Primo accusatore: il padre di Fulvio

Primo accusatore: il padre di Fulvio Al processo Pan i giudici hanno sentito la testimonianza di Francesco Magliacani Primo accusatore: il padre di Fulvio Fin dall'inizio pensò che il figlio non era scomparso, ma era stato ucciso - Con forza incrollabile, a costo di essere definito un visionario, convinse i carabinieri a indagare nella giusta direzione - Distrutto dal dolore, ma sereno e lucido nel ricordare fatti e date - Franca Ballerini ha subito le contestazioni della parte civile e del difensore del suo ex amante - E' apparsa un po' spenta rispetto all'udienza di venerdì, quando alternò rabbia e singhiozzi Udienza In due tempi Ieri al processo Pan-Ballerini. L'Intera mattinata ha visto ancora in primo plano quella che è stata definita la « vedova nera », ossia Franca Ballerini; nel pomeriggio è salito sulla pedana 11 primo testimone d'accusa, Francesco Magliacani, padre di Fulvio, ucciso, dicono gli atti processuali, da Paolo Pan. Copione rispettato In pieno: non erano previsti nuovi colpi di scena ed Infatti non ce ne sono stati. La « verità » di Franca Ballerini è passata al setaccio dagli avvocati di parte civile Lageard, Avonto e Altara e dalle contestazioni del difensore di Paolo Pan, avv. Foti. Ha retto bene alla prova, anche se alla fine la Imputata è parsa scossa e un po' spenta rispetto all'udienza di venerdì, durante la quale aveva sfoderato grinta, passione, lacrime, scatti Improvvisi di rabbia alternati a pause rotte dai singhiozzi: repertorio di attrice o sfogo autentico di una donna che ha taciuto quattro anni «per amore di Stefania, figlia di Paolo »? Non è stata un'udienza dai forti chiaro-scuri, ma di cose interessanti se ne sono dette e udite, cose a volte non sempre pertinenti ma ugualmente significative, perché mettono In risalto le difficoltà di questo processo che continua a richiamare un pubblico mal visto, soprattutto femminile. C'è gente che non si perde una battuta e sta incollata alle transenne da mattino a sera; fuori dalla porta c'è coda di curiosi che reclamano un posto e Il presidente Pemplnelli spesso deve minacciare di far sgombrare l'aula perché i commenti, le esclamazioni che vengono dal fondo coprono la voce del protagonisti. Le contestazioni. La strategia difensiva della Ballerini ha scaricato il peso di due delitti togliendo di scena sia Tarcisio Pan che Germano La Chioma. Il difensore di Paolo Pan è il più interessato quindi a smantellare la lucida costruzione che poggia in parte su Indizi e prove nuove (che la Corte dovrà vagliare con attenzione) e fa leva sugli affetti. Lo sforzo dell'aw. Foti è duplice: saggiare a fondo la « psicologia » dell'accusatrice, aprire un varco nella ricostruzione dei fatti: se cedono anche poche tessere, frana per intero la credibilità della tesi Ballerini. Occorre, in poche parole, far capire che mente. Sono quindi domande Insidiose, spesso provocatorie, che suscitano la reazione degli avvocati Delgrosso e Badellino, difensori di Franca Ballerini. Avv. Foti: « Era innamorata di Silano? » (il professionista che la Ballerini ha frequentato dopo la « scomparsa » del marito, contemporaneamente a Paolo Pan). Imp.: « Nel Silano avevo trovato fiducia, tranqutlUtà: le stesse cose che mi offriva mio marito ». Foti: «All'albergatore del 'Kit' di Pianezza ha mai consegnato la carta d'identità per ottenere una camera con Paolo? ». (Se la Ballerini non dà 1 documenti può significare che poteva avere una certa libertà d'accesso come una frequentatrlce abituale e quindi esserci stata, non regi¬ strata, la notte del delitto per chiedere