Alla distanza dominato il Lussemburgo (5-0) a Wembley

Alla distanza dominato il Lussemburgo (5-0) a Wembley Alla distanza dominato il Lussemburgo (5-0) a Wembley Inghilterra, fischi e dopo i gol (Dal nostro Inviato speciale) Londra, 30 marzo. Prima quasi una figuraccia, poi quasi un trionfo, una « goleada ». Uno a zero al termine del primo tempo, 5-0 alla fine. La partita dell'Inghilterra contro il Lussemburgo, nel girone di qualificazione ai campionati del mondo 1978 (girone che vede impegnati anche Italia e Finlandia) può accontentare solo chi vuole giudicarla col pallottoliere, dunque col solo metro del gol messi a segno. Sicuramente non potevano esserci problemi sul piano del risultato per gli Inglesi contro i dilettanti del Lussemburgo, ma non solo il gioco del • bianchi • ha lasciato a lungo a desiderare, bisogna anche sottolineare l'impaccio accusato dalla Nazionale di Don Revie per tutto Il primo tempo e nella prima fase della ripresa. Il primo gol della serie — che gli inglesi si aspettavano ancora più abbondante — è arrivato dopo nove minuti, ad opera di Keegan. Ma per vedere II bis il pubblico di Wembley (anche stasera numeroslsslmo, 81.000 spettatori, e ancora una volta un po' deluso) ha dovuto aspettare fino al 13' della ripresa. Il Lussemburgo faceva mucchio, l'Inghilterra attaccava con poche idee e scarsa efficacia, confermando la sua pochezza di schemi e d'Inventiva, la sua monotonia tattica. Soltanto alla distanza II Lussem¬ burgo ha ceduto, quasi di schianto, concedendo comunque agli avversari dei gol mal entusiasmanti, e pure discutibili: vedasi la seconda rete, segnata da Francis dopo un colpo di testa d'un compagno in sospetto fuorigioco, vedasi il quinto, ottenuto su un rigore davvero difficile da concepire concesso dal quasi ridicolo arbitro Bonett, di Malta, che, dopo una serie di valutazioni sbagliate, ha voluto persino fare il « duro > nel finale espellendo il lussemburghese Dresch a quattro minuti dal termine. Il Lussemburgo ha così finito in dieci uomini, inevitabilmente « schiacciato > alla distanza da un avversario che comunque non l'ha umiliato. Bisogna ricordare infatti che questi diiettanti del granducato — solo quattro giocatori professionisti in squadra (che giocano In Francia e In Belgio) poi tanti dilettanti che per mestiere fanno l'operaio o l'artigiano — avevano subito già sette gol in Finlandia (contro uno) e ancora quattro (contro uno) in casa contro gli azzurri. Non è proprio dlf ficile fare collezione di gol nella rete del portiere Raymond Zender, un giovanotto biondo di 26 anni che nella città di Lussemburgo fa l'artigiano alle dipendenze del municipio. Stasera Zender ha dovuto faticare moltissimo, lanciandosi nelle mischie sempre più frequenti nella sua area, affollata come la metropolitana londinese nell'ora di punta. Ha saputo parare tiri pericolosi In maniera magari goffa, con balzi scimmieschi, deviando pure di piede (mentre era In volo, acrobaticamente) una conclusione di Channon, incassando pure qualche botta alla testa e alle gambe nelle uscite su qualcuno del tanti, monotoni cross che gli inglesi gli facevano spiovere in area. Davanti a Zeneder si bat- tevano, con comprensibile affanno, e con stanchezza crescente, un operalo (lo stopper Mond), lo avv. Margue (che è arrivato qui a Londra solo ieri sera, trattenuto del suo lavoro), mentre l'anziano, esperto Pilot, che gioca in Belgio, cercava di mettere un po' d'ordine e tanto vigore per resistere nell'arrembaggio. GII inglesi, con la consueta presunzione ormai del tutto « demodé » pensavano di giocare come il gatto con II topo, ma hanno dovuto faticare parecchio per acciuffare questo topo e farne giustizia. Tra l'altro, anche stasera Revle ha tirato fuori un'altra innovazione: a parte la formazione ovviamente ritoccata rispetto al passato (è la