La lotta ai parassiti delle piante di Bruno Pusterla

La lotta ai parassiti delle piante La lotta ai parassiti delle piante Attraverso Idonei interventi autunno-invernali ai fruttiferi si conseguono risultati soddisfacenti e spesso totali, a seconda del tipo di prodotto usato e della metodologia d'intervento adottata. Questo perché — è stato ampiamente accertato — i parassiti delle piante passano l'inverno in fase di quiescenza (riposo) nelle diverse parti di esse (tronco, rametti, gemme, punti di inserzione delle foglie) e sulle foglie cadute. Generalmente i risultati migliori si conseguono nella lotta contro i parassiti vegetali comunemente noti come crittogame o funghi parassiti quali la Bolla, il Corineo, il Cancro (quest'ultimo poco noto ai frutticoitori seppure in fase di preoccupante diffusione) e la Tacchiolatura; anche nei confronti delle diverse forme ibernanti di insetti (uova, larve, crisalidi, ecc.) si ottengono risultati pressoché totali se si eseguono i trattamenti antiparassitari con la massima accuratezza impiegando idonei prodotti, distribuiti con irroratrici efficienti, in maniera da interessare tut¬ ta la pianta ed operando — in occasione di questi interventi di fine inverno — preferibilmente con pompe a volume normale per consentire una completa ed abbondante bagnatura delle piante. Sono diversi i prodotti più idonei che il mercato offre per il trattamento di fine inverno (piante a gemma ferma o a gemma rigonfia) e fra questi si annoverano gli olii gialli, il Polisolfuro di Bario, gli olii bianchi e gli olii bianchi attivati. La scelta del prodotto dovrebbe tener conto non solo dei parassiti presenti sulla pianta, ma anche dello stato vegetativo della medesima al momento dell'intervento. Gli olii gialli (Dytrol, Flavina, Giallolio, ecc.) si debbono impiegare a gemma chiusa, da soli, alle dosi variabili da 2,5 a 4 chilogrammi per ettolitro (dose bassa su pesco ed alta su melo e pero) o in miscela con Ossicloruri di rame (Cuprossina, Cuprovit, Cuprene, ecc.) od anche con Polisolfuro di Bario alle rispettive dosi di 2-2,5 chilogrammi di olii gialli e 3-3,5 chilogrammi di Polisolfuro per ettolitro. Il polisolfuro di Bario (Tiobar, Solbar, Solfobario) si può impiegare con successo anche da solo alle dosi di 5-6 chilogrammi per ettolitro per il pesco e 6-7 per il melo, il pero e le altre drupacee. Gli olii bianchi (Foliol, Biancolio, ecc.) o gli olii bianchi attivati (Cidial Olio, Paratoli, Oleofos, Agrofos, ecc.) si possono impiegare anche a gemma rigonfia. Per avere un'azione più completa nei confronti di tutti t parassiti il trattamento con gli olii bianchi va addizionato con un anticrittogamlco a base di Zineb (Tlezene, Vitene, ecc.) o Zlram (Mezene, Crittam, ecc.) ed un insetticida fosforganico (quest'ultimo non necessario se trattasi di olio bianco attivato). Le dosi di impiego per ettolitro variano da chilogrammi 1,5 per gli olii bianchi attivati a 3-4 per gli olii bianchi con aggiunta mediamente di 300-400 grammi di Zineb o Ziram e di 250-300 di insetticida fosforganico al 20% (Parathion, Metllparathion, Cidial 50). Bruno Pusterla

Persone citate: Bario, Cancro