Processo a Novara al giudice Arcai L'accusa: diffamò un generale di ps
Processo a Novara al giudice Arcai L'accusa: diffamò un generale di ps Processo a Novara al giudice Arcai L'accusa: diffamò un generale di ps Insieme con lui imputati anche il direttore e un redattore di "Tempo illustrato" (Dal nostro corrispondente) Novara, 22 marzo. Un processo clamoroso, quanto delicato, verrà discusso fra qualche settimana al tribunale di Novara. Imputato è il giudice Giovanni Arcai, 57 anni, ora addetto al tribunale di Milano, ma sino ad un anno fa giudice istruttore a Brescia. E' accusato di diffamazione a mezzo stampa assieme al direttore di Tempo illustrato, Carlo Gregoretti, 46 anni, di Roma, e al redattore dello stesso rotocalco, Maurizio Pedrotti, 30 anni, pure di Roma. A chiamare in causa i tre è stato, con una querela presentata il 3 luglio scorso, il dottor Giuseppe Musolino, generale di corpo d'armata delle guardie di Pubblica Sicurezza, residente a Torino, in corso Massimo d'Azeglio. Di lui e di altre persone, il giudice Arcai parla diffusamente avvicinandone il nome alle trame eversive in un memoriale trasmesso ad alti ma. gistrati di Brescia e in parte [riprodotto su Tempo illustra¬ , l l o o i e 0 e l , a , . l e . e ¬ to nella sua edizione del 27 giugno. Brescia nella primavera del 1974 fu al centro di gravi episodi di eversione: prima la scoperta di un traffico d'armi ed esplosivi che portò alla ribalta il « Mar » (Movimento armato rivoluzionario) e all'arresto di Carlo Fumagalli; poi la morte dello studente Silvio Ferrari, dilaniato dal tritolo che trasportava sulla sua motoretta e, infine, la strage di piazza della Loggia (otto morti e un centinaio di feriti). Su quegli episodi furono aperte due inchieste: una affidata al giudice istruttore Arcai per il « Mar » di Fumagalli; l'altra per la strage di piazza della Loggia. La prima sembra sia andata avanti con qualche contrasto finché Arcai venne estromesso da quell'istruttoria (e trasferito a Milano) poiché suo Aglio Andrea fu indiziato di reato. Il magistrato a questo punto scrisse un memoriale, rivelando pretese infiltrazioni di alti ufficiali e funzionari della polizia nelle 7 l a ) n e l a a aaoe é aa ene e trame eversive. Uno dei ricercati per la strage di piazza della Loggia (Giacomo Esposti, ucciso in un conflitto a fuoco a Pian del Rascino due giorni dopo la strage di Brescia) sarebbe stato aiutato a fuggire proprio dalla polizia. Arcai fa parecchi nomi di « infiltrati »: oltre a quello del generale, quelli di un maggiore e di un sottufficiale di p.s.; e tira in ballo pure l'ex ministro degli Interni, Taviani. Alcuni passi di quel memoriale sono finiti sul rotocalco: di qui la querela per diffamazione a mezzo stampa. Competente per territorio doveva essere il tribunale di Monza (nella cui giurisdizione si stampa Tempo illustrato), ma è sorto il caso di incompatibilità: il magistrato imputato presta ora servìzio a Milano, alla cui corte d'appello fa capo Monza. Della questione è stata investita la Coree di Cassazione, che ha designato il tribunale di Novara quale sede del processo. , p. b.
Persone citate: Carlo Fumagalli, Carlo Gregoretti, Fumagalli, Giacomo Esposti, Giovanni Arcai, Giuseppe Musolino, Maurizio Pedrotti, Silvio Ferrari, Taviani
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