Formaggio "fuorilegge" industriale condannato
Formaggio "fuorilegge" industriale condannato La sentenza del pretore di Biella Formaggio "fuorilegge" industriale condannato (Dal nostro corrispondente) Biella. 23 marzo. (p. 77i. ; Il pretore ha condannato Andrea Giordano, 36 anni, abitante in città, titolare di un caseificio a Massazza, a sei giorni di arresto e a 3 milioni di ammenda, con la condizionale, per aver prodotto formaggio fresco da tavola e «pasta dura filata», per i latticini, contenenti una percentuale di grasso inferiore al minimo indicato dalla legge. Aveva inoltre detenuto nel caseificio 950 chili di caseina alimentare, il cui impiego non è consentito nella produzione di formaggio. All'imputato, sospeso dali'e sercizio di attività industriali e commerciali per 3 mesi, sono state inflitte altre 410 mila lire di ammenda per non aver osservato determinate norme burocratiche e igieniche: gestiva il caseificio senza l'autorizzazione sanitaria, non era iscritto alla Camera di commercio, non aveva messo a disposizione dei dipendenti acqua in quantità sufficiente per uso potabile e per lavarsi, non aveva installato i lavandini e le finestre erano prive di reticelle per impedire alle mosche di entrare Andrea Giordano è stato invece assolto con formula piena dall'imputazione di aver prodotto formaggio e burro non genuini. La denuncia era stata presentata dai carabinieri del nucleo antisofisticazioni, al termine di un controllo effettuato il 2 ottobre 1975. L'operazione a quell'epoca aveva suscitato scalpore: era parso, infatti, che il proprietario del caseificio detenesse caseina industriale, comunemente usata per la produzione di va ri oggetti, fra cui i manici degli ombrelli. Si è poi accertato che era caseina alimentare.
Persone citate: Andrea Giordano
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