Truffa da miliardi con ricette "gonfiate" Coinvolti medici, farmacisti e industrie di Silvana Mazzocchi
Truffa da miliardi con ricette "gonfiate" Coinvolti medici, farmacisti e industrie Febbrili controlli all'Enpas: finora c'è stato un arresto Truffa da miliardi con ricette "gonfiate" Coinvolti medici, farmacisti e industrie Roma, 29 marzo. Ricette «gonfiate» per miliardi. Sulla truffa ai danni dell'Enpas — Ente nazionale previdenza assistenza sanitaria — è in corso un'inchiesta della procura della Repubblica. Ventinove medici hanno ricevuto un avviso di reato e uno, Carlo Costanzo Sgheoni, è stato arrestato. Ma le indagini continuano e la vicenda è destinata ad allargarsi a macchia d'olio. Un nuovo pacchetto di avvisi di reato destinati a medici e farmacisti sono pronti a partire sulla base dei rapporti che oggi gli investigatori hanno consegnato al magistrato. Adesso si tratta di individuare le complicità che hanno consentito il colossale «affare». L'attenzione del sostituto procuratore Giancarlo Armati è puntata su alcune industrie farmaceutiche produttri. ci delle specialità a base di estratti epatici che erano prescritte con eccezionale ricorrenza nelle ricette «truccate». Questa mattina, il magistrato ha disposto una serie di accertamenti in tutta Italia, per individuare l'azienda produttrice di un medicinale che con più frequenza veniva prescritto dai medici indiziati ai cittadini mutuati oon l'Enpas, completamente all'oscuro della speculazione consumata ai loro danni. I fatti: nel confrontare i debiti con le farmacie, alcuni mesi fa, l'Ente si accorse che per il periodo a cavallo tra il '75 e il '76 si registrava un pauroso aumento delle somme dovute. Controllando le richieste di rimborso, si accertò che una grossa fetta dei debiti erano dovuti a costose medicine prescritte per malattie di fegato. Gli uffici pròvinciali dell'Enpas, sulla base delle ricette pervenute, accertarono un incremento nel numero delle visite fatte da alcuni medici; inoltre, le ricette prescritte indicavano con molta frequenza un particolare tipo di medicinali a base di estratti epatici che poi venivano venduti presso determinate farmacie. Convocati a i caso, decine di mutuati negarono di aver mai ritirato le specialità farmaceutiche che risultavano essere state loro prescritte. Gli elementi raccolti erano sufficienti per sospettare l'illecito «giro» e il fascicolo finì all'autorità giudiziaria. Il magistrato ha svolto accertamenti, ed indiziato del reato di truffa aggravata trenta tra medici della mutua e farmacisti. « E' stato lo " sciopero burocratico " — dicono all'Enpas — a far ritardare i nostri controlli di sei, otto mesi, poiché da quando i medici non usano più i nostri moduli, ma solo le loro ricette con indicato il nome del mutuato al quale prescrivono il medicinale, la verifica con le farmacie è molto più lenta ». Per ora la truffa accertata è di circa sei miliardi, ma le indagini procedono a ritroso e si prevede che prima di arrivare al marzo '73 (la data in cui scattò il famoso «sciopero burocratico »), i miliardi saranno saliti a nove, dieci. E' facile intuire che se il fenomeno fosse avvenuto in tutta Italia, questa potrebbe diventare una truffa davvero colossale. Oggi il magistrato ha disposto perquisizioni a tappeto. Il sospetto è che alcune industrie farmaceutiche possano aver fornito alle farmacie « compiacenti » addirittura soltanto le fustelle dei medicinali e non i prodotti. Se la circostanza risultasse vera, i guadagni sarebbero moltiplicati; le specialità epatiche sono infatti tra ì farmaci più cari: il loro costo si aggira intorno alle cinquemila lire per ogni confezione. Silvana Mazzocchi
Persone citate: Carlo Costanzo, Giancarlo Armati
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