La fusione Pozzi-Ginori

La fusione Pozzi-Ginori VITA DELLE SOCIETÀ» La fusione Pozzi-Ginori Le due maggiori imprese ceramiche (entrambe del gruppo Liquigas) diventeranno una sola società - A giugno le assemblee Le due maggiori imprese ceramiche italiane, la Pozzi e la Ginori, procederanno quanto prima ad una fusione. Fin dal momento in cui entrambe le società sono entrate a far parte del gruppo Liquigas (circa 3 anni fa) Raffaele Ursini ha dichiarato esplicitamente a varie riprese che l'intenzione finale sarebbe appunto stata quella di creare un unico complesso destinato a raggruppare tutte le attività svolte dalle due società. Ora, in occasione dell'annuncio delle prime anticipazioni sull'esercizio '76 delle due aziende, in concomitanza con l'avvio delle operazioni di aumento di capitale da parte di entrambe, si è avuta pure notizia che gli azionisti Pozzi e Ginori saranno convocati nel mese di giugno per deliberare la fusione delle due società mediante incorporazione della Pozzi nella Ginori e la conseguente sostituzione di ogni azione Pozzi del valore nominale di lire 1000 con 4 azioni Ginori da 250 lire nominali. Ma prima che tale concentrazione possa avere luogo dovranno venir completate le operazioni di aumento di capitale previste dalle rispettive assemblee del 28 aprile dell'anno scorso. Si tratta dell'ultimo atto, dopo una serie di operazioni di scorporo di attività aziendali: mediante conferimento delle varie attività industriali a nuove aziende operative che, di fatto, avevano trasformato le due società in vere e proprie «holding» industriali. Ma torniamo ai risultati dell'esercizio 1976. Per entrambe le società le cose sono andate meglio che nel passato: per la Pozzi l'esercizio si è chiuso con un utile — prima delle imposte — di 310 milioni, dopo ammortamenti secondo le aliquote massime fiscali per 4422 milioni (rispetto all'esercizio 1975 che si era chiuso in pareggio dopo ammortamenti per 2577 milio ni); per la Ginori l'utile prima delle imposte è stato di 320 milioni dopo ammortamenti massimi fiscali per 2615 milioni (l'esercizio 1975 si era pure chiuso in pareggio dopo ammortamenti per 1466 milioni). Le operazioni di aumento di capitale, iniziatesi il 21 marzo corrente, prevedono per la Pozzi l'emissione di azioni di risparmio da 1000 lire da offrirsi in opzione in ragione di una ogni azione ordinaria. Per le Ginori le operazioni in pratica sono due: una riguarda l'emissione di azioni ordinarie (una ogni 4) e l'altra l'emissione di azioni di risparmio (una ogni una). Tutte le nuove azioni ven gono emesse alla pari dei rispettivi valori nominali ed avranno godimento dal primo luglio dell'anno scorso. Questo è un aspetto abbastanza interessante, poiché, per i privilegi concessi dalla legge alle azioni di risparmio, queste possono già dar diritto al dividendo per l'esercizio 1976, dato che — come si è detto — i risultati economici delle aziende lo consentono. Per le azioni ordinarie invece, è ancora troppo presto parlare di dividendi che potranno venire solo in tempi successivi se le previsioni avanzate da Ursini potranno trovare conferma nei fatti. La nuova azienda che nascerà dalla fusione delle due società, nonché dall'assorbimento di una comune controllata operativa, si chiamerà «Pozzi Ginori industrie ceramiche», avrà un capitale di 40 miliardi e rappresenterà il vertice di un gruppo che, con il controllo di 4 società operative, assume una notevole importanza industriale nel set¬ tore «prodotti per la casa e per l'edilizia», che vanno dagli apparecchi igienico-sanitari a piastrelle, alle porcellane da tavola e artistiche, alle ceramiche industriali, al settore idro-termosanitario. Il fatturato globale del nuovo gruppo è ammontato nel 1976 a 128 miliardi, l'utile prima delle imposte è stato di 649 milioni e le previsioni avanzate per l'esercizio in corso indicano un fatturato di 175 miliardi ed un utile di 4,5 miliardi. Il nuovo complesso dà lavoro a più di 2000 dipendenti. Il controllo della nuova società sarà mantenuto dalla Liquigas con il 35 per cento del capitale, cui si aggiunge un altro 20 per cento circa, tramite società vicine.

Persone citate: Pozzi, Raffaele Ursini, Ursini