Bambole e trenini

Bambole e trenini BRIC A BRAC □ Bambole e trenini f a poesia di una « lanter§ j na magica » può ridar anima ai giocattoli del passato, in una vetrina buia ed in un locale angusto, mimetizzati nella vecchia strada di negozi dietro piazza Solferino. Dalla penombra, attraverso il vetro, una pupattola dalle vesti di trine e velluto, sgrana occhi senza malizia sul mondo: molto è cambiato dal suo paese d'origine, la Francia, e dai suoi tempi, l'inizio del secolo, 1902. Intanto il volto inespressivo di bisquit ed il corpo lungo di bambola dall'eterna gioventù: una gioia da collezionismo, d'alto bordo: 250 mila lire. Più modesta, ma non meno pretenziosa, la « giapponesina», capelli neri e chimono variopinto. « E' difficile trovarne una eguale; è del 1910 ». Lo dice con fierezza (anche per giustificare il prezzo, 80 mila lire) la proprietaria del negozio, venditrice e collezionista, pronta a « far cambi » purché la rarità giustifichi il prezzo. Per scendere a cifre meno esose bisogna cercare negli scaffali le pupe nostrane: celluloide italiana e sguardo inespressivo per la sposa degli Anni Quaranta e per alcune sue sorelle senza storia (tra le 15 e le 20 mila lire l'una). Dal mistero delle bambole alle automobili d'epoca, il camion dei pompieri è di produzione inglese (1954) ed ha il pregio degli oggetti usati, un po' disastrati, ma revisionabili, con pazienza (20 mila). Infine, i giochi più disparati, dai trenini di latta a quelli elettrici (anno 1915), dalla pistola lancia-turaccioli (fine '800) al teatrino, solo legno e cartone, senza marionette. Simonetta Conti

Persone citate: Simonetta Conti

Luoghi citati: Francia