Da un'urna del Lotto vengono estratti i giudici laici per il processo Lockheed

Da un'urna del Lotto vengono estratti i giudici laici per il processo Lockheed Sono 16 e affiancano i 15 ordinari della "Costituzionale,, Da un'urna del Lotto vengono estratti i giudici laici per il processo Lockheed Con il giuramento di Ungaro, l'Alta Corte di giustizia è ufficialmente costituita - Imminente la designazione degli incaricati dell'istruttoria che coinvolge gli ex ministri Gui e Tanassi Roma, 28 marzo. Da un'urna usata per le estrazioni del lotto, e prestata dal ministero delle finanze alla Corte Costituzionale, sono usciti stamane i nomi dei sedici cittadini che dovranno affiancare i quindici giudici ordinari nel processo contro gli ex ministri della difesa Gui e Tanassi e contro gli altri nove imputati «laici» dello scandalo Lockheed. I giudici aggregati sono stati sorteggiati tra i 45 nomi che il parlamento indica ogni dodici anni integrandoli quando l'elenco scende a meno di 36. Dei sedici estratti, soltanto uno deve ancora prestare giuramento: il prof. Filippo Ungaro, assente da Roma, che giurerà domattina. Da quel momento il collegio giudicante sarà ufficialmente costituito ed il presidente della Corte, Paolo Rossi, potrà nominare il giudice o i giudici cui sarà affidata l'istruttoria. Prima di procedere al sorteggio, la Corte aveva respinto una serie di istanze presentate dai difensori degli imputati «laici». Le operazioni di estrazione sono state compiute dai giudici di nomina più recente: il comunista Malagugini ed il democristiano Bucciarelli Ducei. Il risultato del primo sorteggio è stato il seguente: Giuseppe Codacci Pisanelli (de), Giuseppe Bettiol (de), Orio Giacchi (de), Pietro Valenza (gruppo misto), Giorgio Morandi (de), Ugo De Matteis (de), Giannetto Cavasola (ind. sin.), Giangiacomo Lattanzi (pei), Leonida Casali (pei), Luigi Bombaglio (msi), Filippo Ungaro (de), Gianni Di Benedetto (psdi), Lucio Luzzatto (pei), Giorgio Marinucci (pei), Odoardo Ascari (pli), Francesco Guizzi (psi). Questi i quattro supplenti: Giuseppe Bertulla (de), Vittorino Veronese (de), Pasquale Filaste (pei) e Antonio Ebner (gruppo misto). Tre degli eletti hanno chiesto però di rinunciare all'incarico: Valenza, Casali e Ascari. Uno è diventato cieco, un altro ha 86 anni ed è ricoverato in ospedale. L'avv. Odoardo Ascari è, invece, patrono di parte civile nel processo in corso a Catanzaro per i familiari di 12 delle 16 vittime della strage di piazza Fontana. «Per me — ha detto rivolgendosi alla corte — sarebbe impossibile nella maniera più assoluta abbando¬ nare il processo di Catanzaro e inaccettabile, come uomo e cerne avvocato, abbandonare in un momento simile i congiunti delle vittime». Dopo una breve riunione in camera di consiglio, la corte ha accolto le motivazioni di tutti e tre gli eletti e li ha sostituiti con i primi tre supplenti e cioè Bertulla, Veronese e Filaste-, Quindi sono stati sorteggiati i tre nuovi supplenti: Emanuele Tuccari (pei). Achille Salerni (psi) e Vincenzo Cavallari (pei). Quando sarà costituito il «plenum» col giuramento di tutti gli aggregati, l'Alta Corte dovrà affrontare alcune si- tuazioni di incompatibilità Codacci Pisanelli, che come deputato era stato nella scorsa legislatura relatore alla commissione inquirente proprio sull'affare Lockheed, ha chiesto al presidente Rossi che sia esaminata la sua situazione. Filippo Ungaro ha fatto invece rilevare, in una lettera inviata al presidente, di aver difeso in due distinti processi Crociani e Antonelli due degli attuali imputati lai ci, e di aver avuto quindi rapporti personali con loro. Per adesso, comunque, lo schieramento politico dei venti giudici, tra titolari e supplenti, è il seguente: 8 de 6 pei, 2 psi ed uno ciascuno per la sinistra indipendente, i missini, i socialdemocratici ed il gruppo misto. Dei quindici giudici «ordinari» solo cinque sono di nomina parlamentare e perciò politicamente classificabili: Paolo Rossi (psdi), Malagugini (pei), Bucciarelli Ducei (de), Reale (pri) e Amadei (psi). L'aula delle udienze era stamane affollatissima: quasi tutti i difensori degli imputati erano presenti. Alcuni hanno cominciato anche a presentare una serie di eccezioni che la Corte ha respinto affermando in pratica che esse dovranno eventualmente essere riproposte alla Corte nella composizione «integrata». L'avvocato Pittaluga, che con il professor Vassalli difende Antonio Lefebvre d'Ovidio, ha sostenuto, come già fece quando il «caso» era ancora all'esame del Parlamento, che gli imputati «laici» devono essere giudicati dalla magistratura ordinaria in forza del principio costituzionale secondo cui nessuno può essere sottratto al proprio giudice naturale. g. fr. Roma. Il giudice Malagugini durante l'estrazione con una urna presa a prestito dal ministero delle Finanze (Ansa)

Luoghi citati: Catanzaro, Roma