aiuto all'amante). Imp.: « Non ricordo, pub darsi che non abbia dato i miei documenti ». Foti: « E' mal stata percossa da suo marito? ». (Eventuali violenze di Fulvio potrebbero costituire un movente al delitto). Imp.: « Mai, lo escludo. Sono stata picchiata soltanto da Paolo ». Pres.: «Cosa c'entrano queste domande, avvocato? ». Foti: « Non è male conoscere meglio i meccanismi psicologici dell'imputata... ». Pres.: « La psicologia è una pseudo-scienza ». I testimoni. Alle 16,30 entra il primo testimone, Aldo Bressan, di Pordenone, datore di lavoro di Fulvio Magliacani, l'ultima persona che ha visto In vita la vittima. Pres.: « Quanto guadagnava Magliacani? » (La domanda tende a stabilire se vi era un rapporto logico tra le entrate ed 11 tenore di vita della coppia: si è spesso sussurrato che Magliacani godesse di Introiti per attività extra, poco chiare). Teste: « Quattrocento, cinque- centomila lire al mese ». Foti: « Le disse che aveva un appuntamento quella sera? ». Teste: « JVo, restammo al bar fino a tardi a chiacchierare » (Franca Ballerini ha rivelato che Pan avrebbe fissato un appuntamento al marito la notte del delitto). E' quindi il turno di Francesco Magliacani assistito dagli avvocati Mlttone e Armando De Marchi. Smilzo, piccolo di statura, capelli bianchi; un uomo distrutto dal ricordi e tuttavia sereno quando parla. Ogni tanto legge appunti stesi sulle pagine di un quaderno a righe. E' preciso, categorico, cita fatti e date anche a memoria, conosce gli atti che sono 11 suo calvario, da cima a fondo. Una frase del pubblico ministero Silvestro riflette con esattezza il tormento di quest'uomo: « A lungo ha avuto il dolore di essere considerato un visionario ». Respinto da tutti, si è trasformato In detective tenace. Non ha mai creduto che Fulvio fosse fuggito con un'altra donna « senza una lira in tasca ». Pres.: « Quando ha rivisto sua nuora che se n'era andata al Sestriere? ». Teste: « Il 22, due giorni dopo la scomparsa di Fulvio ». Pres.: «Cosa disse?». Teste: « Disse subito: se n'è andato con un'altra; dopo pochi giorni ruppe definitivamente i rapporti con noi ». Pres.: « Quando sua nuora denunciò la scomparsa del marito?». Teste: « Il giorno di S. Pietro. Il commissariato era chiuso, ma lei volle insistere. Un giorno più, uno meno, non cambia, le feci osservare, ma Franca fece ugualmente denuncia ». Poi Francesco Magliacani va a sua volta In questura perché ha del sospetti; ma incontra malauguratamente un commissario (ormal trasferito) che non gli dà credito. Teste: « Dissi cosa pensavo di Franca, ma lui il giorno dopo riferì tutto a mia nuora e lei me lo rinfacciò. Arrivò al punto di ricattarci: se volete vedere Stefania, smettetela di andare in giro a raccontare i fatti nostri. Ho dovuto lottare anche per vedere la bimba ». Deluso dal comportamento del commissario, si rivolge al carabinieri, va a bussare a Roma al ministeri, chiede al giornalisti di interessarsi al caso: lo credono un fissato. In quel periodo gli arrivano strane telefonate. Teste: « Telefonate anonime. Volevano illudermi che Fulvio era vivo. Anche il cognato di Franco ebbe a dirmi che certi suoi amici avevano visto Fulvio in compagnia di una bionda ». Infine, l'ultimo dolore, la scoperta del cadavere del figlio. « Se non aZfro ora posso chiedere giustizia » è la battuta conclusiva di quest'uomo coraggioso. Pier Paolo Benedetto j i Franca Ballerini guarda con sfida il suocero, che le passa davanti con espressione sarcastica. Ma durante la deposizione di lui, sul viso della donna c'era la paura

Luoghi citati: Pianezza, Pordenone, Roma, Sestriere