Come dovrà essere il "medico europeo,,

Come dovrà essere il "medico europeo,, Tema di un simposio a Roma Come dovrà essere il "medico europeo,, Roma, 25 marzo. L'«Europa Bianca» è nata ufficialmente il 20 dicembre scorso. Da quella data i medici dei Paesi membri possono esercitare liberamente la professione nella Comunità economica europea. Ma come dovrà essere il medico europeo di domani? Come dovrà essere formato? Saranno più necessari i medici generici o gli specialisti? In quale misura le esperienze più recenti possono contribuire a tracciare l'identikit professionale del medico di domani? Tutti questi problemi saranno affrontati nel Simposio internazionale su «L'educazione medica nell'Europa occidentale: evoluzioni e sviluppi» organizzato a Roma deU'Italo-American medicai foundation e dall'Institute of International medicai education. In apertura dei lavori il professor Paride Stefanini, direttore della Scuola di chirurgia dell'Università di Roma e co-presidente del Simposio, ha illustrato i suggerimenti che già emergono dalla realtà d'oggi. «Le direttive della Cee si limitano ad indicare che l'intero ciclo di formazione del medico deve avere una durata minima di sei anni o comprendere un minimo di 5500 ore di insegnamento teorico e pratico impartito in un'università o sotto il controllo di un'università — ha detto — ma si tratta di norme troppo generiche e che non definiscono i contenuti dei diplomi di laurea e di specializzazione. Prima di avviare programmi operativi concreti bisogna quindi trovare prima l'accordo sui contenuti della formazione di base. In questi ultimi anni i progressi nella pratica medica sono stati inoltre tanto vasti da richiedere una revisione nella formazione del medico e nell'addestramento post-laurea». b. gh.

Persone citate: Paride Stefanini

Luoghi citati: Europa, Roma