Gli assi si guardano, vince Raas

Gli assi si guardano, vince Raas Un "cameade,, olandese nella lotteria della Milano-Sanremo Gli assi si guardano, vince Raas Lo sconosciuto corridore (è miope, porta gli occhiali) è partito all'attacco sul Poggio ed al traguardo è riuscito a conservare tre secondi su Roger De Vlaeminck - Il primo degli italiani (Gavazzi) è 6° - Inutile tentativo di Moser - Troppi 250 corridori? (Dal nostro Inviato speciale) Sanremo, 19 marzo. Jan Raas, chi è costui? Fino a stamane In Italia era quasi uno sconosciuto, e neppure illustre: un corridore olandese miope, che a volte va forte, ma solo quando non c'è umidità, altrimenti le lenti si appannano; ma oggi è II vincitore della ■ Sanremo » e lui è stupito come gli altri, forse persino di più. E' stupito perché questa « Sanremo > gli è stata regalata dai favoriti, talmente impegnati ad intrappolarsi a vicenda da non accorgersi che un certo Raas può anche arrivare primo, se nessuno muove un dito per Impedirglielo. Se non si preoccupavano gli altri, doveva preoccuparsi proprio lui? Raas dice che, In vita sua, ha avuto paura parecchie volte di cadere, mai di vincere: anche perché ha vinto talmente poco che questo tipo di paura, se proprio arrivava, spariva subito, Aveva deciso: tre anni di professionismo, poi se non funziona smetto, è inutile sbattere la testa fino a rompermela, torno a fare il carpentiere come una volta, o a lavorare nel campo di patate dei miei, oppure cerco un buco In qualche ufficio. Aveva vinto, nel 1976, Il titolo olandese; era andato bene, 'n inizio di stagione, al Gl„.«••• ri' ro del Mediterraneo: era giunto secondo alla Het Volk. Insomma, né carne né pesce. Ci voleva qualcosa di grosso, voleva diventare qualcuno o sparire dalla circolazione. Qualcosa di grosso: la « Sanremo », magari. Raas pensava che per riuscirci non doveva lasciare nulla al caso, doveva preparare tutto, trasformare la corsa in una specie di problema di cui lui aveva già studiato la soluzione. Il suo maestro non poteva essere che Merckx, anche se Eddy non sapeva affatto di recitare questa parte contro se stesso. Raas si procurò il - filmato » dell'ultima vittoria di Merckx, studiò quei fotogrammi al rallentatore, imparò la discesa del Poggio metro per metro. Per un giorno avrebbe cercato di essere lui Eddy Merckx. Ma non poteva prevedere che i « big ■ lo lasciassero fare, quasi infischiandosene di lui. Non si aspettava regali, a lui nessuno ne aveva mai fatti, né aveva mai osato chiederne. Raas era convinto di conoscere la soluzione del problema, ma era anche sicuro di non essere il solo. E invece ecco Raas primo, ecco la « Sanremo » diventare un paradiso per lui ed un inferno per tutti gli altri (un Inferno voluto, però, In un certo senso). E' il secondo olandese a riuscirci. Il primo fu Den Hartog, dodici anni fa. Adorni, quando si accorse di non riuscire più a raggiungerlo, In un impeto di rabbia gli gridò: • Vai al diavolo tu assieme a tutti gli olandesi ». Qualcuno, forse, mandò al diavolo anche Kuiper, che diventò campione del mondo approfittando delle lotte fra i belgi. Gli olandesi sono bravissimi a vincere, quando vedono intorno a loro corridori decisi solo a trascinarsi a fondo a vicenda. Se avesse vinto Maertens, non sarebbe stata forse una • Sanremo » esaltante, ma sarebbe stata una « Sanremo » perfetta, esatta come un teorema; se avesse vinto Moser, oppure Gimondi, sarebbe stata stupenda; se avesse vinto Merckx, si sarebbe parlato di un incantesimo che non si spezza. Ed anche un successo di De Vlaeminck sarebbe stato accettato come logico, la • classicissima » per tradizione si offre soltanto a campioni veri. Invece ha vinto Raas ed anche questo va accettato, perché se fosse sempre il migliore ad imporsi il ciclismo per dieci anni (I dieci anni di Merckx) avrebbe chiuso bottega. Ma si deve parlare di « Sanremo » stupida, finita nelle braccia di un piccolo corridore Intelligente. La cronaca è fatta di piccole cose e di grandi errori. A Voghera c'è lo stabilimento della Zonca e allora lo svizzero Sutter scatta, come aveva promesso ai suoi « patrons », trascinandosi a ruota Algeri. Non arriva nessuno, dietro sembrano tutti in vacanza, quindi i due insistono: meglio stare davanti, almeno non si rischia di cadere, con 230 