Spesa proletaria: chiesti tre anni per 11 imputati

Spesa proletaria: chiesti tre anni per 11 imputati Il saccheggio di 3 negozi a Roma Spesa proletaria: chiesti tre anni per 11 imputati Roma, 25 marzo. Tre anni e due mesi di reclusione sono stati chiesti dal p.m. Carlo Destro, al termine della sua requisitoria, durata un'ora e mezzo per undici imputati al processo per la « spesa proletaria » durante la quale il 22 febbraio scorso, furono assaltati tre negozi di via del Tritone e percosse due commesse. Per altri cinque la pubblica accusa ha sollecitato l'assoluzione per insufficienza di prove; per i tre minori, infine, tra i quali il figlio del presidente dell'Eni, Alessandro Sette, di 17 anni, è stata chiesta la concessione del perdono giudiziale « nella speranza — ha detto Destro — che i giovani imputati non commettano più simili gravi reati ». La condanna è stata chiesta per Sergio Sergola, Giampiero Memmi, Fabrizio Santomo, Roberto Zara, Giorgio Caratta, Sergio Sanguedolce, Giulio Di Carli, Gabriele Anel. la, Giuseppe De Santis, Falco Quinti e Mario Scurti, tutti imputati di rapina aggravata, lesioni personali e porto di armi improprie. L'assoluzione per insufficienza di prove è stata sollecitata per Fulvio Blasi, Sandro Ranalli, Alberto Leggeri, Rachele Fanari e Anna Mariani, mentre il perdono giudiziale in considerazione della minore età è stato chiesto per Alessan¬ dro Sette, Luca De Simone e Adriano Alkhazaal. Dopo aver messo in risalto la violenza subita da due donne, cassiere dei negozi assaltati, che vennero percosse, spinte a terra e prese a calci, il pubblico ministero ha così concluso il suo intervento: « Spero che il tribunale, anziché pronunciare una sentenza vendicativa, voglia ribadire chiaramente che nella nostra democrazia non vi è spazio per i cultori del mito della violenza ». Durante l'udienza si è parlato anche di un episodio accaduto in margine al processo. Un giornale romano ha pubblicato ieri la notizia secondo la quale l'avv. Maria Causarano, della difesa, avrebbe detto: « L'unico imputato assolto sarà il figlio di Sette perché il presidente del tribunale Serrao è amico di suo padre ». La stessa Causarano e il collega Revel hanno chiesto che fossero allegate agli atti le lettere di smentita inviate al quotidiano. Il presidente, dopo aver ricevuto la solidarietà dell'avv. Ventre, a nome anche dei colleghi, e del p.m. Destro, ha disposto l'acquisizione delle lettere, annunciando che di questo fatto si parlerà in altra sede. Il processo riprenderà lunedì con gl'interventi dei difensori, g. fe.

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