Se sarà svalutata la "lira verde di Renato Proni

Se sarà svalutata la "lira verde Se sarà svalutata la "lira verde 99 Un'impennata nei prezzi dei generi alimentari? Con l'aumento medio dei prezzi agricoli e il deprezzamento della moneta può migliorare l'esportazione ma c'è il pericolo di effetti negativi per i consumatori - Le tesi del ministro Marcora Bruxelles, 22 marzo. Se al Consiglio agricolo di questo fine settimana, il ministro Marcora otterrà una forte svalutazione della lira verde, il prezzo dei generi alimentari in Italia potrebbe salire così da rendere parzialmente inefficaci le misure prese dal governo di Roma. Tali misure dovrebbero contenere l'inflazione tra il '77 e il '78 nei limiti imposti dal Fondo monetario internazionale per concederci il prestito di 530 milioni di dollari, che spianerà la via ad altri prestiti internazionali, tra i quali quello della Cee per 486 milioni di dollari. La politica agricola italiana in sede Cee, tutta tesa a difendere i pur giusti diritti e redditi degli agricoltori trascura quelli dei consumatori, rischia di divenire infatti il tallone d'Achille della nostra politica di risanamento economico. Il ministro Marcora, ieri sera, si è incontrato a Palazzo Berlaimont per due ore con il commissario per l'Agricoltura, Gundelach, al quale ha presentato un prò memoria sui nuovi prezzi agricoli Cee che dovranno essere fissati alla fine di questa settimana. La Commissione europea di Bruxelles ha proposto un aumento medio basso, del solo 3 per cento, proprio per contenere l'inflazione in Europa. Marcora, però, lo vuole più alto e inoltre sollecita una forte svalutazione della lira verde (negli ambienti di Bruxelles si parla del 9 per cento). Questa svalutazione, assommata all'aumento dei prezzi Cee per le derrate, che sarà certamente superiore al 3 per cento proposto, potrebbe far scattare una vertiginosa spirale dei prezzi degli alimentari. La svalutazione della lira verde — sulla cui parità con unità di conto europea vengono calcolati i prezzi Cee per i nostri prodotti agricoli — permetterà agli agricoltori italiani di incassare più lire, di esportare di più e di contenere le importazioni massicce dall'estero che tanto pesano sul passivo della nostra bilancia dei pagamenti. Ma quel che preoccupa è l'effetto perverso sui prezzi dei generi alimentari. Per questa ragione, il Regno Unito (che però è scarso produttore di generi agricoli) si batte strenuamente per non svalutare la «sterlina verde», perché altrimenti rischia di compromettere ogni politica dei redditi sulla quale si regge il già precario governo di Londra. Marcora ha scelto la politica opposta, al fine di favorire gli agricoltori. Se la sua tesi prevarrà, il risultato potrebbe essere — secondo noi — un aumento automatico del costo dei generi alimentari del 6,6 per cento (e del costo della vita in generale del 2,2 per cento, secondo Marcora). La Commissione europea, invece, propone misure per cui l'aumento del costo della vita in Italia sarebbe dell'I ,4 per cento e quello dei generi alimentari del 4,2 per cento, dato che la famiglia media italiana spende circa un terzo del suo reddito per mangiare, secondo le statistiche ufficiali. Ma questo non è tutto; gli aumenti Cee hanno un effetto moltiplicatore sui prezzi per ragione di commercializzazione, di distribuzione e anche di carattere psicologico, per cui questi aumenti vanno almeno raddoppiati di fatto quando si fa la spesa al supermercato. La logica è questa ed è ovvia: più alto l'aumento Cee, più alto l'effetto diretto e quello indiretto sui prezzi e viceversa. La Commissione europea è preoccupata dal tasso di inflazione in Italia e per questo vuole contenere la svalutazione della lira verde, oltre che l'aumento dei prezzi agricoli in genere, ma Marcora appare di parere contrario. Se si calcola che il Fondo monetario internazionale esige un tasso d'inflazione dell'8 per cento entro il 1978, si capiscono i timori suscitati dall'azione italiana a Bruxelles. Renato Proni

Persone citate: Marcora