Adesso che il Coni dialoga perché Onesti non parla?

Adesso che il Coni dialoga perché Onesti non parla? La Giunta esamina i problemi dello sport Adesso che il Coni dialoga perché Onesti non parla? (Dal nostro inviato speciale) Roma, 22 marzo. E' tempo di dialoghi, frequenti e Importanti e a vasto raggio, per il Coni. L'ente supremo dello sport italiano ha scelto decisamente la strada del «nuovo corso» e, adattandosi ad una realtà magari poco comoda ma pure abbastanza promettente, ha aperto le proprie porte (ed orecchie) per discutere con le altre «forze» interessate nelle possibili scelte da adottare per il futuro, prossimo o remoto che sia. Due settimane fa è stato segnato l'Inizio ufficiale — e piuttosto vivace — del dialogo con i sindacati che hanno fatto il loro «storico» ingresso in una riunione di giunta del Coni: oggi, nel proseguimento di quella riunione, il «governo» dello sport italiano ha discusso altri argomenti, alcuni caratterizzati da questa esigenza dialogante, trattandosi di rapporti con il ministero della Pubblica Istruzione con le Regioni e gli Enti locali e con le Forze Armate, i restanti collegati ai problemi di struttura del Con) (pratiche amministrative, del personale). Non si tratta solo di parole e di Idee, pure di programmi e di soldi. Infatti la giunta ha ratificato la convenzione Coni-Ministero della Pubblica Istruzione per 10 svolgimento di un programma di studio e di ricerca sugli Impianti sportivi scolastici. Il centro studi del Coni ha progettato un impianto prototipo adatto a vari sport, il ministero si incaricherà di realizzare la costruzione: per il 1977 saranno stanziati a carico della Pubblica Istruzione tre miliardi per tre complessi modello, uno al Nord, uno al Centro e uno al Sud. L'iniziativa, cosi com'è, può sembrare soltanto una azione dimostrativa, un buon esempio e basta: ma si prevede la sua estensione in tutta Italia (un impianto per ogni Regione) facendo rientrare il programma nello stanziamento del ministero di SO miliardi per l'edilizia scolastica. Mentre si aspettano i prossimi esiti del rapporto diclamo cosi «rivoluzionario» impostato sul triangolo Coni - sindacati - enti di propaganda (Il tutto coinvolgendo 11 potere politico che ha sempre comodamente «sorvolato» sulle esigenze sportive del paese) bisogna prender atto della buona volontà e dell'intensa azione riscontrabili nelle parole e nelle opere dei dirigenti del Foro Italico. Sono mesi importanti e delicati, questi, per il vertice del Coni che in aprile e maggio at¬ tende gli esiti della riunione del Consiglio Nazionale, nonché delle elezioni dalle quali dovrà uscire il nome del presidente e della nuova giunta: possiamo dire che è già tempo di prendere posizione per la volata finale, ora che si delinea il gruppo dei protagonisti con alcuni «cambi della guardia» alla presidenza delle varie Federazioni (da notare che l'avv. Giannozzi, non rieletto come «capo» della pallavolo, è stato oggi l'unico assente alla riunione di giunta). Su tutti questi «movimenti», interni ed esterni, c'è l'occhio — sempre vigile e sempre disincantato — del «presidentissimo» Giulio Onesti. Si sa che nemmeno stavolta può sorgere un anti-candidato alla presidenza, si pensa che il suo «record» di durata In carica (il più Imbattibile primato dello sport italiano) non sarà ancora interrotto dopo oltre 30 anni di resistenza, si prevede che incertezze e pronostici verteranno solo su vicepresidenti e membri di giunta: insomma come per una formazione che ha già un titolare fisso (e capitano), mentre per gli altri ruoli abbondano le parentesi. Onesti rimane al di sopra e al di fuori di tutto. A noi farebbe piacere sentirlo parlare, una volta tanto fuori dal copioni usuali, proprio perché non può tacere nel momento In cui il Coni (cine lui e il segretario Pescante, più gli altri della giunta) si è messo a dialogare con tutti. Da dirigente molto sensibile e molto esperto, Onesti anche stavolta ha saputo mettersi al passo con i tempi: lo dimostri ulteriormente dicendo qualcosa su questo difficile momento dello sport italiano, indebolito dai mali propri (vecchi e mai curati) ma pure da epidemie esterne (nuove e violentissime). Siamo arrivati a trovare una bomba in uno stadio, d'altra parte stiamo arrivando a coinvolgere — o almeno a contattare — lo Stato nel discorso sportivo: perché Onesti non parla, non espone le sue considerazioni, magari i suol dubbi e i suol problemi, magari i suoi successi, visto che nel comunicato di oggi è scritto che circa l'accordo con i sindacati • si è rilevato che i commenti sono stati favorevoli sulla stampa, nelle assemblee federali, nella periferia sportiva »? Non è più tempo di «omelie» per il Coni e non bastano più le pur piacevolissime battutine di Onesti. Ci vogliono discorsi fermi, chiari, ufficiali. Se Boniperti, presidente della Juventus, difende il calcio (giustamente), perché Onesti, presidente del Coni, non difende lo sport, tutto lo sport italiano? Una volta, nei primissimi anni del suo «regno». Onesti era famoso a Roma per l'eleganza nel vestire, per I suoi panciotti colorati: adesso verrebbe voglia di mettersi l'elmetto, dentro e fuori dagli stadi. Onesti, più di tutti, sa quanto e come I tempi stiano cambiando: noi vorremmo che lo spiegasse, a tutti. Antonio Tavarozzi

Persone citate: Antonio Tavarozzi, Boniperti, Giulio Onesti, Onesti, Pescante

Luoghi citati: Italia, Roma