II sogno "italiano" di Cucinotta di Bruno Bernardi

II sogno "italiano" di Cucinotta L'attaccante dello Zurigo "eroe,, del calcio elvetico II sogno "italiano" di Cucinotta Figlio di siciliani emigrati anni or sono - La fortunata escalation nel football svizzero - "Gioco anche per i molti italiani che lavorano qui" - Si è raccomandato al presidente Franchi (Dal nostro inviato soeciale) Zurigo, 19 marzo. L'uomo del giorno in Svizzera è un emigrante siciliano. SI chiama Franco Cuclnotta e gioca nello Zurigo. L'altra sera, a Dresda contro la Dynamo ha segnato un gol che ha permesso alla sua squadra di accedere alle semifinali della Coppa dei Campioni. L'evento è senza dubbio clamoroso per II calcio elvetico: soltanto due società, In passato, avevano ottenuto un slmile traguardo nella prestigiosa competizione europea, lo Young Boys e lo stesso Zurigo. Ieri sera Cuclnotta ha fatto le ore piccole per festeggiare con gli amici la qualificazione. MI riceve nella sua monocamera da scapolo In un residence alla periferia della città. «Sto per cambiare casa. Il 2 luglio mi sposo con Anne Marie, una ragazza di Sion che ha la nostra mentalità e sarà felice di seguirmi quando deciderò di tornare in Sicilia. E' anche merito suo se sono diventato un vero professionista» mi dice, scusandosi per il disordine. E' la prima Intervista con un giornalista italiano. La sua storia è slmile a molte altre storie di emigrati poveri: lui però ha fatto fortuna. I tifosi dello Zurigo lo chiamano 'Cuci', un affettuoso diminutivo. I connazionali l'hanno già battezzato Anastasl II. «GII italiani che lavorano in Svizzera sono fieri di me e ciò mi inorgoglisce e mi aiuta nella professione di calciatore — fa Cuci- magine di uno sportivo ideale, ricco di personalità». Ma non si è ispirato a Pacchetti come modello da Imitare, almeno per quanto concerne II ruolo. Il gol è sempre stato II suo obiettivo. Aveva cominciato nelle squadre minori del Montreaux come ala-centravanti, poi era passato al Losanna dove Roger Vonlanthen, ex attaccante dell'Inter e dell'Alessandria, ed attuale responsabile della nazionale rossocrociata, lo valorizzò lanciandolo in serie A: segnò otto reti nel primo campionato, nove nel secondo. Nel corso di una Coppa delle Alpi realizzò un -doppietto' a Verona (in porta c era Colombo) e un gol a Varese. Confermò di essere un cannoniere anche nel Chenols (dieci centri) e nel Sion (25 complessivi In due tornei). All'Inizio della stagione in corso è stato acquistato per 250 mila franchi svizzeri (circa 120 milioni) dallo Zurigo ed è diventato professionista a 24 anni: tra campionato, coppe e premi vari potrà realizzare dai 70 agli 80 mila franchi svizzeri al termine della stagione. At tualmente è In testa alla classifica cannonieri con 16 gol ed è anche Il primo In quella di Coppa dei Campioni, con cinque reti a pari merito con Moller. Poiché è stato ammonito a Dresda non potrà avero la soddisfazione di disputare la gara di andata con II Llverpool e perderà una occasione per aumentare II bottino nella graduatoria dei marcatori. notta con una punta di orgoglio —. Qui in Svizzera slamo molto uniti. Proprio l'altra sera, in una Intervista, ho replicato per le rime a Schwarzenbach, uno xenofobo elvetico che non vorrebbe lavoratori stranieri in Svizzera. Ho detto che è uno scandalo. Il fatto che sono diventato qualcuno attraverso lo sport non mi fa dimenticare i tempi duri e quando posso dò una mano ai connazionali. La vita qui è difficile per gli italiani. Il successo, però, non mi ha dato alla testa. Resto un uomo semplice, attaccato alla famiglia e metto in banca i soldi che guadagno pensando al futuro anziché sprecarli In divertimenti». E' nato a Novara Sicilia, vicino a Messina, il 22 giugno 1952. E' alto m 1,71 e pesa 70 kg. Ha I capelli castano chiari, quasi biondi e non si direbbe un siciliano anche se gli occhi caldi, passionali, tradiscono la sua origine. La famiglia si trasferì al completo a Montreaux nel 1960. Il padre per necessità si adattò a svolgere mansioni di addetto alle macchine che impastano II cemento. Franco aveva otto anni, suo fratello Gianni appena cinque mesi quando approdarono in Svizzera. «Faceva un gran freddo» ricorda. Il calcio era la sua passione. Da bambino era tifoso dell'Inter «perché a quell'epoca faceva grossi risultati in campo europeo» e gli piacevano in particolare Jalr e Mazzola anche se il nerazzurro che ammirava di più era Giacinto Facchettl «l'Im¬ Adesso che è professionista ha smesso di lavorare ma, appena potrà, aprirà un negozio di articoli sportivi, attività che ha già svolto in passato alternandola a quella di montatore di termosifoni. «Ho nostalgia dell'Italia — aggiunge Cuclnotta —. L'anno scorso sono stato sul punto di passare al Varese. Parlai con il presidente Borghi e con II general manager Sogliano ma fui costretto a rifiutare l'offerta perché avrei dovuto giocare per una stagione in serie D come impongono i regolamenti. Preferii firmare un contratto biennale con lo Zurigo. Tuttavia continuo a sperare. Ed è per questo che ho anche rifiutato di diventare cittadino svizzero, con tutti I relativi privilegi. Mi piacerebbe tanto far parte d'una grossa squadra». Ieri, In occasione del sorteggio, mi ha chiesto di essere presentato ad Artemio Franchi. Cuclnotta ha domandato all'ex presidente federale se è possibile trovare una scappatoia per evitare — qualora una società Italiana fosse Interessata a lui — di dover fare una quarantena In quarta divisione. • Non si dimentichi che sono italiano», gli ha detto e Franchi ha promesso che, al momento opportuno, se ne potrà riparlare. Cuclnotta, per ora, si accontenterebbe di giocare a Roma la finalissima di Coppa dei Campioni «perché quelle squadre Italiane che non mi conoscono potrebbero rendersi conto del mio valore». Bruno Bernardi

Persone citate: Anne Marie, Artemio Franchi, Cucinotta, Franco Cuclnotta, Mazzola, Moller, Roger Vonlanthen, Schwarzenbach, Sogliano