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Abbandono di minore condanna confermata Abbandono di minore condanna confermata E' il caso dei due genitori che lasciarono la figlioletta nella culla - In casa ci fu un principio d'incendio E' reato abbandonare la propria figlia neonata sola in casa. Lo ha ripetuto la prima sezione della corte d'appello (presidente Pagge, sostituto procuratore generale Corderò di Vonzo, cancelliere Venere) confermando una prece dente sentenza del tribunale. La vicenda dei due giovani genitori, Walter Bello, 23 anni e Elide Andreolti, che all'epoca del fatto aveva 16 anni, suscitò clamore. Lui, avendo subito un guasto al camioncino che- usava per lavoro, chiamò la moglie ad alutarlo. Elide Andreottl, controllato che la piccola Barbara di quattro mesi nnn avesse bisogno di nulla, la lasciò nella culla e usci. Una stufa a legna riscaldava l'appartamento. Fu una vicina di casa a sentire i pianti della bambina e a vedere anche del fumo uscire dalla stanza. Spaventata chiamò i pompieri. Sfondata la porta, 1 vigili scoprirono che il tappetino vicino alla stufa aveva preso fuoco. I genitori rientrarono dopo due ore e furono denunciati per mancata assistenza. Il loro difensore, avv. Perla, ha sostenuto che « è oltremodo difficile, per non dire quasi impossibile, esercitare nella realtà quotidiana una rigorosa sorveglianza ad un minore ». « La piccola era nella sua culla in camera da letto — ha ancora detto l'avvocato Perla — lontano dalla stu fa accesa. Aveva quattro mesi ed era quindi impossibile che la situazione in cui l'aveva lasciata la madre potesse subire delle modi Reazioni ». Per la corte d'appello, come del resto anche per il tribunale, 11 rischio a cui si espone il minore abbandonandolo a sé stesso non r tollerabile e la mancata as sistenza deve essere penalmente perseguita. La corte ha condannato il padre Walter Bello a quattro mesi e ha concesso il perdonc giudiziale alla madre, allora sedicenne. Il difensore ha annunciato che ricorrerà in Cassazione.