Rapinatori in tuga con il boi fino sparano sul proprietario ciré sbarra loro la strada

Rapinatori in tuga con il boi fino sparano sul proprietario ciré sbarra loro la strada Il ferito, raggiunto da tre proiettili alle gambe e a una spalla, è in gravi condizioni Rapinatori in tuga con il boi fino sparano sul proprietario ciré sbarra loro la strada Assalto di tre giovanissimi a un magazzino di confezioni in corso Regina - Irrompono alla "western", sparando in aria, arraffano oltre mezzo milione dal cassetto - La vittima si para davanti alla porta allargando le braccia: abbattuto da un bandito Terrore, Ieri sera, in un magazzino all'ingrosso di confezioni: tre banditi giovanissimi, 11 volto coperto da passamontagna, si sono tatti strada Ano alla cassa con le armi. Sono entrati sparando in aria e sono usciti col bottino (oltre mezzo milione) sparando sul proprietario, che si era parato sull'uscio tentando di ostacolargli la fuga. Tre colpi di pistola, è caduto riverso In una pozza di sangue. Ora è ricoverato In gravi condizioni all'ospedale per un'emorragia. Una commessa Incinta è svenuta, altre sono state colte da malore. Il ferito è Riccardo Milanesio, 37 anni, via Susa 15, titolare con 11 fratello Sergio, Nicola Di Fazio e Angelo Ballesio della « Spa Dbm » (sono le Iniziali del quattro), un magazzino di abiti da donna, uomo e ragazzo con locali su due plani e seminterrato in corso Regina Margherita 136, non molto lontano dal teatro Alcione. Il dramma scoppia poco prima delle 18,30 di ieri, al tramonto, mentre le strade sono percorse da traffico intenso e nervoso. Nel magazzino ci sono 20 persone: al piano terreno Riccardo Mllanesio con la cassiera, le commesse e alcuni clienti; al primo piano Sergio Mllanesio e Nicola Di Fazio con altri dipendenti. La porta d'ingresso si spalanca all'improvviso e da una breve rampa di scala, coperta con un tappeto rosso, balzano tre ragazi zi. « Giovanissimi, sui 15-16 anni », dicono i testimoni. Due sono armati di pistola, ti terzo Impugna un fucile a canne mozze. Si pongono in posizione strategica, per controllare l'intero magazzino. Uno spara un colpo in aria e grida: « Fermi tutti, guai se fate un passo ». Poi scavalca il bancone e si avvicina alla cassa. Prende quanto più denaro può. Certamente mezzo milione, forse anche di più. La cifra non viene precisata. Lo sparo suscita allarme. Da dietro gli attaccapanni carichi di abiti si affacciano clienti, commesse, e Riccardo Milanesio. «Cosa fate?», ha il tempo di chiedere. Si butta in avanti istintivamente blocca l'uscita allargando le braccia per fermare 1 banditi. Ma quello che sembra il capo spara, più volte, due colpi alle gambe, uno alla spalla. Il ferito si accascia a due passi dal bancone. Quando viene soccorso, l banditi sono già lontani, fuggiti su una 127 che scompare nel traffico. Passano alcuni secondi tremendi. « Insieme con Sergio abbiamo tentato di bloccare il sangue », racconta Nicola Di Fazio: « Sembrava che l'ambulanza non arrivasse mai », dice una commessa. Sergio Milanesio non può più aspettare. Carica il fratello sul- l'auto e lo porta al Maria Adelaide. L'uomo è soccorso dal professor Lievre, che si riserva la prognosi, anche se le pallottole non hanno leso organi vitali; perché il ferito ha perduto molto sangue. In corso Regina la polizia e i carabinieri eseguono i rilievi. Maria Morra, 26 anni, di Ciriè, in attesa d'un figlio, è svenuta per l'emozione, dev'essere portata via con un'ambulanza. Anche altre ragazze si sentono male. Sotto choc, non riescono a raccontare quant'è accaduto. Una riceve l'abbraccio del padre, accorso alla notizia della sparatoria, e si sfoga in un pianto dirotto. Altre sono accompagnate a casa. Resta chi ha i nervi più saldi insieme con gli agenti della scientifica per ricostruire l'aggressione. * Volti coperti da passamontagna, pistole in pugno, due banditi hanno fatto irruzione, alle 15 di ieri, negli uffici della ditta « Manzoni » all'interno della stazione di Porta Nuova. Nei locali dell'impresa, che ha l'appalto della pulizia del treni, si trovano in quel momento il titolare Pierino Dua, 51 anni, abitante ad Alessandria in via Se appo la 27, e due dipendenti che stanno ritirando le buste paga. « Fermi tutti, è una rapina », urlano i banditi. « Noti c'è denaro in cassa » risponde Pierino Dua. E uno degli operai, Domenico Massimino, 59 anni, via Barolo 4: « Non scherzate, andate via ». Per tutta risposta uno del due lo colpisce col calcio della pistola alla nuca. Freneticamente rovistano tra i cassetti, racimolano circa 6 milioni e scappano su un'auto di grossa cilindrata. * Due dei 4 rapinatori che il 3 marzo scorso avevano assalito un'agenzia del Monte del Paschi a Pisa, asportando 150 milioni dopo aver chiuso in una stanza 43 impiegati, sono stati identificati dalla « mobile » di Torino in collaborazione con quella di Pisa. Uno dei due, Giuseppe Caviglia, 24 anni, via Duino 178, è stato arrestato ieri mattina nel bar di cui è titolare, in via S. Francesco d'Assisi angolo via Bertela. L'altro, Nunzio Martone, 41 anni, Nichelino, via S. Francesco d'Assisi 8, personaggio della mala torinese già noto alla questura, si è volatilizzato: da una settimana nessuno l'ha visto. Il Martone è già ricercato per furto: deve scontare 1 anno e mezzo di carcere. * Due rapinatori, volto scoperto e pistole in pugno, sono entrati nell'ufficio commerciale di Angela Fantozzi, 44 anni, in via Montecuccoll 4. Immobilizzata la commercialista e la segretaria Caterina Senziani, 16 anni, via Alessandria 30, hanno iniziato una meticolosa perquisizione dell'ufficio. Si sono poi allontanati senza asportare nulla. Riccardo Milanesio, in barella, accompagnato dal fratello Sergio. A destra Pierino Dua (in alto); Giuseppe Caviglia

Luoghi citati: Alessandria, Assisi, Ciriè, Pisa, Torino