L'ombra di Savoldi

L'ombra di Savoldi FATTO TECNICO Visto a Fuorigrotta un campione spento L'ombra di Savoldi Mozzini, un po' per lealtà ed un po' per difendere se stesso (non si ò professionisti veri, altrimenti), ha detto a fine partita che Savoldi « non è finito, è anche male assecondato dai compagni ». Certamente ci sarà del vero nella valutazione dello stopper granata, ma resta II fatto che Savoldi nella partita contro il Torino ha fatto molto poco, confermando una situazione di disagio ormai radicata, ad onta della presenza dell'attaccante nelle prime posizioni (grazie ai rigori) nella classifica dei cannonieri. La stessa folla tifosa à ormal delusa: appena un mormorio di delusione (l'ennesima, evidentemente) ha accompagnato l'ultimo errore dell'ex bombar che negli ultimi minuti del match si à trascinato oltre il fondo un pallone pennellatogli sul piede da Jullano con un lancio di quaranta metri. Ed alla fine I più caustici diceva¬ no: « Speriamo che l'Inter o il Milan se lo prendano. Meglio Anastasl di questo qui ». Slamo arrivati al dramma di un atleta che se non è un fuoriclasse (e non lo è), per lo meno ha sempre avuto nel suo repertorio uno spiccato senso di opportunismo sotto rete, nonché delle doti atletiche eccezionali, soprattutto una elevazione che gli derivava dalla giovanile pratica ceatlttlca. Adesso nulla o quasi: è vero che Mozzini sta attraversando un periodo di forma eccellente, ma da questo a non far letteralmente toccare il pallone all'avversario ne corre ancora. La crisi di Savoldl non è solo di natura tecnica. Il giocatore non si « veda » più In mezzo a tifosi che sarebbero pronti a scatenare II loro entusiasmo, solo che lui lo accendesse con una scintilla qualunque. Ma Beppe è un tranquillo, un freddo: anche e soprattutto un ragazzo serissimo che non facendo scene non dona al pubblico neppure I fremiti fasulli che sa suscitare Chhmigi. La battaglia è fra lui ed II pallone; la gente non capisce perché non si disperi, almeno, non batta I pugni per terra, non Invochi gli del del calcio. E' ora di cambiare aria, e forse finirà proprio cosi. Lo abbiamo visto domenica mattina nella hall del San Germano, l'hotel che ospita abitualmente gli azzurri In ritiro. I giocatori (dopo la colazione in camera alle 8,30) scendevano attorno alla dieci, mentre in basso già Pesaofa, discutendo con amici, tradiva con risate sin troppo nervosa l'ansia per la gara e per un contratto da rinnovare (o no) In settimana. Savoldl era solo, bighellonava senza meta stretto In una giacchetta di pelle, cercava di far passare il tempo, di far arvara II momento di assolvere l'obbligo della gara, senza entusiasmo. Non abbiamo avuto nemmeno il coraggio di buttargli un banalissimo «come va?», si vedeva fin troppo bene come andava. Avrà certo delle colpe personali per questa stagiona In sordina, ma soprattutto fa pena — e spiega tante cose — questo distacco dall'ambiente, dal compagni, dalla professione, b. p. Savoldl, giorni neri

Persone citate: Mozzini, Savoldi, Savoldi Mozzini

Luoghi citati: San Germano