Inviato speciale) Camporosso, 30 marzo. Un giorno, neppure troppo lontano, il G. P. di Montecarlo si potrebbe disputare qui, nell'entroterra ligure. Non è una proposta buttata in aria ma una realtà oggettiva, visto che proprio oggi è stato presentato ufficialmente il progetto di costruzione, nel territorio del comune di Camporosso, una zona posta a cavallo Ira Ventlmiglia e Bordighera, di un autodromo internazionale omologato per qualsiasi tipo di gara automobilistica e motociclistica. Perché — ci si chiederà — realizzare un simile impianto su queste Impervie colline? La risposta è semplice: perché non mancano i terreni a disposizione, perché la riviera ligure garantisce l'agibilità della pista per tutto l'anno, perché si troverebbe il modo, seguendo altri esempi, di valorizzare un turismo che langue. L'Idea è partita da un preparotore di vetture da corsa, prototipi e formule varie, Giorgio Vico, nativo di Garesslo ma residente da parecchi anni a Ventlmiglia per essere più vicino ai clienti francesi. Vico ha preso contatti con esperti, ha cercato II posto adatto, ha studiato tracciati e possibilità per cinque anni. Alla line ha deciso per II Monte Fontana, un anfratto completamente disabitato, con limitata superficie coltivata, privo di vegetazione spontanea d'alto fusto, vicino comunque all'Aurella e all'autostrada, le due principali arterie del traffico ligure. Il progetto poco alla volta si è sviluppato e ha preso consistenza, sino ad arrivare a una fase reallzzativa. Le caratteristiche tecniche dell'Impianto, posto su un'area di 1 milione e 400 mila metri quadrati, sono quelle di una pista abbastanza tortuosa, spettacolare, con uno sviluppo di 2687 metri per un tracciato più breve e di 4068 per uno più lungo. La pista stessa avrà una larghezza di 12 metri e sarà ovviamente affiancata da tutti I servizi necessari, dai box agli impianti di sicurezza, alle tribune, alle strutture recettive, al campeggi. Lo scorso anno, sottoposto all'esame della Csai, l'autodromo di Camporosso ebbe un parere favorevole dell'ing. Roberto Nosetto, allora vicesegretario federale, poi passato In qualità di dirigente sportivo alla Ferrari. La spesa prevista per la costruzione dell'Intera opera è di 6 miliardi e sono in corso contatti con diversi gruppi e anche con alcune case automobilistiche che sono interessate al finanziamento dell'Impianto. Anche alcune società straniere sarubbero disposte a partecipare alla realizzazione. I lavori potranno essere portati a termine in circa due anni. Resta però ancora da risolvere tutta la questione burocratica: l'autodromo dovrebbe entrare nel costruendo piano regolatore di Camporosso che dovrà essere discusso ed eventualmente portato di fronte agli organi competenti della Regione. Non mancano neppure le perplessità e le critiche, ragion per cui non è ancora dato di sapere quanto ci vorrà dalla presentazione dell'autodromo all'inizio del lavori vero e proprio. Nel consiglio comunale di Camporosso (il comune è retto dalla de) l'opposizione ha latto sentire la propria voce. Sono state chieste, giustamente. garanzie prima di dare il via a una opera così importante e impegnativa. Ci si chiede se le strade d'accesso all'Impianto sopporteranno l'assalto di migliaia di macchine, se II turismo ne rimarrà veramente avvantaggiato, se verranno rinforzate le strutture per garantire un perfetto funzionamento dell'impianto con adeguati parcheggi. In allarme sono anche gli ecologi e le comunità della montagna. SI teme il rumore, l'inquinamento atmosferico, la paralisi del traffico in occasione dei maggiori avvenimenti. Ma il consiglio d'amministrazione della Spa Autodromo Internazionale di Camporosso, composto da Giorgio Vico (presidente), dall'ing. Maurizio Russo e dal dott. Marco Riblzzl (vicepresidente), dal geom. Andrea Viale (segretario) e dal dott. Alberto Rebaudo (consigliere delegato alle pubbliche relazioni) risponde che è stato studiato nei minimi particolari e che gli abitanti della zona avranno soltanto vantaggi. E nel frattempo prende contatti con l'Automobile Club di Montecarlo per vedere se, in caso d'inagibilità del circuito stradale di Monaco, si potrà lare il Gran Premio nel progettato autodromo ligure, posto a una quindicina di chilometri dal tracciato. Cristiano Chiavegato

Persone citate: Alberto Rebaudo, Andrea Viale, Giorgio Vico, Maurizio Russo, Roberto Nosetto, Vico