Storie di donne raccontate da Fo

Storie di donne raccontate da Fo Alla Palazzina Liberty di Milano Storie di donne raccontate da Fo Milano, 21 marzo. Ripresa dalla televisione, è andata in scena questa sera alla Palazzina Liberty la novità Parliamo di donne di Darlo Fo, diretta e interpretata dallo stesso, insieme con un gruppo di attori fra cui Franca Rame, Camillo Milli, Gianni Cajafa, Piero Sciotto, Norma Midani, Silvana Angeli, Gianni Ouilico, Valerio Ruggeri ed altri. Le musiche sono di Fiorenzo Carpi, da anni fra i collaboratori più vicini dell 'autore-regista-attore. Anche le scene sono state Ideate e disegnate da Dario Fo: un insieme di praticabili e di scale, tali da essere spostate agevolmente, di volta in volta scoprendo pannelli con motivi che richiamano l'ambiente. In due tempi, Darlo Fo e Franca Rame raccontano punte, salienti di crimini della mafia, rivendicazioni femministe, lotte operale, testimonianze della Resistenza. «Michele Lulanzone- — dal nome della vittima — è il titolo di un dialogo tra la madre di un sindacalista siciliano ucciso negli Anni 50 e la figlioletta di costui, neonata. Impazzita per il dolore, la donna rievoca la vita del giovane: Il suo Impegno per migliorare le condizioni dei contadini, la scoperta di un'antichissima falda chiusa con mattoni, l'assassinio. L'acqua, spiegano Fo e la Rame, avrebbe garantito alla vallata la possibilità di sopravvivenza, e quindi i braccianti al sa¬ rebbero rifiutati di continuare a vendere per poche lire le loro giornate di lavoro. «Bisognava» far scomparire l'acqua e chi l'aveva trovata: Michele Lulanzone venne ucciso e il cadavere usato per otturare la falda. Alla tragedia degli aborti clandestini e alla grottesca vicenda dell'iter legislativo per la regolamentazione dell'interruzione di maternità si Ispira uno degli skechtes più esilaranti: protagonista Dario Fo, nei panni di un grande indù striale che, presidente della lega anti-aborto, si trova Incinto. E, ovviamente, decide di abortire. Per le lotte operaie, più che la presentazione di momenti altamente drammatici, Fo ha preferito rievocare il quotidiano alienante ritmo di vita: ogni giorno sveglia alle sei, marito al lavoro, bambino all'asilo, moglie al lavoro, un piccolo contrattempo, la perdita delle chiavi, diventa un dramma. La Resistenza è rievocata attraverso la figura di «mamma Togni» che nel '43, nella campagna pavese, vede assassinato il figlio dai fascisti, cosi come lo era stato il marito, vent'anni prima. L'anziana donna — 74 anni — ha assistito alle prove del pezzo che la riguarda, dopo avere raccontato tutta la sua storia a Fo, che l'ha registrata. Ad Interpretarla, ripetendo le sue parole, sarà Franca Rame. o. r.

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