L'ombra di Vittorio Occorsio nel processo a "Ordine nuovo,, di Fabrizio Carbone

L'ombra di Vittorio Occorsio nel processo a "Ordine nuovo,, Il magistrato ucciso era p. m. nell'intricata vicenda L'ombra di Vittorio Occorsio nel processo a "Ordine nuovo,, Tra i 119 imputati, con l'accusa di ricostituzbne del partito fascista, alcuni dei personaggi coinvolti nelle trame nere - Lunedì l'inizio, in una palestra trasformata in aula giudiziaria Roma, 18 marzo. Fatto saltare da ima decisione incredibile della terza sezione penale del tribunale, presieduta da Giuseppe Volpali, ricomincia dopo più di due anni il processo ai 119 di «Ordine nuovo» accusati di ricostituzione del partito fascista. Lunedì mattina prima udienza presso la quarta sezione (presidente Della Penna, p.m. Carli), ma fuori della cittadella di Piazzale Clodio. E' stata ricavata una grande aula da una palestra del Foro Italico: vetrate antiproiettile, duecento poltrone per il pubblico, amplificatori su tutti i tavoli, cancelleria, posto fisso dei carabinieri, sala stampa, cella per i detenuti, stanza per gli avvocati e camera di consiglio. L'aula-palestra è stata prestata dal Coni; era in completo sfacelo e le spese per il restauro se l'è accollate il Comune di Roma. Servirà d'ora in poi per tutti i processi delicati dal punto di vista dell'ordine pubblico. Quando terminerà il giudizio contro gli «ordinovisti» sarà la sede per il processo dei golpe. Salvatore Francia, Giancarlo Cartocci, Sandro Spampani, Giancarlo Rognoni, Clemente Graziarli, Elio Massa- Resterà paralizzato l'agente ferito a Roma (Dalla redazione romana) Roma, 18 marzo. L'agente di pubblica sicurezza Cesare D'Onofrio, ferito negli incidenti di sabato scorso a Roma, resterà paralizzato alle gambe. Lo ha detto il professor Gosta Norlen, il famoso neurochirurgo svedese fatto venire dalla Svezia per visitare i due agenti feriti negli scontri, in un'intervista al Gr-1. Le condizioni generali del paziente, ha detto, «non sono particolarmente buone. Il paziente ha la febbre derivante dalla broncopolmonite. Il fatto più grave è che la paralisi delle gambe è completa». Domanda: «Quindi non c'è speranza di recupero»? Risposta: «Non lo penso. Sarà possibile una certa riabilitazione con terapie adeguate, con molte cure, ma la guarigione non è possibile». Il professor Norlen visiterà anche l'altro agente, Domenico Arboretti. con l'accusa di ricostituzb nere - Lunedì l'inizio, ina , i i i a a . e o , i o , a i a l a- uo ral ae r eal i n e. ie. aeè ose n e r o i. grande, Adriana Pontecorvo, Massimo Batani, Augusto Cauchi, Marcantonio Bezicheri sono gli imputati più noti, alcuni latitanti, altri arrestati per inchieste in corso. Doveva essere Vittorio Occorsio la pubblica accusa al processo. Era stato il magistrato romano ad istruire una prima inchiesta (che finì con 30 condanne e lo scioglimento del gruppo neofascista alla fine del '73) e ad allargarla poi ad altri imputati. Occorsio sedeva nello scanno di pubblico ministero la mattina del 27 gennaio 1975 quando il presidente del tribunale Volpari, accogliendo l'istanza dei difensori, rinviò a nuovo ruolo il dibattimento, dopo 13 udienze. Una decisione che amareggiò molto Occorsio. Quando i giornalisti gli chiesero un parere disse: «E' un furto clamoroso». Il tribunale aveva deciso che il processo non poteva continuare prima che si fossero esauriti tutti i procedimenti pendenti a carico dei singoli imputati. Era uno slittamento a tempi lunghissimi. Il tribunale, in quell'occasione decise anche di mettere in libertà provvisoria i pochi imputati detenuti. Vittorio Occorsio riprese a lavorare con una terza inchiesta sugli «ordinovisti» e iniziò a mettere le mani su quell'intricata trama di contatti e collegamenti tra malavita, anonima sequestri, mafia e neofascismo. Il 10 luglio dello scorso anno Occorsio venne assassinato. I presunti responsabili sono ora nelle mani della giustizia. Ma chi furono i mandanti del delitto? Non lo sappiamo ancora: forse il bandolo per arrivare al vertice della organizzazione eversiva lo aveva trovato Occorsio. Ed è forse proprio per questo che è stato assassi nato. In un clima di ricordi si aprirà dunque il secondo processo «contro Salvatore Francia più 118», come dice l'intestatone del procedimento. Tra gli imputati, quindici sono in carcere, poco meno di cento a piede libero, gli altri latitanti. Clemente Oraziani, Giancarlo Rognoni, Elio Massagrande e Salvatore Francia sono i capi riconosciuti dell'attuale movimento, fondato, come tutti sanno, da Pino zbne del partito fascista, in una palestra trasformao, o ei, ti a a o. annel e d eo 7 ii, io 3 g i aRauti quasi venti anni fa. Francia e Massagrande furono fermati dalla polizia spagnola alcune settimane fa. Non si sa che fine abbiano fatto. La richiesta di estradizione inoltrata dalle autorità italiane, finora non ha avuto seguito. Ci sono poi altri personaggi coinvolti in attentati, presunti membri di cellule eversive: Sandro Sparapani è accusato dai giudici fiorentini di favoreggiamento in favore di Pier Luigi Concutelli, ritenuto il killer di Occorsio; Graziano Gubbini è sotto processo per l'attentato a Perugia contro un magistrato, il dottor Arioti. Gubbini, fra l'altro, è ii fidanzato di Maria Barbara Piccioli, implicata nell'inchiesta sull'assassinio del magistrato romano. Augusto Cauchi è ritenuto membro della cellula toscana di Mario Tuti; Marcantonio Bezicheri è avvocato del collegio difensivo di Franco Freda a Catanzaro. L'ex consigliere missino di Padova Massimiliano Fachini è coinvolto nell'indagine sul golpe Borghese. Il processo, sostiene il p.m., non è politico, ma contro un gruppo di violenti istigatori della sovversione, propugnatori di idee antidemocratiche, ideologi della lotta aperta contro la Costituzione, il Parlamento e tutte le istituzioni repubblicane. Le idee nazifasciste, infatti, venivano esaltate — sempre secondo la pubblica accusa — in discorsi, pubblicazioni, manifesti, volantini e venivano poi eseguite dai commandos con attentati, pestaggi, agguati. Fabrizio Carbone

Luoghi citati: Catanzaro, Comune Di Roma, Francia, Padova, Perugia, Roma, Svezia