ventitreesima su 23 partite della sua • gestione ») ha fatto vedere anche uno schema Inedito, un 3-3-4, che vedeva In linea dietro a tutti Gidman-Hughes-Watson, poi a metà campo Keegan-Cherry-Kennedy ed in attacco Francis-Channon-Royle-Hill (nel primo tempo). Come si vede c'è parecchio di nuovo rispetto al passato e pure rispetto ai compiti dei giocatori nelle loro squadre di club: ad esempio Francis, una mezz'ala, è stato visto stasera stabilmente impiegato sulla fascia destra del campo, come un'ala, quasi nullo nel primo tempo e poi abbastanza abile alla distanza, con qualche « numero » individuale. Altra « mossa » sconcertante di Revie: visto che nel primo tempo l'unico a battersi con successo era Royle, sempre pronto con la sua testa a fare da « torre » sul prevedibili cross, unica soluzione tattica nelle offensive inglesi, il et. ha pensato bene di sostituirlo nella ripresa per mandare in campo Marlner, cannoniere del Ipswlch. Questo Mariner ha fatto poi vedere ben poco, non è andato in gol perché a far salire II bottino hanno pensato nella ripresa Francis, Kennedy e due volte Channon. E quindi pochi elementi di giudizio Mariner ha fornito anche a Enzo Bearzot, puntualmente presente anche stasera in tribuna a Wembley. Il nostro et. continua con meticolosità e tenacia di stampo friulano il suo costante lavoro di aggiornamento sugli avversari del nostri, segnatamente sugli inglesi. Stasera certo la partita cosi confusa non gli avrà magari offerto molto, mentre sul piano del singoli due soli giocatori (Gldman e Mariner) sono entrati per la prima volta nel suo • taccuino ». E' chiaro che non si poteva pretendere troppo né dal temi tattici né quindi dalla prestazione degli Inglesi perché I » pellegrini » del Lussemburgo non potevano che opporre una difesa passiva; hanno adottato -infatti uno schema tipo 1-8-1, che più spesso risultava un « chissà-chl-lo-sa », in sostanza un'., ammucchiata » davanti al portiere. L'unico attaccante (in teoria) doveva essere Braun, quello che segnò contro gli azzurri. SI è visto poco nella metà campo dell'Inghilterra, noi lo ricordiamo solo perché è riuscito a battere in maniera irregolare il calcio d'inizio, all'lndietro anziché in avanti. Il portiere degli inglesi, Clemence, ha trascorso i 90' corricchlando nella sua area, forse con il desiderio d'una pipa da fumare o di qualcosa per scaldarsi le mani. Tutti i suoi, difensori compresi, andavano all'arrembaggio all'attacco, facendo qualche gol, ma soprattutto tanta confusione. Con i facili due punti raccolti questa sera l'Inghilterra si porta ovviamente al comando del Gruppo 2 nella fase di qualificazione ai Mondiali. I • bianchi », però, hanno già giocato quattro partite contro due dell'Italia, ed è chiaro che se la loro differenza reti riceve un confortante rinforzo dal maxi-punteggio di stasera, restano ancora gli azzurri i favoriti per l'unico posto disponibile nel Girone. E' anche chiaro che la folla di Wembley, uno stadio dove per la prima volta II Lussemburgo ha giocato questa sera senza venirne « umiliato », non può essere soddisfatto né della Nazionale né di Don Revle, tecnico sempre più criticato. Non ci stupiremmo se, andando avanti di questo passo, e ovviamente — come si augura Bearzot — mancando gli inglesi la qualificazione ai Mondiali In Argentina, i tifosi di Londra arrivassero a chiedere di far rimuovere la statua del trainer dal Museo delle cere di Madame Tussaud. Antonio Tavarozzi Inghilterra: Clemence; Gidman, Cherry; Kennedy, Watson, Hughes; Keegan, Channon, Royle (dal 46' Marlmer), Francis, Hill. Lussemburgo: Zeneder; Fandel, Margue; Mond, Pilot, Zuang; Di Domenico (dal 75' Orlon), Dresch, Braun, Phlllip, Dussier. Arbitro: Bonett (Malta). • IL GALLES ha battuto la Cecoslovacchia 3-0 in un incontro valido per la qualificazione ai Mondiali in Argentina.