"Una battaglia fra disperati"

"Una battaglia fra disperati" "Una battaglia fra disperati" Il giudizio di Giagnoni sul derby: "Vado piano con i pronostici, ma il Milan può spuntarla" Milano, 22 marzo. Gustavo Giagnoni è di passaggio a Milano. Avrebbe voluto restare per il derby ma Roma lo chiama. Non il club della capitale ma la stracittadina in programma domenica all'Olimpico. « Sono sfato invitato alla Fiera del Levante di Bari — risponde — per cui mi fa comodo la tappa all'Olimpico: parteciperò ad una tavola rotonda con altri tecnici, giornalisti e giocatori. Una cosa Interessante ». Giagnoni è fuori dal grande giro ma attende la « convocazione » per rientrarvi. « Aspetto II movimento — dice, riferendosi all'inevitabile asta che provocherà molti mutamenti sulle panchine — vi giuro che quanto scrivono sul giornali non è asso- lutamente vero. Certo, se qualcuno mi contatterà, non mi tirerò indietro. Il derby dì Milano? lo sono Imbattuto: un pareggio ed una vittoria. Altri tempi, ora I rossoneri non possono assolutamente perdere, l'Inter non può concedere punti, Insomma le acque saranno alquanto agitate a San Siro. Qualcuno potrebbe annegarvi ». — Domanda scontata: il Milan? « De//e due è proprio la mia ex squadra quella che naviga maluccio ma io, quando si tratta di un derby, vado piano coi pronostici. Se Rocco riesce a recuperare alcune pedine importanti allora il Milan può anche sperare di spuntarla. Sarà una battaglia fra disperati ». — Forse l'ultima con Rivera e Mazzola In campo. « lo credo poco anche a questa possibilità. Prima di chiudere con Il calcio è bene pensarci dufy volte. Ricordo che quando volevo appendere le scarpette, Fabbri, mìo allenatore al Mantova, mi diceva: Gustavo, pensaci due volte, anzi tre, ed lo ci ripensavo. Poi a 36 anni, quando mi sono accorto che gli altri correvano più forte, mi sono deciso. Quando sì smette, però, crolla tutto un mondo. Giocando, ci si diverte ancora, facendo l'allenatore o il dirigente si entra In un'altra dimensione, completamente all'opposto di quella agonistica. Ripeto: se fossi in Mazzola o in Rivera ci penserei due volte e credo che lo stiano facendo. Certo, se loro chiudono è la fine di un'epoca e per Milano non sarà fàcile dimenticare ». Giagnoni si è soffermato anche sugli incidenti che hanno caratterizzato le ultime domeniche calcistiche, la bomba di Verona, l'arancia di Cagliari... « Tutti questi episodi — ha commentato — mi fanno sorgere molte perplessità: possìbile che vicino agli autori di questi gesti criminali non ci fosse nessuno, che i tifosi non si sentano responsabilizzati e denunciare questi teppisti? Qualcuno deve farlo, altrimenti sarà colpevole come chi ha lanciato la bomba, lo saprei cosa fare di questi teppisti: li manderei su due fronti speciali, opposti, e poi farei loro tirare altre bombe... Possibile che in Inghilterra i teppisti vengano regolarmente individuati e puniti mentre in Italia non succede mal nulla? Varrebbe la pena di Individuare questi soggetti e punirli impedendo loro per diverse settimane di andare a vedere le partite di calcio ». Giagnoni è in forma: si allena regolarmente, intende tornare presto in panchina ma non sembra più disposto a rischiare come a Bologna. Ha un prestigio da Difendere e vuole salvaguardarlo: non e bruciato come altri suoi colleghi, il secondo posto ottenuto con il Torino, il terzo con Milan in momenti difficili non si dimenticano facilmente. g. gand.

Persone citate: Fabbri, Giagnoni, Gustavo Giagnoni, Mazzola, Rivera