In agitazione il pubblico impiego di Giancarlo Fossi

In agitazione il pubblico impiego In agitazione il pubblico impiego Sciopero: enti locali ospedalieri, ferrovie Roma, 25 marzo. Numerosi scioperi si prean nunciano nel pubblico impie go, dagli ospedali alle ferro vie, dagli enti locali alla scuola. Mercoledì prossimo, per 24 ore, sospenderanno ogni attività oltre novecentomila lavoratori dei Comuni, delle Province, delle Regioni, degli ospedali e delle case di cura private, dei centri di riabilitazione e delle Camere di Commercio. Altre 24 ore di astensioni articolate per gruppi di regioni si avranno nei giorni 5, 6 e 7 aprile negli enti locali, negli ospedali, nell'amministrazione statale. I ferrovieri hanno deciso una «massiccia azione» con modalità da definire, mentre i sindacati autonomi della scuola minacciano il blocco degli scrutini. L'agitazione può estendersi «a macchia d'olio», se al più presto non saranno sbloccate le vertenze aperte nei vari settori. I sindacati di categoria ne hanno discusso oggi in una riunione con i segretari confederali della Cgil Scheda e della Cisl, Ciancaglini, in rappresentanza della segreteria della Federazione unitaria. Alla base di queste iniziative c'è il diffuso malcontento dei lavoratori del pubblico impiego per il mancato pagamento degli aumenti retributivi concordati tra governo e federazione unitaria il 16 gennaio scorso e l'atteggiamento dei ministri competenti in merito alle trattative sulla parte politica e normativa del contratto. In particolare, i sindacati degli statali, dei dipendenti degli enti locali e degli ospedalieri sottolineano «la ormai insopportabile situazione, determinatasi in forte antitesi al senso di responsabilità dimostrato dai lavoratori» in seguito all'atteggiamento «dilatorio» del governo ad affrontare e concludere in tempi brevi i negoziati per i rinnovi contrattuali e «alle inadempienze rispetto alle pressanti esigenze del Paese di riforma della pubblica amministrazione e sanitaria». Le organizzazioni dei ferrovieri rilevano che la posizione del governo «appare tanto più censurabile ove si tenga conto che gli obiettivi contrattuali della categoria sono finalizzati, oltre che al miglioramento delle condizioni dei lavoratori, al potenziamento del servizio ferroviario, allo sviluppo dell'occupazione, specie nel Sud, conseguente all'utilizzo degli investimenti previsti per le ferrovie dello Stato». Nella scuola, invece, sono in fermento i sindacati autonomi del personale insegnante e non docente, che contano soprattutto nel settore dell'istruzione media e secondaria. «L'andamento imposto dal governo alla trattativa per il rinnovo del contratto di tutto il personale della scuola — osservano gli autonomi — sta portando nuovamente la categoria al blocco degli scrutini, perché i tempi utili sembrano ormai ampiamente superati». Di fronte ad uno schieramento così negativo, il governo ha fissato un calendario di incontri con i singoli settori per riprendere i negoziati contrattuali: il 29 marzo con i pensionati, il 31 con i regionali, il primo aprile con gli enti locali e poi con gli ospedalieri, il 4 aprile con gli statali, il 6 con i ferrovieri, il 7 con i postelegrafonici e successivamente con i dipendenti dei monopoli. La serie di colloqui sarà preceduta lunedì da una riunione tra il sottosegretario per il pubblico impiego Bressani e la Federazione Cgil, Cisl UH, e da un confronto tra la segreteria della «triplice» e i dirigenti di tutte le categorie di pubblici dipendenti. Giancarlo Fossi

Persone citate: Bressani, Ciancaglini

Luoghi citati: Roma