Aneddoti

Aneddoti Il calendario STEFANO REGGIANI 13 marzo. Si discute sulla violen■/*5ìwe3?2«£» za di alcuni gruppi studenteschi e tutte le approssimazioni e le intuizioni sociologiche e antropologiche si aggiungono, nel dibattito, alle ragioni economiche. Ecco una spiegazione agghiacciante: « Le generazioni che non hanno fatto la guerra cercano, fin dal '68, un sostituto nella guerriglia urbana. Una volta i più generosi e i più facinorosi cadevano in faccia al nemico, magari con gesti eroici. Adesso combattono con la polizia e i sindacati ». E' un'ipotesi emotiva, ma terribile per la sua naturalezza. 14 marzo. Quando il privato diventa troppo pubblico. Un uomo per riavere la bambina alla quale crede di avere diritto, sale su un aereo spagnolo, lo dirotta, lo fa volare dall'Africa all'Europa tenendo in balia decine di ostaggi. All'aeroporto di Torino s'intrecciano con la moglie colloqui drammatici: «No, la bimba no», «Allora, qui salta tutto », « Allora, vado a Zurigo, vado a Mosca ». L'aereo docile vola qua e là, mentre una donna difende la sua tranquillità dal marito squilibrato. Nell'organizzazione dei trasporti aerei basta anche un grano di pazzia coniugale perché tutto s'inceppi. 15 marzo. La riforma sanitaria funzionerà? Se lo chiede con giusta preoccupazione il settimanale « Epoca », interrogando il ministro Dal Falco. Se le cose adesso non vanno bene, se « gli ospedali scoppiano », sembra che la colpa maggiore, secondo il ministro, sia dei malati. « Ci siamo abituati a considerare l'ospedale come l'unico luogo in cui è possibile assistere un malato che in molti casi, invece, potrebbe essere curato benissimo a casa o negli ambulatori degli enti mutualistici ». Che equivoco incomprensibile, davvero. 16 marzo. La trasmissione televisiva « Odeon » riesce, dopo molte insistenze, ad avere un'intervista con l'attrice Monica Vitti, anzi a «costruire un autoritratto». Che imbarazzo per chi la ricorda nei film seri di Antonioni. La Vitti è diventata così brava nel genere brillante che non sai più che cosa sia falso e vero nel birignao, nelle mossette, negli stupori, nei gridolini. Dice che nelle commedie all'italiana la picchiano molto, perché il genere è misogino. E' vero; ma deve essere anche per levarsi la soddisfazione. /. 17 marzo. A prima vista il titolo '€&l*e60C (« Sabbia negli occhi », Rizzoli editore) potrebbe far pensare a un impietoso pamphlet su trent'anni di vita politica italiana. Invece si tratta di uno struggente romanzo d'amore. Nantas Salvalaggio ha smesso di scrivere romanzi umoristici da quando è tornato a Venezia, per rispetto alla splendida città. Scrive agli amici: «Vieni. Si mangia del buon pesce». Pensa di avere trovato un rifugio, un approdo quasi segreto. Invece gli capiterà una cosa imbarazzante per un veneziano: di vincere il Premio Campiello. Scommettiamo? 18 marzo. Vedo che anche Tullio Kezich (« la Repubblica ») riconosce che nel film « Un borghese piccolo piccolo » la personalità di Sordi ha quasi soverchiato le prudenze e le sfumature « ideologiche » del regista Monicelli. Sordi ha creato un personaggio forte, intero, d'istinto. Dice: « lo conosco vizi e virtù piccolo-borghesi. E in alcuni valori ho sempre creduto ». Ed è come se aggiungesse, sincero, dimenticando il film e la sua cruda parabola: « Questi valori diventano buoni o cattivi, a seconda di come uno li usa ». y y '5 marzo. Le condizioni per il prestit_SOW0€0 io all'Italia poste dal Fondo monetario internazionale sono dure, come si sa: quasi una intromissione nel governo dell'economia italiana. La gente che ne pensa, se ci pensa? Facciamo un piccolo sondaggio. Tutti si mostrano comprensivi, dicono che nessuno dà niente per niente; ma nello stesso tempo sono spazientiti dalle troppe cautele del Fondo. Sembra che ci sia in molti questa convinzione: « Alla peggio, stamperemo più moneta. Lo Stato non può fallire ». E cosi, spesso, c'illudiamo di parlare di economia.

Persone citate: Antonioni, Monica Vitti, Monicelli, Nantas Salvalaggio, Tullio Kezich

Luoghi citati: Africa, Europa, Italia, Mosca, Torino, Venezia, Zurigo