Sancini: Volevano davvero linciarmi

Sancini: Volevano davvero linciarmi L'arbitro di Cosenza-Paganese Sancini: Volevano davvero linciarmi Bologna, 28 marzo. fé. m.) Sanclnl, l'arbitro che ieri a Cosenza ha vissuto una drammatica avventura, dopo aver sospeso al 68' l'Incontro di Serie C (girone meridionale) fra la squadra locale e la Paganese, è rientrato a Bologna verso mezzogiorno. I sanitari non hanno riscontrato fratture o ferite particolarmente preoccupanti: soltanto contusioni, ecchimosi, tumefazioni, tagli e un leggero trauma cranico. Hanno emesso una prognosi di 10 giorni. Sancini, che ha 37 anni, è ammogliato con due figli e gestisce, insieme con i familiari, un noto negozio di bigiotteria nella centralissima via Indipendenza. Ha detto che fino al momento del rigore concesso alla Paganese (che stava vincendo per uno a zero) la folla, quattro o cinquemila persone, era rimasta abbastanza composta. ■ E' stato In seguito alla realizzazione della terza rete che sono cominciati ad arrivare in campo sassi, oggetti vari, bottiglie, anche piene di vino — spiega Sancini —. Quando ho visto il mio collaboratore Balbonl, che si trovava dalla parte dei distinti, sanguinare abbondantemente a una mano, colpito da una pietra, ho ritenuto Indispensabile sospendere l'incontro ». L'arbitro bolognese continua dicendo che l'uscita dal campo ò risultata abbastanza tranquilla, ma come è giunto nello spogliatoio riservato al giudici, una cinquantina di scalmanati hanno scardinato la porta penetrando all'Interno. « Ho sentito qualcuno che urlava: facciamolo fuori, tagliamolo a pezzettini! Ho avuto davvero paura che mi ammazzassero. Ho cercato di portarmi nel locale della squadra di casa, abbastanza lontano dal mio, ma sono stato aggredito brutalmente. Ne ho subite di tutti i colori: calci, pugni, bastonate, anche un piccolo sfregio. Pesto e sanguinante, con la divisa letteralmente stracciata, non so come abbia potuto raggiungere lo spogliatolo del Cosenza dove I dirigenti e I giocatori mi hanno difeso e alutato. Intanto, I guardalinee Balbonl e Ruggerl si erano barricati nei servizi dove sono poi stati liberati dalla forza pubblica che ha caricato I teppisti ». I tre giudici bolognesi verso le 20 sono stati condotti in questura dove hanno sporto denuncia contro ignoti. In seguito, scortati dalla polizia, hanno raggiunto Salerno (dove si voleva ricoverarli In ospedale), prendendo il treno per Bologna. « Quando slamo tornati nel nostro spogliatoio per lavarci, lo abbiamo trovato devastato. E ci slamo accorti che eravamo stati derubati: un mio collaboratore di un Impermeabile con In tasca circa 200 mila lire, io del borsello con biglietti, documenti e soldi'. Intanto, da Lugo è giunta notizia di un grave episodio di un campo di terza categoria. E' accaduto sabato, a Lugo, su un campo sussidiario dello stadio comunale, dove si Incontravano la Pro Lugo ed II Villa Prati. Ne è rimasto vittima un giovane arbitro, Antonio Damiano, 23 anni, abitante a Fusignano In via Teatro 15. Damiano, colpito da un giocatore del Villa Prati, è rimasto privo di conoscenza per quasi tre ore ed è stato poi ricoverato all'ospedale di Lugo, reparto neurologia, con prognosi di due settimane. L'episodio si è verificato verso la mezz'ora della ripresa, mentro la Pro Lugo stava conducendo sul Villa Prati per 6-1. Secondo la ricostruzione dei fatti, l'arbitro espelleva per proteste il capitano del Villa Prati, Alessandro Manzoni; il calciatore si sarebbe diretto verso gli spogliatoi, poi, Improvvisamente sarebbe tornato Indietro e avrebbe raggiunto l'arbitro alla nuca con un colpo di karaté.

Persone citate: Alessandro Manzoni, Antonio Damiano, Sancini

Luoghi citati: Bologna, Cosenza, Lugo, Salerno