Senza nome la donna ripescata nel fiume si sa soltanto che fu uccisa a martellate

Senza nome la donna ripescata nel fiume si sa soltanto che fu uccisa a martellate Prima di gettarla nel Po le hanno fracassato il cranio Senza nome la donna ripescata nel fiume si sa soltanto che fu uccisa a martellate Si controllano le liste di giovani scomparse negli ultimi mesi, sperando di trovare una traccia - Le indagini sono state estese anche nell'ambiente della prostituzione Cadavere in attesa d'Identificazione all'obitorio di Moncalieri. Le nebbie del mistero sulla donna uccisa barbaramente e ripescata l'altro pomeriggio nel Po non si sono diradate, gli sforzi degli Inquirenti non hanno conseguito II minimo risultato. Non c'è alcun elemento concreto sul quale avviare le Indagini, gli Investigatori possono sbizzarrirsi soltanto a comporre mosaici di congetture. Nella completa oscurità, un fioco bagliore: le indicazioni, con discreta approssimazione, dell'autopsia. L'esame necroscopico, eseguito all'Istituto di medicina legale di Torino dal prof. Purini, ha accertato che la morte è arrivata con due, forse tre, tremente botte alla testa. Non è però giunta improvvisa, la vittima ha avuto il tempo di intui¬ rttltsrvrilnbestgedsdal re il terribile destino, ha tenetato una disperata resistenza proteggendosi il capo con le braccia. Una difesa troppo debole per la furia dell'omicida che, armato forse di un martello, un sasso, comunque uno strumento duro e pesante si è accanito più volte sulla donna. Oltre alle ferite mortali ha provocato anche la frattura del braccio sinistro, non ha risparmiato neppure il busto, annerendo qua e là di ecchimosi la pelle. Compiuto lo scempio, il cadavere è stato buttato nel Po. Per almeno venti giorni, secondo il perito, l'acqua ed il limo sono stati 11 suo sudarlo, la corrente, 1 rovi e gli scogli hanno completato l'opera di distruzione. Il corpo è stato trascinato fino a Moncalieri, il gioco dei gorghi l'ha risucchiato sulla rivat de¬ stra, mandandolo ad incagliarsi contro un piccolo promontorio di radici in regione Boccladoro, davanti al cimitero di Moncalieri. E' stato scoperto per caso da un pescatore che ha dato l'allarme. I carabinieri si sono trovati dinanzi ad un tetro spettacolo. Il fiume ha risparmiato gli abiti, una gonna verde a quadretti bianchi, una camicetta a scacchi rossi e blu, un giaccone di pelle nera di marca finlandese, gli stivaletti, anch'essi scuri, due anellini all'anulare sinistro, un altro al mignolo destro, una collanina d'oro al collo. « La donna — dicono alla caserma — dimostra sui 30-35 anni, bruna, con capelli corti e lisci, media corporatura, altezza sul metro e 65 centimetri. Anelli e collanina non sono di grande valore, anche l'abbigliamento non è di gran classe, tutti i capì sono di costo normale, acquistabili in qualunque negozio senza pretese. Più sofisticato, invece, il giaccone ». Chi era la sconosciuta? Per adesso, il quesito rimane Insoddisfatto, ogni ipotesi è valida. Non un documento, non una dedica sugli anelli o sulla collana, neppure un'etichetta degli indumenti che possa dare il minimo lume agli investigatori. Incerta la data dell'omicidio, misterioso 11 luogo dove è stato perpetrato. « Potrebbe -essere stata ammazzata anche lontano e poi portata in auto fino al Po — dicono i carabinieri della compagnia di Moncalieri — per sviare le indagini ». Arduo; ma non impossibile stabilire dove l'assassino si è liberato del nefando fardello. « Il fiume è sbarrato in più punti da chiuse — affermano gli uomini del capitano Sechi che ha 11 difficile compit o di venire a capo del rebus — che non possono certo lasciare passare un corpo umano. Accertando quante barriere sono rimaste aperte nell'ultimo mese riusciremo a conoscere il punto dove la poveretta è stata gettata. Probabilmente è stata abbandonata distante da qui, non è detto che sia stata uccisa molto vtctno a Moncalieri ». I carabinieri hanno controllato tutte le segnalazioni di donne scomparse da febbraio, analoga verifica è stata condotta dalle stazioni locali e dalle altre compagnie della provincia. Finora la meticolosa ricerca non ha avuto successo. Tra le tante supposizioni, gli investigatori tengono particolarmente d'occhio quella della solita, feroce punizione in uso nel sottobosco della prostituzione. « E' forse la tesi più realistica. Nel qual caso sarà ancora più problematico dare un nome alla vittima ed al suo assassino. Prima o poi in genere le. indagini su un delitto passionale o d'interesse imboccano la pista giusta, quelle invece su crimini consumati neyl mondo della prostituzione spesso si perdono nel labirinto dell'omertà ». c. giac. Ansa del Po a Moncalieri. Il promontorio di sterpi nel quale si è incagliato il cadavere

Persone citate: Anelli, Purini, Sechi

Luoghi citati: Moncalieri, Torino