Il sesso alla tv: come reagiscono i bambini
Il sesso alla tv: come reagiscono i bambini IL PARERE DELL'ESPERTO Il sesso alla tv: come reagiscono i bambini Carosello ha segnato un'epoca nel nostro paese per i più piccini, come Lascia e raddoppia? per gli adulti. Era consuetudine che dopo Carosello i più piccoli dovessero andare a letto: si sa, i bambini ed i ragazzi sono divoratori di immagini, specie se escono dallo schermo televisivo. Non è mai stato facile indurre i bambini a lasciare il video, i primi compromessi, i primi cedimenti dei genitori avvenivano proprio lì davanti, in occasioni particolari, nelle giornate che precedevano le festività o per programmi speciali. Succede anche ora, benché Carosello non ci sia più e sia stato sostituito, in larga misura, da pubblicità in cui il consumismo aggredisce direttamente lo spettatore senza l'imbonimento di qualche «scenetta» comica che tanto piaceva ai più piccoli. E' capitato che bambini di 8-12 anni abbiano potuto, di recente, assistere a qualche immagine di nudo, apparsa sul video. Sembra che il nudo stia diventando il simbolo di una conquista sociale e del progresso civile del paese. Era logico che cadesse anche questo tabù, dopo essere stati repressi, per tanti anni, c considerati come bambini, a cui non si doveva far vedere l'ancheggiare di Abbe Lane nel suo cha-cha-cha o ballerine troppo svestite (ricordano tutti i mutandoni dei balletti delle prime edizioni di Canzonissimà). Si dice che Capodistria, che lanciò il nudo sui nostri teleschermi, ora sia in crisi e forse lo sono anche altre televisioni private, che per accaparrarsi teleutenti usavano il nudo come richiamo. L'attenzione del pubblico poteva sopportare la pubblicità, se alla fine -c'era qualcosa di proibito. Su queste colonne, lo scorso anno, («La Stampa» del 16 aprile 1976) ho riferito sulle reazioni dei più piccoli di fronte al nudo ed ai genitori che girano per casa come Adamo ed Eva, forse per far loro educazione sessuale. Non si impressionano certo, perché non hanno malizia, non vedono il nudo come stimolo erotico né tantomeno pensano ci sia male. Restano colpiti invece dall'imbarazzo dei genitori, del papà che arrossisce e che là per là inventa cose assurde, come è accaduto sere fa. Un collega, di fronte ad una scena in cui si vedeva una donna piuttosto svestita, disse subito al figlioletto di 11 anni (prima media): «E' un uomo vestito da donna», e si sentì rispondere tranquillamente: «No papà, ti sbagli: quelle sono tette». Vi sono genitori allarmati ed i soliti censori di turno che protestano. Il nudo alla tv ha creato problemi. Genitori ci telefonano per avere consigli su come com¬ portarsi di fronte al fatto nuovo, a nessuno passa per la mente di fare come un tempo: «A letto, senza discutere, altrimenti niente bacio della buona notte». I genitori conoscono meglio degli altri i loro ragazzi, il grado di maturità, le curiosità, la loro vivacità, perciò ogni famiglia potrà risolvere questo problema come meglio crede, tenendo conto di quanto è stato detto. Nessun problema esiste fino all'età di 6-7 anni. Qualcuno propone che giornali e Radiocorriere segnalino in anticipo i films o le scene di nudo, forse sarebbe un mezzo spiccio per sapere su che canale indirizzare i matusa, ma diciamo francamente che esistono anche molti giovani che non disdegnano il nudo nostrano televisivo ed inneggiano al progressismo della riforma della Rai. Una signora un po' delusa, ebbe a dirmi che non era giusto che si spogliassero solo le donne. «Vedrà che presto arriveranno ì fusti» le risposi. Si deve considerare una grande vittoria quella delle parolacce alla radio, del nudo in tv? Non stiamo perdendo la dimensione ed il senso delle nostre «battaglie» e delle nostre «vittorie»? Ci accontentiamo di un po' di fumo che nasconde poca fantasia, scarso estro creativo, i problemi di fondo, le esigenze delle persone. Non finiremo a forza di concorrenza, di riforme, per avere una visione della vita piuttosto «fumettistica»? Anche il nudo, nello spettacolo, deve avere un senso, deve significare qualcosa, deve soprattutto essere aderente a qualche realtà. Liberarsi da ciò che abbiamo addosso può essere un mezzo di contestazione, può voler dire uguaglianza sociale, o essere una dimostrazione che amiamo la natura. Il nudo deve divertire, costituire un'evasione, non essere una sicura ricetta per accalappiare più o meno maturi voyeurs. Il Paese ha bisogno di progredire, le persone vogliono sapere quello che non si è insegnato loro in famiglia e a scuola. Continuando così, banalmente, ci faranno rimpiangere la cicogna e le favolettc della nostra infanzia. Gianni Caletti
Persone citate: Abbe Lane
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