corridori in gara. Prendono sette minuti di vantaggio, poi si afflosciano un po' — com'è logico — e dopo 150 chilometri di fuga vengono risucchiati: a loro si aggiungono Ocana, Rossignoll, Clively, Paolini, Godefroot e Kuiper. Dietro, intanto, c'è stata una caduta in discesa, anche Moser è rimasto coinvolto in un groviglio di biciclette, all'arrivo dirà che è sbagliato lasciar partire gente che non sa stare in sella. Capo Berta: allunga Vandi, gli sono tutti addosso. Imperla: gruppo compatto. Mancano 25 chilometri all'arrivo e sulla ■ roulette » di Sanremo possono uscire ancora più di cento numeri: Maertens guarda Moser, Moser guarda Maertens, De Vlaeminck e Merckx (che respira a fatica per la sinusite) si nascondono, Gimondi aspetta gli eventi e a forza di aspettare Sanremo si avvicina e non succede niente. Cosi Raas decide che anche il suo numero può essere quello buono. Manda all'attacco Prlem, di cui si fida ciecamente (anche perché ha sposato sua sorella); si aggiungono Salm e due italiani, Osler e Perletto. A dieci chilometri dall'arrivo hanno quasi mezzo minuto. Ecco II Poggio: Priem, che ha noie alla ruota posteriore, perde contatto; si stacca anche Osler per una foratura; restano Perletto e Salm. E' il momento: scatta Raas con Saronni — un giovane che vale — e Leman, Perletto e Salm sono raggiunti. Raas e Perletto passano In cima insieme, con qualche metro sugli altri, poi l'olandese resta solo e si getta giù a capofitto, su quella strada che conosce a memoria. Ci sono diciannove curve a gomito, Raas prova a fare il Merckx. Adesso, dietro di lui. succede Ordine d'arrivo 1. Jan Raas (Frisol) 288 km in 6 ore 41'59", media 42,986 orari; 2. R. De Vlaeminck a 3"; 3. Wesemael a 5"; 4. Van Linden; 5, Maertens; 6. Gavazzi; 7. Pianckaert; 8. Sercu; 9. Landoni; 10. Vandenbroucke. Segue un gruppo, con Moser e Merck, sempre a 5". 58. Gimondi, a 42"; 80. Baronchelli, s.t.; 81. Thevenet, s.t. il finimondo: scattano tutti, a ripetizione; come se fosse suonato l'allarme. Moser rischia ad ogni tornante, per due o tre minuti si spera che piombi addosso a quell'olandese guastafeste e lo pianti in asso. Macché: arriva a cento metri da lui, forse di meno, poi si accorge che la « Sanremo » è persa. I migliori lo riprendono. Raas si volta, è l'ultima curva e la prende male. Dietro, intanto, è scattato De Vlaeminck. L'olandese conserva qualche decina di metri con I denti, Il traguardo non arriva mai .Centro metri allo striscione, cinquanta, è fatta. De Vlaeminck è dietro, a 3"; poi Wesemael a 5", poi Van Linden. poi Maertens. Il primo degli italiani è Gavazzi, sesto; Moser e Merckx sono confusi nel primo gruppo, Gimondi (con Baronchelli, Thevenet e molti altri) arriva a 42". Non sbaglia chi dice che la -Sanremo» è la più straniera delle corse Italiane. All'arrivo, le solite scuse: io non ho tirato, doveva tirare quell'altro, e così via. Oppure: lo ci ho provato, ma nessuno mi ha dato una mano. Solo due dichiarazioni meritano di essere riportate, e devono far riflettere. Gimondi e Moser: » E' assurdo partire in 230, questa non è più una corsa, è un circo; si rischia di cadere, basta una frenata e c! si ritrova in cinquantesima posizione, chiusi ». De Vlaeminck: » La Sanremo, così com'è, non spaventa più nessuno, possono vincere almeno In cinquanta: bisognerebbe inserire almeno un'altra salita, magari Il Testico ». E' vero ma Merckx riusciva a vincere anche senza 11 Testico, a lui, il Poggio bastava, come è bastato oggi al signor Raas. Maurizio Caravella Lo sport in tv RETE 1 — Ore 14: Servizio su • Genoa follies »; seguirà collegamento prima di Genoa-Inter; 16.50: Prima parte di « 90° minuto ; 18,50: Seconda parte di 90° minuto »; corsa campestre da Gemona seguita alle 19 da un tempo registrato di una partita di calcio Serie A; ore 22 « La domenica sportiva ». RETE 2 — Ore 15,45: Da Londra, sfida di canottaggio OxfordCambridge; 16,15: Partenza da Dusseldorf del Cross delle Nazioni; 16,20: Campionati Indoor di nuoto e collegamento con Dusseldorf per II Cross delle Nazioni; 16,55: Da Varano corsa automobilistica di Formula 3; 17,25: Fino alle 17,50, secondo collegamento per I campionati di nuoto; 18,15: Un tempo registrato di una partita di calcio Serie B; ore 20: « Domenica sprint ». R Sanremo sorriso Raas